Il Senato ha approvato nella serata di lunedì, con 166 voti favorevoli, la legge di bilancio. Il testo approvato è quello del nuovo maxiemendamento presentato in mattinata che, per recepire i rilievi mossi dalla presidenza del Senato e dalla Ragioneria dello Stato, elimina dalla manovra alcune misure considerate inammissibili. L’operazione di riscrittura del testo con l’emendamento ha anche la conseguenza di trasformare gli articoli del disegno di legge in un’innumerevole serie di commi di un articolo unico.
Per quanto riguarda le misure a sostegno degli investimenti in beni strumentali e della trasformazione digitale non ci sono novità di rilievo: c’è il credito d’imposta che sostituisce super e iperammortamento (commi 184-197), c’è il nuovo credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design (commi 198-209), c’è il rinnovo del credito d’imposta per la formazione 4.0 (commi 210-216) e quello della Nuova Sabatini (226-229).
Dalla relazione tecnica allegata al “nuovo” disegno di legge di bilancio emergono però finalmente le cifre che sono state appostate dal Governo per finanziare le nuove misure di sostegno alla trasformazione digitale delle imprese. Vediamole tutte.
Indice degli argomenti
Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Il credito d’imposta al 6% per l’acquisto di beni strumentali “semplici”, che sostituisce il superammortamento, sarà utilizzato come agevolazione per 53,4 miliardi di investimenti effettuati tra il 2020 e la metà del 2021. Complessivamente la misura costerà allo Stato 3,2 miliardi (3.202,5 milioni di euro).
Il credito d’imposta al 40% e 20% per l’acquisto di beni strumentali “Industria 4.0”, che sostituisce l’iperammortamento, sarà utilizzato come agevolazione per 7,2 miliardi di investimenti e costerà allo Stato oltre 2,5 miliardi (2.551 milioni di euro).
Il credito d’imposta al 15% per l’acquisto di beni immateriali “4.0” sarà utilizzato come agevolazione per favorire 3,6 miliardi di investimenti e costerà allo Stato oltre 500 milioni (543,9 milioni di euro).
Credito d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design
Il nuovo credito d’imposta per ricerca (12%), sviluppo (12%), innovazione (6% con maggiorazioni al 10% per progetti green e 4.0) e design (6%) costerà allo Stato 681,3 milioni in tre anni, complessivamente meno di quanto si andrà a risparmiare con l’eliminazione dell’attuale credito d’imposta per ricerca e sviluppo che, per il solo 2021, sarebbe costato 974,1 milioni.
Credito d’imposta per la formazione 4.0
Il credito d’imposta per la formazione 4.0 sarà rinnovato per un anno e ha un costo – che è un tetto – di 150 milioni.
La Nuova Sabatini
La proroga con modifiche della Nuova Sabatini per il 2020 costa invece 540 milioni di euro. Ricordiamo che viene confermata la maggiorazione della misura dal 2,75% al 3,575% per i beni 4.0 e l’apposita riserva del 30% delle risorse; viene poi introdotta una maggiorazione al 5,5% per rafforzare il sostegno agli investimenti innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese nelle Mezzogiorno.
Anche la Sabatini viene poi declinata in chiave green: il 25% delle risorse è infatti riservato alle micro, piccole e medie imprese che operino acquisti di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Anche in questo caso l’aliquota è maggiorata al 3,575%.
Il totale
Sommando tutte le risorse messe in campo, il nuovo pacchetto di incentivi costerà all’Erario circa 6,7 miliardi di euro (6.694,6 milioni): una cifra non distante da quei 7 miliardi di cui aveva parlato il ministro Stefano Patuanelli in occasione del Tavolo Transizione 4.0.
Sottolineiamo che questa cifra include buona parte delle misure di incentivo a investimenti e innovazione (ce ne sono anche altre come ad esempio la parte relativa al Green New Deal). Evidenziamo inoltre che la parte relativa al sostegno di Impresa 4.0 incide più o meno per la metà di questi 6,7 miliardi.