Prima azienda italiana del settore illuminotecnico e una delle più importanti in Europa, iGuzzini ha lavorato negli ultimi anni non solo nella direzione di una costante implementazione del prodotto, ma anche nell’obiettivo di sveltire tutte le procedure che compongono l’intero ciclo produttivo.
I numeri parlano chiaro: l’azienda con sede a Recanati porta con sé il “peso” di 15 mila codici di prodotto finito e oltre 90 mila codici di componenti: un bacino di prodotti ricco e variegato che è lo specchio di un’azienda di complessa gestione.
Il fatturato deriva per il 78% da nuovi prodotti lanciati sul mercato negli ultimi 5 anni (64% nel 2015). Da un lato che i nuovi prodotti si sono rilevati strategici, dall’altro il mercato chiede ogni anno prodotti nuovi e competitivi. Per questo il gruppo ha investito in ricerca e sviluppo circa il 6% del fatturato.
“Abbiamo rivoluzionato il settore dell’illuminotecnica, ha raccontato il presidente Adolfo Guzzini al Manufacturing Forum del Sole 24 Ore – ma quello di cui abbiamo sentito fortemente il bisogno negli ultimi anni, è stato smaltire le procedure”.
L’azienda è riferimento mondiale nel settore dell’illuminotecnica per grandi realtà come le infrastrutture aeroportuali e le stazioni della metropolitana, che implicano un aggiornamento costante e soluzioni sempre più performanti. Ed è proprio in questa evoluzione che nasce la complessità, nel passaggio da vecchie fonti luminose alle luci a LED. “La nostra scommessa – ha commentato Guzzini – è stata ed è tuttora quella di mettere un servizio a disposizione del cliente finale”.
Alla base della rivoluzione di IGuzzini, c’è proprio un accurato studio della luce e dall’influenza che questa ha sul benessere: una “giusta” luce crea infatti stimoli e dà attenzione.
Per questo l’azienda sta implementando un’applicazione di Industry 4.0, basata sull’interconnessione digitale dei processi industriali e sull’analisi dei dati elettronici a disposizione, per migliorare continuamente i processi. Una modalità che rispetta e tutela le persone, aumentando l’efficienza e migliorando le condizioni di lavoro.
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iGuzzini e la cappella degli Scrovegni a Padova
Best practice di grandissimo valore, non solo tecnico ma anche culturale, l’intervento nella Cappella degli Scrovegni a Padova con il prezioso ciclo di affreschi di Giotto.
Il sistema di illuminazione IoT ha consentito di realizzare un’operazione di “restauro percettivo” grazie all’integrazione di apparecchi a LED, sensori ambientali e applicazioni software su protocollo internet. Nella prima fase, i sensori, progettati ad hoc per la Cappella, hanno misurato le variazioni della luce naturale. Da questi dati raccolti è stato possibile attivare, attraverso uno specifico algoritmo evoluto, un sistema dinamico di luce intelligente, in grado di adattare la luce artificiale al modificarsi delle condizioni ambientali e apportare benefici di natura visiva e conservativa. La luce artificiale interagisce quindi dinamicamente con la luce naturale e si autoregola in temperatura, colore e intensità fino al raggiungimento dei valori necessari a consentire sempre la migliore percezione possibile delle opere. Il tutto con un risparmio energetico pari al 60% rispetto all’impianto precedente.
Zero sprechi grazie a una nuova gestione interna
Ma la rivoluzione di iGuzzini parte dalla gestione interna: nel 2014 l’azienda ha adottato il Word Class Manufacturing, un programma di miglioramento continuo che prevede, con l’applicazione di metodi e standard, l’eliminazione di ogni tipo di spreco e perdita: zero difetti, zero guasti, zero scorte, zero infortuni. Oltre a garantire condizioni di lavoro sicure e valorizzare le risorse e le loro idee, WCM ha portato alla sottoscrizione di un innovativo contratto integrativo aziendale e avviato un programma di welfare attraverso l’istituzione di un Fondo per l’acquisto di beni e servizi personalizzati sulla base delle specifiche esigenze del dipendente e della sua famiglia.