Fondo impresa femminile, dal Mise 200 milioni a supporto della nascita e dello sviluppo delle imprese

Prende via il fondo del Mise dedicato alla promozione dell’imprenditorialità femminile. Il Fondo mette a disposizione 200 milioni di euro per supportare la nascita di nuove imprese a prevalenza femminile e progetti di sviluppo di imprese già avviate. Le agevolazioni assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato e verranno assegnate secondo una procedura valutativa a sportello. Domande da maggio.

Pubblicato il 30 Mar 2022

WhatsApp Image 2022-03-30 at 14.23.06

Prende il via il Fondo del Ministero dello sviluppo economico che incentiva le donne ad avviare e rafforzare nuove attività imprenditoriali per realizzare progetti innovativi.

Il Fondo dispone di 160 milioni di euro di fondi PNRR che hanno integrato i 40 milioni di euro già stanziati in legge di bilancio 2021 per un totale di 200 milioni di euro a supporto dell’imprenditorialità femminile.

Il provvedimento punta a sostenere l’avvio di nuove imprese femminili o costituite da meno di 12 mesi e lo sviluppo di imprese femminili costituite da oltre 12 mesi.

L’avvio di nuove attività imprenditoriali sarà inoltre supportato con azioni dirette ad affiancare le donne nel percorso di formazione ma anche attraverso servizi di assistenza tecnico-gestionale della misura.

“Non si tratta soltanto di una misura finanziaria ma di una vera riforma per promuovere e diffondere la cultura dell’imprenditorialità femminile”, commenta Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo economico.

Fondo impresa femminile, a chi si rivolge

Per impresa femminile si intende un’impresa a prevalente partecipazione femminile, intesa come impresa che, in funzione della tipologia imprenditoriale, presenta le seguenti caratteristiche:

  • la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale
  • la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne
  • l’impresa individuale la cui titolare sia una donna
  • il soggetto può anche rientrare nella definizione di lavoratrice autonoma, ossia “la lavoratrice la cui attività è ricompresa nell’ambito dell’articolo 1 della legge 22 maggio 2017, n. 81, ivi inclusa la libera professionista iscritta agli ordini professionali e l’esercente una delle professioni non organizzate in ordini o collegi di cui all’articolo
    1, comma 2, della legge 14 gennaio 2013, n. 4”

Le attività e le spese agevolabili

Le agevolazioni sono concesse a fronte di programmi di investimento per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile ovvero per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili, nei seguenti settori:

  • produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
  • fornitura di servizi, in qualsiasi settore
  • commercio e turismo.

Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data di trasmissione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.

Devono, inoltre, prevedere spese ammissibili non superiori a 250.000,00 euro (al netto d’IVA) per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile, ovvero non superiori a 400.000 euro (al netto d’IVA) per i programmi di investimento volti allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.

Le agevolazioni sono concesse ai sensi e nei limiti dell’articolo 22 (“Aiuti alle imprese in fase di avviamento”) del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione (Regolamento GBER) e assumono la forma del contributo a fondo perduto e del finanziamento agevolato, anche in combinazione tra loro.

Il finanziamento, della durata massima di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia. La forma e la misura delle agevolazioni sono articolate in funzione delle linee di azione e dell’ammontare delle spese ammissibili previste nei programmi di investimento.

In particolare, per gli incentivi per la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la sola forma del contributo a fondo perduto per un importo massimo pari all’80% delle spese ammissibili e comunque fino a 50.000 euro per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000 euro.

Per i programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a euro 100.000 euro e fino a  250.000, le agevolazioni vengono concesse per un massimo del 50% delle spese agevolabili.

Per gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, le agevolazioni assumono la forma sia del contributo a fondo perduto sia del finanziamento agevolato.

Nello specifico, per le imprese femminili costituite da non più di 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato.

Per le imprese femminili costituite da oltre 36 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, le agevolazioni sono concesse come al punto precedente in relazione alle spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante costituenti spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.

Sono ammissibili le spese relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale, personale dipendente ed esigenze di capitale circolante, alle condizioni e nei limiti stabiliti dal decreto interministeriale.

