È un bilancio particolarmente positivo quello tracciato da Antonio Bicchi, presidente dell’Istituto per la Robotica e le Macchine Intelligenti, al termine di I-RIM 3D, la prima Conferenza Italiana di Robotica e Macchine Intelligenti, che si è svolta all’interno della Maker Faire e che ha riunito la comunità scientifica che ruota attorno al mondo della Robotica, dell’intelligenza artificiale e delle macchine intelligenti.
“È andata molto bene – spiega Bicchi – abbiamo avuto una grande risposta della comunità scientifica con oltre 400 registrazioni di cui circa 120 giovani neolaureati e il resto ricercatori e rappresentanti delle industrie. Come prima edizione abbiamo avuto un successo che va al di là delle più ottimistiche aspettative”.
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Conferenze, incontri e tavole rotonde per far incontrare ricerca e impresa
La prima edizione di I-RIM 3D, quindi, ha visto la prima conferenza italiana di Robotica e Macchine Intelligenti, l’esposizione “dai progetti ai prodotti”, un matchmaking tra domanda e offerta di alta tecnologia, il RoboTinder, evento di career making e piattaforma di appuntamenti tra domanda e offerta di lavoro nelle InterAction Technologies, oltre a dibattiti sui temi più caldi della trasformazione tecnologica e la prima Assemblea Plenaria dell’Istituto nazionale di Robotica e Macchine intelligenti.
“Quella che abbiamo organizzato era una tre giorni fatta di molti eventi – ricorda Bicchi – con una parte di conferenze che erano più di disseminazione che di scambio scientifico. Abbiamo infatti chiesto ai ricercatori di far conoscere, in un linguaggio accessibile a tutti, i risultati più promettenti per le applicazioni, in modo che le aziende potessero sentire e trarne contatti. Abbiamo poi organizzato punti di presenza che hanno permesso alle aziende di avvicinarsi ai risultati, e ci sono stati momenti di approfondimento, come le tavole rotonde. Momenti diversi, alcuni più scientifici altri più tecnologici o, ancora, strategici”.
Intelligenza Artificiale e Robotica, elementi strategici per il paese
La tre giorni di I-RIM 3D, inoltre, è stata anche l’occasione per ribadire, alla presenza dei decisori, da Confindustria ai rappresentanti del governo, la centralità di intelligenza artificiale e robotica. “Sono settori in cui l’Italia esprime grande forza – sottolinea Bicchi – sia perché la ricerca è di ottimo livello e sia perché l’industria, in particolare il manifatturiero, è di qualità e di grandi volumi. In Italia, spesso, si parla dell’importanza dell’agrofood, ma questo è un comparto che vale circa 40 miliardi di euro. Il manufacturing, invece, rappresenta il doppio, circa 80 miliardi“.
Le macchine intelligenti, quindi, sono strategiche per il nostro paese e la ricerca, in questo campo, è molto forte. “Questo perché, diversi anni fa – ricorda Bicchi – il governo investì in un progetto finalizzato alla robotica, in due fasi, che ha portato l’Italia a essere uno dei paesi all’avanguardia nella robotica mondiale. Adesso, su questi investimenti è opportuno continuare a puntare, in modo da poter mettere a frutto e portare a casa vantaggi che ci siamo conquistati con queste iniziative”.
La robotica collaborativa destinata a “volare”
Tra i comparti trainanti del settore i maggiori segnali di dinamismo arrivano dal settore della robotica collaborativa. Si tratta, infatti di un settore della robotica che sta crescendo in maniera esponenziale e che, entro il 2027 rappresenterà circa il 30% del fatturato legato a questo settore comparto.
“La robotica industriale tradizionale, legata a processi industriali classici – spiega Bicchi – come la saldatura, la verniciatura, e in tutte le applicazioni dove si poteva applicare, è ormai stata introdotta. Quella che sta crescendo adesso è la robotica collaborativa che, grazie agli investimenti fatti nei primi anni 2000, grazie a progetti lungimiranti, hanno favorito l’introduzione di standard e di tecnologie che hanno portato la robotica collaborativa in fabbrica”.
Le nuove sfide, dall’intelligenza artificiale all’interazione con l’ambiente
La tre giorni di Roma, quindi, è stata anche l’occasione per guardare al futuro e pensare alle nuove sfide della robotica industriale, grazie anche a una comunità scientifica particolarmente vivace e pronta a cogliere le opportunità.
“Oggi vediamo una forte unità di intenti tra intelligenza artificiale e robotica. A svilupparsi, adesso, è il settore delle macchine intelligenti, che traducono la potenzialità dell’intelligenza artificiale in una interazione fisica con l’ambiente. Questo è il passaggio che si attende, da Information Communication Technologies, ICT, a InterAction Technologies IAT, che sono le tecnologie di interazione. Dove non c’è solo l’informazione ma c’è anche l’azione, l’intervento fisico sull’ambiente. Sia per la produzione industriale, sia per i servizi dove, sempre di più, abbiamo bisogno di macchine che ci aiutano a vivere meglio”.
“Il messaggio che esce da queste giornate – conclude Bicchi – è, sicuramente, quello di una grande vivacità sviluppata da una comunità fatta di ricercatori, di innovatori, di aziende e di persone che fanno ricerca. E, ovviamente, di giovani che si stanno avvicinando a questo mondo”.