Giorgetti, Colao e Cingolani: chi sono i tre ministri che gestiranno innovazione e transizione energetica e digitale

Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, Vittorio Colao, Ministro dell’innovazione e della transizione digitale e Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica. Sono le tre figure scelte da Mario Draghi per guidare i tre ministeri del suo Governo più vicini ai temi dell’innovazione e della transizione energetica e digitale. Che subiscono però una forte trasformazione, con passaggi di competenze da uno all’altro…

Pubblicato il 12 Feb 2021

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Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico, Vittorio Colao, Ministro dell’innovazione e della transizione digitale e Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica. Sono le tre figure scelte da Mario Draghi per guidare i tre ministeri del suo Governo più vicini ai temi dell’innovazione e della transizione energetica e digitale. Che subiscono però una forte trasformazione, con passaggi di competenze da uno all’altro. Vediamo come.

Iniziamo dal nuovo Ministero della Transizione Ecologica. Nasce come “re-branding” del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a cui, come ha spiegato Draghi, saranno accorpate le competenze sull’energia presenti in tutti gli altri ministeri. Il primo a cedere le sue competenze sarà naturalmente il Ministero dello Sviluppo Economico.

A guidare il nuovo ministero è Roberto Cingolani. Classe 1961, milanese di nascita e pugliese di adozione, laureato in fisica, ricercatore, Professore Ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Lecce e divulgatore, Cingolani è stato il primo direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, che ha diretto per 14 anni, prima di cedere il timone a Giorgio Metta e passare, a settembre 2019, in forze a Leonardo come Chief Technology & Innovation Officer.

Cingolani è dunque uomo di scienza e tecnologia, che si è occupato di fisica, semiconduttori, nanotecnologie, scienza dei materiali e anche, soprattutto di robotica (all’IIT – lo ricordiamo – è nato iCub, il robot umanoide italiano) e, nella recente esperienza in Leonardo, inevitabilmente anche di cyber security.  Alui il compito di gestire il lato “green” della transizione, cui è riservata la fetta più consistente delle risorse del Recovery Plan.

Vittorio Colao è invece il nuovo Ministro dell’innovazione e della transizione digitale. Anche questo ministero (che è senza portafoglio) subisce un revamping. Il MID guidato da Paola Pisano infatti era “Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione”. Il cambio di nome potrebbe testimoniare un maggior rilievo (a discapito del Ministero dello Sviluppo Economico) nella gestione delle risorse del Recovery Plan.

Colao, ex AD di Vodafone, è entrato sulla scena politica italiana la scorsa estate, quando guidò il comitato di esperti in materia economica e sociale (ne faceva parte anche Cingolani) realizzando, su commissione di Conte, il Piano Colao per contribuire all’elaborazione di una strategia di rilancio dell’Italia. Piano a cui poi il Governo non diede grande seguito.

A Giancarlo Giorgetti, il “leghista buono”, va invece la guida del Ministero dello Sviluppo Economico, o almeno di quello che ne resta. Vale la pena infatti ricordare che proprio con la nascita del Governo Conte 2 il Mise si vide privato delle competenze sul commercio internazionale, finite alla Farnesina (dove Luigi Di Maio continuerà a gestirle). Ora il Mise perde energia e, probabilmente, anche una parte di competenze relative alla transizione digitale in favore del ministero guidato da Colao. Giorgetti però è un politico di grande competenza, da sempre attento agli affari industriali. A lui il difficile compito di gestire le oltre 100 crisi aziendali ancora aperte, ma anche di tenere le fila del dialogo con industria, commercio e artigianato.

A proposito, resta nell’esecutivo anche l’ormai ex ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, che si sposta di 700 metri da Via Veneto a via XX Settembre, da dove dirigerà però il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

La lista completa dei ministri

Ministri senza portafoglio

Ministro per i rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà

Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale: Vittorio Colao

Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta

Ministra per gli affari regionali e le autonomie: Mariastella Gelmini

Ministra per il Sud e la coesione territoriale: Mara Carfagna

Ministra per le politiche giovanili: Fabiana Dadone

Ministra per le pari opportunità e per la famiglia: Elena Bonetti

Ministra per le disabilità: Erika Stefani

Ministro per il coordinamento di iniziative nel settore del turismo, e che sarà preposto al nuovo Ministero del turismo, con portafoglio: Massimo Garavaglia

Ministri con portafoglio

Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale: Luigi di Maio 

Ministro dell’interno: Luciana Lamorgese

Ministro della giustizia: Marta Cartabia

Ministro della difesa: Lorenzo Guerini

Ministro dell’economia e delle finanze: Daniele Franco

Ministro dello sviluppo economico: Giancarlo Giorgetti

Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali: Stefano Patuanelli 

Ministro dell’ambiente (che assumerà la denominazione di Ministro per la Transizione ecologica, assorbendo le competenze in materia energetica allo stato attribuite ad altri ministeri, e che presiederà l’istituendo Comitato Interministeriale per il coordinamento delle attività concernenti la transizione ecologica): Roberto Cingolani 

Ministro delle infrastrutture e dei trasporti: Enrico Giovannini 

Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Andrea Orlando 

Ministro dell’istruzione: Patrizio Bianchi

Ministro dell’università e della ricerca: Cristina Messa

Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo (che assumerà la denominazione di Ministro della cultura, prevedendosi l’attribuzione del settore del turismo a un apposito ministero): Dario Franceschini 

Ministro della salute: Roberto Speranza. 

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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