In aggiunta a tali agevolazioni, per le imprese beneficiarie sono previsti servizi di assistenza tecnico-gestionale, fino all’importo massimo di 4.000,00 euro per impresa fruibile in parte attraverso servizi erogati dal soggetto gestore (Invitalia), in parte in forma di voucher per l’acquisto di servizi specialistici di marketing e comunicazione presso terzi.

I progetti presentati devono rispettare il principio europeo del Do Not Significantly Harm (DNSH), ossia non devono recare un danno significativo all’ambiente.

Modalità e termini di presentazione delle domande

Le agevolazioni saranno concesse con procedura valutativa a sportello e le domande devono essere inviate esclusivamente in forma elettronica attraverso il sito di Invitalia.

L’iter prevede due date di pre-apertura dello sportello (a seconda che il progetto sia di costituzione dell’impresa o di consolidamento) a partire dalle quali i soggetti richiedenti potranno:

  • accedere alla procedura informatica
  • immettere le informazioni e dei dati richiesti per la compilazione della domanda e caricare i relativi allegati
  • generare il modulo di domanda in formato pdf immodificabile, contenente le informazioni e i dati forniti dall’impresa femminile richiedente e apposizione della firma digitale
  • caricare la domanda firmata digitalmente e conseguente rilascio del “codice di predisposizione domanda2 necessario per la presentazione della stessa

Per i progetti relativi alle nuove imprese, sarà possibile effettuare queste operazioni a partire dalle ore 10:00 del 5 maggio 2022, mentre per i progetti di sviluppo si potrà accedere alla fase di compilazione a partire dal 24 maggio 2022 (sempre dalle ore 10:00).

Anche per l’invio delle domande di agevolazione è prevista una doppia data: 19 maggio 2022 (dalle ore 10:00) per le nuove imprese, mentre per i progetti di sviluppo sarà possibile inviare le domande a partire dalle ore 10:00 del 7 giugno 2022.

La valutazione delle proposte

Le domande di agevolazione sono valutate dal soggetto gestore secondo l’ordine cronologico di presentazione, sulla base della data e dell’orario di invio telematico.

Nella valutazione della domanda, il soggetto gestore procede alla verifica della sussistenza dei requisiti per l’accesso e, in particolare:

  • la correttezza dei documenti presentati e la presenza delle dichiarazioni volte a garantire il rispetto degli impegni e degli obblighi derivanti dall’eventuale utilizzo delle risorse del PNRR (articolo 7 del decreto)
  • la sussistenza dei requisiti di accesso all’agevolazione
  • determina la disciplina in materia di aiuti di Stato applicabile ai sensi dell’articolo 6 del decreto 30 settembre 2021
  • il rispetto del principio DNSH e degli orientamenti tecnici della Commissione europea di cui alla comunicazione 2021/C 58/01 sull’applicazione del medesimo principio, secondo le indicazioni operative elaborate in sede europea e nazionale

In caso di esito positivo delle verifiche, il soggetto gestore prosegue nell’esame di merito dell’iniziativa attraverso i criteri di valutazione stabiliti dall’articolo 15 del decreto 30 settembre 2021. La procedura prevede l’assegnazione di punteggi aggiuntivi per i progetti ad alta tecnologia e per i progetti ad alta tecnologia qualificabili come progetti per la transizione digitale.

Le agevolazioni sono erogate, su richiesta dell’impresa femminile beneficiaria, in non più di due stati di avanzamento lavori (SAL). La richiesta di erogazione relativa al primo SAL deve riguardare spese di importo non inferiore al 40% e non superiore all’80% delle spese ammesse ed essere corredata da titoli di spesa di pari valore, anche non quietanzati, dai quali deve risultare la sussistenza dei requisiti di ammissibilità delle spese esposte.

In caso di esito positivo della verifica, il soggetto gestore, entro 30 giorni dalla data di presentazione della richiesta di erogazione o dalla data della eventuale relativa integrazione, procede all’erogazione delle agevolazioni in misura proporzionale al valore della spesa ammissibile presentata, al netto della quota parte dell’anticipazione eventualmente percepita.

Il Mise ha anticipato, inoltre, che con prossimi provvedimenti ministeriali verranno rifinanziate le altre misure già avviate come Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a Tasso zero), a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, e Smart&Start, a supporto di startup e PMI innovative.

Il documento

DD_Fondo_Imprese_Femm_20220330

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5