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In Gazzetta Ufficiale il DPCM sul Fondo nazionale per la microelettronica da 3,3 miliardi

Le risorse del Fondo nazionale per la microelettronica serviranno a stimolare la crescita tecnologica della filiera nazionale dei semiconduttori, la riconversione di siti industriali esistenti e l’insediamento di nuovi stabilimenti sul territorio nazionale “attraverso l’attrazione di nuovi investimenti, anche esteri, destinati alle imprese della relativa filiera”.

Pubblicato il 05 Dic 2023

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È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 dicembre 2023 il DPCM contenente la “Definizione degli ambiti di applicazione e di intervento, dei criteri e delle modalità di riparto delle risorse del Fondo finalizzato a promuovere la ricerca e lo sviluppo della tecnologia dei microprocessori e l’investimento in nuove applicazioni industriali di tecnologie innovative”.

Un Fondo nazionale da 3,3 miliardi

La dotazione del Fondo nazionale per la microelettronica ammonta a 3,292 miliardi di euro distribuiti su vari anni: 50 milioni per il 2022, seguiti da 487 milioni per il 2023, 456 milioni per il 2024, 336 milioni per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, 341 milioni per il 2028 e 475 milioni sia per il 2029 che per il 2030. Con queste risorse il governo mira a catalizzare la ricerca e lo sviluppo nella produzione di microprocessori e a promuovere l’innovazione industriale.

Il decreto, che segue le direttive del decreto-legge del 1° marzo 2022, n. 17, stabilisce le linee guida per l’utilizzo delle risorse del Fondo. Questo sostegno sarà particolarmente rivolto alla crescita tecnologica della filiera nazionale dei semiconduttori, includendo la riconversione di siti industriali esistenti e l’insediamento di nuovi stabilimenti sul territorio nazionale “attraverso l’attrazione di nuovi investimenti, anche esteri, destinati alle imprese della relativa filiera”.

L’intervento del governo si concentra anche sul rafforzamento delle competenze già presenti in Italia e sull’attrazione di nuovi investimenti, compresi quelli esteri, nelle imprese della filiera dei semiconduttori.

Ci sono poi 185 milioni di euro per la Fondazione Chips IT, che avrà sede legale e operativa a Pavia.

I contratti di sviluppo

Gli strumenti previsti per l’erogazione delle misure agevolative sono i Contratti di sviluppo.

I programmi di sviluppo potranno abbracciare diversi settori, dalla progettazione e design dei microchip fino alla fabbricazione e al packaging, con una visione integrata che includa anche la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione. Inoltre, le agevolazioni saranno concesse secondo i criteri definiti dal decreto del Ministro dello sviluppo economico del 9 dicembre 2014, con la possibilità di notificare individualmente i programmi di sviluppo alla Commissione europea, adeguandosi alle normative vigenti e alle comunicazioni europee in materia di aiuti di Stato.

Il direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero delle imprese e del made in Italy sarà responsabile della definizione dei termini e delle modalità per l’accesso alle risorse del Fondo, nonché delle specifiche tecniche dei progetti ammissibili.

Infine, il decreto istituisce un Comitato tecnico per il coordinamento e il monitoraggio degli interventi e dell’andamento del settore, composto da rappresentanti di vari ministeri e del Dipartimento per la trasformazione digitale.

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Redazione

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