europa

I leader europei da Budapest: “Rilanciare l’UE con un nuovo Patto per la competitività”

I leader dell’Unione Europea hanno adottato la “Dichiarazione di Budapest” per un nuovo patto sulla competitività europea. L’obiettivo è rendere l’UE il primo continente a impatto climatico zero, rafforzandone sovranità, sicurezza e capacità di influenza. La dichiarazione contiene 12 direttive strategiche, tra cui anche una relativa alla tecnologia e alla trasformazione digitale, per colmare il divario con USA e Cina in termini di produttività e innovazione.

Pubblicato il 08 Nov 2024

shutterstock_1909012342


Assicurare la prosperità economica comune e a rafforzare la competitività, facendo dell’UE il primo continente al mondo a impatto climatico zero e garantendone la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale: sono questi gli obiettivi del nuovo patto per la competitività europea proposto dai leader UE riuniti in Ungheria, presidente di turno.

A conclusione della riunione informale del 7 e 8 novembre i capi di Stato o di Governo dei 27 Stati membri dell’Unione hanno adottato la “Dichiarazione di Budapest sul nuovo accordo europeo sulla competitività” che delinea 12 direttive per la strategia europea sulla competitività, sulla base di quanto evidenziato dalle relazioni “Much more than a market” di Enrico Letta e “The future of European competitiveness” di Mario Draghi.

“Siamo consci del segnale d’allarme che lanciano. È indispensabile colmare con urgenza il divario in termini di produttività e innovazione, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’UE. Lavoreremo all’insegna dell’unità e della solidarietà a vantaggio di tutti i cittadini, di tutte le imprese e di tutti gli Stati membri dell’UE”, si legge nel documento.

Patto per la competitività europea, le 12 direttive

I leader europei sottolineano la necessità di sfruttare in modo globale e coerente tutti gli strumenti e le politiche, a livello sia dell’UE che degli Stati membri per rafforzare la  competitività dell’UE.

A questo scopo, chiedono un’azione risoluta per affrontare queste sfide e indicano 12 direttive da seguire:

  1. Mercato unico – Occorre intensificare gli sforzi per garantire un mercato unico ben funzionante, quale motore di innovazione, investimenti e crescita economica. Si richiede alla Commissione di proporre una strategia entro giugno 2025.
  2. Unione dei capitali – Entro il 2026 i rappresentanti dei paesi UE dovrebbero avanzare verso l’unione dei risparmi e degli investimenti, promuovendo mercati dei capitali integrati per sostenere PMI e start-up, nonché completare l’unione bancaria.
  3. Rinnovamento industriale e decarbonizzazione – Assicurare la decarbonizzazione e mantenere l’UE come potenza industriale sviluppando politiche per tecnologie chiave e industrie in transizione. Una strategia industriale globale è attesa dalla Commissione.
  4. Semplificazione normativa – Avviare una rivoluzione per semplificare le normative, riducendo gli oneri burocratici per le imprese, specialmente PMI. La Commissione dovrebbe proporre misure per ridurre gli obblighi informativi entro la metà del 2025.
  5. Difesa e spazio – Aumentare la capacità e la velocità di difesa, rafforzando la base industriale tecnologica e sfruttando il potenziale dell’industria spaziale, con opzioni di finanziamento pubblico e privato.
  6. Ricerca e innovazione – Posizionare l’Europa all’avanguardia della ricerca globale, raggiungendo una spesa in R&S pari al 3% del PIL entro il 2030, includendo la proposta di una “quinta libertà” per rafforzare ricerca e istruzione.
  7. Energia e clima – Perseguire la sovranità energetica strategica e la neutralità climatica entro il 2050, costruendo un’Unione dell’energia decarbonizzata con energia accessibile a cittadini e imprese.
  8. Economia circolare – Costruire un’economia circolare e sviluppare un mercato dei materiali secondari, con un focus sulle materie prime critiche, richiedendo alla Commissione di presentare la normativa pertinente.
  9. Trasformazione digitale – Rafforzare le capacità tecnologiche e digitalizzare le industrie, sfruttando l’economia dei dati garantendo sicurezza e riservatezza. Proposte specifiche sono attese entro giugno 2025.
  10. Capitale umano – Sfruttare i talenti europei e investire in competenze per promuovere lavori di qualità, sostenendo il dialogo sociale e le pari opportunità, riducendo le disuguaglianze.
  11. Politica commerciale – Adottare una politica commerciale ambiziosa e sostenibile, centrata sull’OMC e sulla sicurezza economica, promuovendo l’economia aperta e partenariati internazionali.
  12. Settore agricolo – Realizzare un settore agricolo competitivo e sostenibile offrendo stabilità agli agricoltori e migliorando la loro posizione nella filiera alimentare per una concorrenza equa.

