Impresa 4.0, Patuanelli: rinnovo triennale (e gli stanziamenti non cambiano)

Il Ministro Patuanelli conferma il rinnovo di Impresa 4.0 e ribadisce la necessità di un piano triennale per dare sicurezza alle imprese. La proroga ci sarà e il “quantum” degli incentivi non diminuirà.

Pubblicato il 17 Ott 2019

Stefano Patuanelli


Confermiamo in toto tutti gli stanziamenti del piano Impresa 4.0”. Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, in un’intervista rilasciata giovedì sera a Sky Tg24, mette la parola fine a un dibattito che si era aperto negli ultimi giorni: il piano sarà rinnovato, avrà un’impronta triennale e non sarà ridimensionato. Una risposta alla preoccupazione, da parte degli imprenditori, di una riduzione delle aliquote del Piano Impresa 4.0, anche se non è detto che le misure resteranno inalterate, anzi. C’è la volontà di allargare le misure anche alle imprese che erano rimaste fuori e di modificarle per “incrociare” le esigenze del Green New Deal.

Patuanelli non ha detto se ci sarà il rinnovo di super e iperammortamento oppure se si passerà al nuovo credito d’imposta per l’innovazione. La garanzia sugli stanziamenti, tuttavia, lascia pensare che, anche in caso di passaggio al nuovo sistema, le aliquote non dovrebbero essere così basse, come finora ipotizzato.

Rinnovo triennale e semplificazione delle procedure

Da parte del Ministro, però arriva anche un’altra conferma importante che riguarda una delle richieste portate avanti dagli imprenditori. “Sto lavorando per garantire un respiro triennale a Impresa 4.0 per dare garanzie che ci siano misure che hanno una durata stabile nel tempo – ha spiegato – perché gli imprenditori chiedono questo. Impresa 4.0 è un elemento di grande importanza e di continuità di quanto il Ministero per lo Sviluppo Economico può fare per le imprese. Io ho incominciato, da subito, a interloquire con tutte le categorie produttive per capire diverse cose. Ad esempio come possiamo andare a prendere alcune parti del tessuto produttivo che con Impresa 4.0 non erano riuscite ad avere accesso agli incentivi”.

Tra i risultati ottenuti alcuni sono di grande importanza per le imprese. “Siamo riusciti a rifinanziare la Nuova Sabatini, che è una misura che è stata molto utilizzata dagli imprenditori – ha ricordato Patuanelli -. C’è la conferma delle misure e noi cerchiamo di incrementare le dotazioni che riguardano sviluppo e ricerca, innovazione, digitalizzazione. Stiamo lavorando con tutte le associazioni di categoria per rimettere a punto tutti gli strumenti, magari rendendoli più semplici nell’accesso per gli imprenditori”.

Il tavolo per la transizione 4.0

Il Ministro Patuanelli ha parlato anche del Tavolo Transizione 4.0 che è un modo per “chiarire lo spirito del mio mandato da Ministro, che è l’interlocuzione con tutti i soggetti interessati alla transizione. Troppo spesso si fanno norme che incidono su alcuni settori produttivi, senza avere avuto un dialogo preliminare. L’interlocuzione non significa fare quello che vogliono le associazioni di categoria, perché le decisioni la politica le deve saper prendere. Ma prima penso sia necessario ascoltare e valutare l’effetto di una norma su tutti i settori produttivi”.

Plastic Tax solo da luglio

Un tema che si collega a quello del “green new deal” annunciato dal Premier Conte, un pacchetto di misure volte a migliorare la sostenibilità ambientale tra le quali c’è anche la temutissima Plastic Tax.

“Questa, però, non è un imposta che nasce dal 1 gennaio – ha spiegato Patuanelli – ma sarà traslata nel tempo, per permettere alle imprese di limitare l’impatto. La partenza, quindi, sarà il 1 luglio, e ci sono sei mesi per poterci ragionare. Siamo comunque pronti a interloquire con le associazioni di categoria per migliorare, se necessario, il testo, perché qualsiasi transizione deve essere fatta con l’ascolto”.

Automotive “strategico” nell’economia del nostro paese

Oggi, intanto, il governo aprirà il “tavolo dell’automotive” che riconosce questo comparto come centrale per l’economia.

“Iniziamo questo lavoro – ha spiegato Patuanelli – anche se ho già parlato con le diverse associazioni di categoria. Io penso che il piano industriale del nostro Paese non può non considerare centrale l’automotive. E anche in questo senso ci sono due transizioni forti”.

“Una di respiro temporale più breve, perché il futuro è la trazione elettrica – ha ricordato – e non il motore termico. Questa è una transizione in atto su cui il governo è intervenuto e continuerà a farlo. Dall’altra parte, a più ampio respiro, c’è il tema della mobilità che diventa servizio. In futuro si compreranno meno mezzi, ma si acquisterà più mobilità. La produzione dei mezzi diventerà una commodity, che non vuol dire che si produrranno meno mezzi – conclude – ma che l’utilizzo sarà molto più intenso. E questo è un vantaggio che deve essere colto”.

Manzella: “Manovra che parla direttamente alle imprese”

Di questi temi ha parlato anche Gian Paolo Manzella, sottosegretario allo Sviluppo Economico, che si è detto soddisfatto di una manovra “che parla direttamente alle imprese e in termini molto concreti. Con l’intervento su Impresa 4.0 stabilizziamo le misure sul triennio e ci occupiamo di cose cruciali: la formazione, per un effettivo avvicinamento delle PMI alle nuove tecnologie, e il rinnovo dei sistemi produttivi in maniera sostenibile, attenta al dato ambientale”.

“Con il rifinanziamento del Fondo di garanzia e della Nuova Sabatini – prosegue Manzella – diamo forza a strumenti che stanno avendo un ruolo centrale per l’accesso al credito e per sostenere gli investimenti delle imprese. Tutto questo in aggiunta a misure fiscali che impattano direttamente sul sistema produttivo: dalla deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali delle imprese alle detrazioni per l’efficientamento energetico, sino alla reintroduzione dell’ACE, uno strumento a favore della crescita d’impresa”.

Secondo Manzella, però: “Va ancora accelerato il piano Banda Ultra Larga con la piena copertura delle aree grigie, su cui insistono moltissime zone industriali oggi prive di connettività e quindi escluse dai benefici della rivoluzione digitale; va rafforzato il dialogo tra PMI e mondo della ricerca dando forza al trasferimento tecnologico; va aumentata la capacità di attrarre investimenti stranieri nel nostro paese, lavorando a stretto raccordo con le amministrazioni territoriali. Questo il nostro impegno – conclude – e questa manovra è un punto di inizio importante”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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