Se non si agisce subito a giugno assisteremo allo stop dei programmi di sviluppo delle PMI: è l’allarme che lanciano Assilea (Associazione italiana leasing) e Ucimu– Sistemi per Produrre (l’associazione di produttori delle macchine utensili) sui fondi per finanziare gli investimenti legati alla Nuova Sabatini. I fondi per le agevolazioni sono infatti in esaurimento e senza un intervento a giugno si assisterà invetabilmente al blocco dello sportello dedicato.
Ricordiamo che le misure – nate con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificate a più riprese – nascono con l’obiettivo di rimborsare alle micro, piccole e medie imprese una parte dei costi del finanziamento per acquistare beni strumentali.
Le misure prevedono agevolazioni per micro imprese e PMI attraverso la concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti, nonché di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti nelle tecnologie “industria 4.0”.
Strumenti che ad oggi hanno avuto risultati significativi, spiegano Assilea e Ucimu – Sistemi per Produrre: il mercato del leasing ha mostrato, nel primo quadrimestre del 2021, un ritorno degli investimenti in beni di produzione, effettuati delle aziende e Partite IVA italiane, ai livelli pre-pandemia del 2019, con una forte incidenza nei macchinari del Piano Industria 4.0.
Un trend che è riconducibile agli investimenti, soprattutto delle PMI, legati proprio alla Nuova Sabatini, dove il ricorso al leasing rispetto ai finanziamenti bancari è cresciuto fino a superare il 72% delle prenotazioni delle agevolazioni.
In questo contesto, spiegano le associazioni, il blocco dello sportello avrebbe conseguenze drammatiche. Per comprenderne la portata, basta ricordare le aspettative 2021 del Centro Studi Ucimu-Sistemi per produrre che, in costanza dell’erogazione degli strumenti agevolativi, prevede un forte rimbalzo della domanda nazionale di macchine utensili e sistemi di produzione per la quale si attende una crescita del 10,1% rispetto all’anno precedente.
Una spinta alla crescita che ha già portato a rivedere l’incremento del PIL stimato dal Governo. Molti settori di produzione di beni strumentali, infatti, hanno registrato un’inversione di tendenza già partire dalla seconda metà del 2020.
È questo il caso dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, che ha confermato il trend positivo anche in questo primo scorcio di 2021, come emerge dall’indice degli ordini di macchine utensili elaborato da Ucimu che, nel primo trimestre, è risultato in crescita del 48,6% trascinato dalla ripresa del mercato interno.
Il Centro Studi e Statistiche di Assilea riporta che nel solo mese di maggio si sono registrati oltre 1,335 miliardi di euro di nuove prenotazioni Sabatini, il valore più alto degli ultimi anni. Nello specifico, nel periodo gennaio-maggio 2021, il leasing ha finanziato 3,342 miliardi di euro di investimenti in mezzi di produzione, 1,214 miliardi in Sabatini Ordinaria e 2,128 miliardi in Tecno Sabatini, a sostegno delle eccellenze quali meccanica, manifattura, trasporto e agroalimentare.
“È una priorità per la quale il governo e il Parlamento devono mettere al centro dell’agenda. Diversamente, vorrebbe dire far chiudere lo sportello a giugno con conseguente blocco degli investimenti prima che il PNRR possa dispiegare i suoi effetti e non possiamo consentirlo”, sottolinea il Presidente di Assilea, Carlo Mescieri.
Misure che sono prioritarie perché consentono il rinnovamento del parco macchine utensili, che risulta ancora troppo obsoleto. Rinnovamento che è la base di partenza per l’aggiornamento tecnologico delle fabbriche italiane, come spiega Barbara Colombo, presidente di Ucimu – Sistemi per Produrre.
“L’incremento della raccolta ordini in particolare sul mercato interno, risultati in crescita del 158% rispetto al primo trimestre del 2020, è sicuramente frutto di una ritrovata voglia di investire ma anche della disponibilità di misure, quali la Nuova Sabatini, conditio sine qua non per il mantenimento della competitività del manifatturiero italiano”, commenta.