Il testo integrale della dichiarazione

Di seguito vi riportiamo il testo integrale della dichiarazione.

Dichiarazione di Budapest sul nuovo patto per la competitività europea

A seguito degli eventi meteorologici estremi verificatisi in Spagna con conseguenze devastanti, esprimiamo il nostro più profondo cordoglio e la nostra solidarietà al popolo spagnolo, in particolare alle famiglie e agli amici delle vittime.

Di fronte alle nuove realtà geopolitiche e alle sfide economiche e demografiche, noi, leader dell’Unione europea, siamo determinati ad assicurare la nostra prosperità economica comune e a rafforzare la nostra competitività, facendo dell’UE il primo continente al mondo a impatto climatico zero e garantendone la sovranità, la sicurezza, la resilienza e l’influenza globale. Sulla scorta dei lavori avviati a Versailles e proseguiti a Granada, a Bruxelles e nel quadro dell’agenda strategica, renderemo l’Unione più competitiva, produttiva, innovativa e sostenibile, basandoci sulla coesione economica, sociale e territoriale e assicurando convergenza e condizioni di parità sia all’interno dell’Unione che a livello mondiale.

Accogliamo con favore le relazioni “Much more than a market” di Enrico Letta e “The future of European competitiveness” di Mario Draghi, che individuano sfide critiche e formulano raccomandazioni orientate al futuro. Dette relazioni costituiscono una solida base per portare avanti in modo ambizioso il nostro lavoro. Siamo consci del segnale d’allarme che lanciano. È indispensabile colmare con urgenza il divario in termini di produttività e innovazione, sia con i nostri concorrenti globali che all’interno dell’UE. Lavoreremo all’insegna dell’unità e della solidarietà a vantaggio di tutti i cittadini, di tutte le imprese e di tutti gli Stati membri dell’UE.

Per rafforzare la nostra competitività, occorre sfruttare in modo globale e coerente tutti gli strumenti e le politiche, a livello sia dell’UE che degli Stati membri. Non è più possibile mantenere lo status quo. Oggi sottolineiamo l’urgente necessità di un’azione risoluta per affrontare queste sfide e chiediamo sforzi decisi e collettivi in merito ai seguenti fattori di competitività, sulla scorta delle conclusioni del Consiglio europeo dell’aprile 2024:

1. intensificare gli sforzi per garantire un mercato unico pienamente funzionante e liberarne appieno il potenziale quale fattore chiave per l’innovazione, gli investimenti, la convergenza, la crescita, la connettività e la resilienza economica. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare entro giugno 2025 una strategia orizzontale nuova e globale sull’approfondimento del mercato unico che comprenda una tabella di marcia con scadenze e tappe precise;

2. compiere passi decisivi verso un’unione dei risparmi e degli investimenti entro il 2026 e realizzare con urgenza progressi per quanto riguarda l’unione dei mercati dei capitali. Ciò permetterà di creare mercati europei dei capitali realmente integrati, accessibili a tutti i cittadini e a tutte le imprese, in particolare le PMI e le start-up, il che dovrebbe consentire alle nostre imprese innovative di espandersi. Inoltre, maggiori investimenti azionari contribuirebbero ad assicurare la competitività dell’UE nel settore delle tecnologie critiche. Sono inoltre necessari ulteriori progressi per completare l’unione bancaria;

3. assicurare il rinnovamento industriale e la decarbonizzazione dell’UE e fare in modo che quest’ultima rimanga una potenza industriale e tecnologica. A tal fine, svilupperemo una politica industriale europea volta a garantire la crescita delle tecnologie chiave di domani, prestando nel contempo particolare attenzione alle industrie tradizionali in transizione. Invitiamo la Commissione a presentare, in via prioritaria, una strategia industriale globale per industrie competitive e posti di lavoro di qualità;

