Il mese di ottobre potrebbe riservare una piacevole sorpresa per le imprese che hanno richiesto il credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto di DPI, che potrebbe salire significativamente, arrivando a quasi il 30% della spesa sostenuta. Ricostruiamo la vicenda e vediamo la novità in arrivo.
Terminata la revisione delle domande pervenute, il Governo aveva dovuto ripartire le (poche) risorse – 200 milioni – per le (tante) domande. Di fatto le aziende hanno alla fine dovuto scoprire, non senza una certa delusione, che il credito a loro destinato sarebbe stato pari solo al 9% delle spese sostenute (contro un 60% inizialmente previsto dal decreto Rilancio).
La vicenda però non è conclusa. In un emendamento al decreto Agosto approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, che ha licenziato tutti i correttivi che dovrebbero entrare nel testo della legge di conversione del decreto, è stato stabilito che al finanziamento della misura si andranno ad aggiungere ulteriori 403 milioni, portando il totale a 603. Con questa cifra, salirebbe a circa il 28% delle spese sostenute il credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e l’acquisto di DPI.
Come dicevamo, si tratta di un emendamento approvato in Commissione, che deve ancora passare il vaglio dell’Aula. Tuttavia, poiché la legge di conversione del Decreto Agosto dovrà essere approvata entro il 13 ottobre, i tempi stretti lasciano pensare che il Governo porrà la questione di fiducia sul testo modificato dalla Commissione, che dovrebbe poi approdare “blindato” alla Camera. In altre parole, ci sono forti probabilità che l’emendamento finisca nella legge.
Che cosa prevede l’emendamento
L’emendamento in questione, il 31.6 (testo 2), modifica l’articolo 31 del decreto Agosto stanziando altri 403 milioni di euro alla dotazione finanziaria del credito d’imposta per la sanificazione degli ambienti di lavoro e per l’acquisto di DPI. Con questo innesto di denaro, le risorse totali disponibili per la misura triplicherebbero (da 200 milioni a 603), facendo di conseguenza aumentare fino a tre volte l’attuale determinazione del beneficio.
Ricordiamo infatti che gli importi “prenotati” dalle aziende all’Agenzia delle Entrate per il credito d’imposta erano pari a 1.278.578.142 euro, su cui andavano distribuiti i 200 milioni disponibili. Ne era pertanto risultato un credito d’imposta pari al 15% di quanto richiesto da ciascuna azienda (cioè il 9% circa delle spese sostenute). Rifacendo il calcolo sulla base dei 603 milioni totali, la percentuale salirebbe: si avrebbe diritto infatti al 47% circa di quanto richiesto, cioè il 28% circa delle spese sostenute per la sanificazione e l’acquisto di DPI. Una cifra quindi più che triplicata rispetto al 9% attualmente disponibile per ciascuna impresa.
Il “denaro fresco”, che andrebbe ad aumentare il credito d’imposta prenotato dalle varie aziende entro il 7 settembre scorso, è stato reperito da uno stanziamento per una misura mai avviata, prevista sempre nel decreto Rilancio. I 403 milioni di euro erano infatti originariamente destinati all’Inail, che li avrebbe dovuti girare alle imprese sotto forma di contributi per le spese di acquisto di apparecchiature e sensoristica per il distanziamento dei lavoratori, dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro e DPI. La procedura per l’assegnazione di questi contributi non è mai partita e i 403 milioni (ricavati peraltro dalla riduzione delle risorse già assegnate all’Inail per altri progetti in materia di salute e sicurezza sul lavoro, inclusa la revoca del Bando ISI 2019) sarebbero così “spostati” sulla misura del credito d’imposta per sanificazione e acquisto di DPI.
Per poter fruire del credito d’imposta “triplicato” (si stima che arrivi a circa il 28% delle spese sostenute), le imprese dovranno ora attendere innanzitutto l’approvazione definitiva della legge di conversione del decreto Agosto con la modifica in questione (deve avvenire entro il 13 ottobre). L’Agenzia delle Entrate dovrà poi comunicare la eventuale rimodulazione del credito d’imposta prenotato da ciascuna azienda. Attualmente infatti queste ultime trovano nel proprio cassetto fiscale il credito d’imposta così come determinato dalla Determinazione dell’Agenzia delle Entrate dell’11 settembre 2020 (pari a circa il 9% delle spese).
I soggetti beneficiari possono scegliere se utilizzare il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento della spesa; oppure in compensazione tramite modello F24. Per quest’ultima soluzione il codice tributo, reso noto il 14 settembre 2020, è “6917”, denominato “Credito d’imposta sanificazione e acquisto dispositivi di protezione – articolo 125 del decreto-legge 19 maggio 2020, n.34”.
Un’ulteriore alternativa è la cessione, anche parziale, del credito stesso ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari: l’opzione può essere esercitata fino al 31 dicembre 2021. Se si cede il credito, la comunicazione all’Agenzia della cessione “può avvenire a partire dal giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento” (cioè dal 14 settembre 2020).