4. avviare una rivoluzione di semplificazione che garantisca un quadro normativo chiaro, semplice e intelligente per le imprese e riduca drasticamente gli oneri amministrativi, normativi e di informazione, in particolare per le PMI. Dobbiamo adottare una mentalità abilitante basata sulla fiducia, che consenta alle imprese di prosperare senza un’eccessiva regolamentazione. Tra gli obiettivi principali che la Commissione deve attuare senza indugio figurano la formulazione, nel primo semestre del 2025, di proposte concrete finalizzate alla riduzione degli obblighi di informazione in misura almeno pari al 25% e l’inclusione nelle sue proposte di valutazioni d’impatto in termini di oneri burocratici e competitività;

5. aumentare la nostra prontezza alla difesa e le nostre capacità di difesa, in particolare rafforzando opportunamente la base industriale e tecnologica di difesa[1]. A tale riguardo, l’alto rappresentante e la Commissione presenteranno senza indugio opzioni elaborate di finanziamento pubblico e privato. Sfrutteremo inoltre il potenziale dell’industria spaziale;

6. far sì che l’Europa sia all’avanguardia della ricerca e dell’innovazione a livello mondiale, in particolare per quanto riguarda le tecnologie di rottura, e realizzare l’intento di raggiungere l’obiettivo di spesa pari al 3% del PIL in R&S entro il 2030. Siamo pronti a lavorare sulla proposta di Enrico Letta relativa a una “quinta libertà” per rafforzare la ricerca, l’innovazione e l’istruzione nel mercato unico;

7. perseguire il duplice obiettivo della sovranità energetica strategica e della neutralità climatica entro il 2050. A tal fine, costruiremo in via prioritaria un’autentica Unione dell’energia caratterizzata da un mercato dell’energia pienamente integrato e interconnesso, attraverso la decarbonizzazione del nostro mix energetico e la fornitura di energia pulita e a prezzi accessibili a tutti i nostri cittadini e a tutte le nostre imprese. Saranno adottate misure urgenti per affrontare la situazione risultante dai prezzi elevati e volatili dell’energia elettrica in Europa e le relative cause;

8. costruire un’economia più circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse e sviluppare un mercato integrato dei materiali secondari, in particolare per le materie prime critiche. A tal fine, invitiamo la Commissione a presentare la normativa sull’economia circolare;

9. rafforzare le capacità tecnologiche dell’UE, accelerare la trasformazione digitale in tutte le industrie, cogliere le opportunità offerte dall’economia dei dati, garantendo nel contempo riservatezza e sicurezza, e favorire lo sviluppo di tecnologie innovative. Invitiamo la Commissione a presentare proposte al riguardo entro giugno 2025;

10. sfruttare i talenti dell’Europa e investire nelle competenze al fine di promuovere posti di lavoro di alta qualità in tutta l’Unione. Punteremo a rafforzare il dialogo sociale, a difendere le pari opportunità e a ridurre le disuguaglianze, in linea con il pilastro europeo dei diritti sociali;

11. perseguire una politica commerciale ambiziosa, solida, aperta e sostenibile, incentrata sull’OMC, che difenda e promuova gli interessi, la diversificazione economica e la resilienza dell’UE. Rafforzeremo la nostra sicurezza economica, nel contempo sostenendo un’economia aperta e costruendo partenariati internazionali;

12. realizzare un settore agricolo competitivo, sostenibile e resiliente, fornire un quadro stabile e prevedibile agli agricoltori, rafforzare la loro posizione nella filiera alimentare e assicurare una concorrenza leale a livello mondiale e nel mercato interno.

Finanziamenti adatti al futuro

Le sfide in materia di competitività che abbiamo di fronte richiederanno investimenti significativi, mobilitando finanziamenti sia pubblici che privati. Siamo determinati a esplorare e sfruttare tutti gli strumenti e i mezzi per raggiungere i nostri obiettivi: il quadro finanziario pluriennale quale mezzo essenziale per produrre risultati nell’ambito delle nostre priorità strategiche, l’unione dei mercati dei capitali per mobilitare finanziamenti privati e un maggiore coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti. Esploreremo lo sviluppo di nuovi strumenti. Continueremo a lavorare per l’introduzione di nuove risorse proprie.

La necessità di rispondere con una voce sola non è mai stata più impellente. Invitiamo l’insieme delle istituzioni, degli Stati membri e dei portatori di interessi dell’UE ad attuare e realizzare con urgenza questo nuovo patto per la competitività europea. Continueremo a fornire ulteriori orientamenti strategici ed esamineremo periodicamente i progressi compiuti nel corso del prossimo anno.

[1] Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 5