gaia-X Summit 2024

Gaia-X espande l’ecosistema digitale con nuovi progetti e partnership globali

I risultati delle attività di Gaia-X. Tra le novità il documento di compliance che stabilisce i criteri per ottenere le etichette Gaia-X e l’implementazione dei primi Digital Clearing House, a certificazione della conformità dei servizi alle regole e gli standard Gaia-X.

Pubblicato il 18 Nov 2024

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Prosegue l’impegno di Gaia-X nel costruire un ecosistema digitale decentralizzato e affidabile di gestione dei dati per creare servizi utili per individui e aziende.

Ne 2023, infatti, l’Associazione Gaia-X ha continuato a costruire il suo framework, con importanti aggiornamenti dal punto di vista regolamentativo, nuove partnership anche al di fuori dell’Europa e progetti avviati.

I progressi del 2023 sono stati presentati nel tradizionale Summit annuale, che ha affrontato temi chiave che delineano l’evoluzione tecnologica e strategica dell’ecosistema. Tra i punti salienti, sono stati presentati i nuovi componenti del Gaia-X Digital Clearing House (GXDCH) e si è discusso dell’automazione della conformità secondo il Documento di Conformità Gaia-X 24.06.

Un focus particolare è stato dedicato alla prima implementazione extraeuropea del GXDCH in Giappone, un passo significativo nella strategia di globalizzazione dell’Associazione. A livello europeo, invece, sono stati annunciati nuovi hub in Danimarca, Norvegia e Svizzera.

I documenti di compliance e le label Gaia-X per regole condivise sull’affidabilità e la gestione dei dati

Il progetto, ricordiamo, è nato circa 4 anni fa dall’iniziativa di 11 aziende francesi e 11 aziende tedesche. Negli anni l’Associazione è cresciuta fino a raggiungere 335 membri in Europa e nel resto del mondo.

La missione di creare servizi digitali per individui e imprese basati su dati affidabili ha da subito reso l’interoperabilità degli ecosistemi Gaia-X un tema chiave per l’Associazione. Un tema che viene affrontato con un approccio basato su due livelli: legale e organizzativo con il documento di conformità; semantico e tecnico con il documento di architettura.

Il documento di conformità Gaia-X, tra le novità presentate nel corso del Summit 2024, definisce gli standard per i servizi cloud, gli scambi di dati e le infrastrutture digitali, stabilendo le regole fondamentali che i partecipanti all’ecosistema Gaia-X devono seguire.

Queste regole sono allineate ai valori europei di trasparenza, apertura, protezione dei dati e sicurezza informatica, promuovendo al contempo competitività e innovazione. L’Associazione si impegna infatti a garantire un’infrastruttura digitale conforme alle normative europee, salvaguardando il controllo e i valori europei.

Sebbene promuova l’interoperabilità all’interno dell’Europa, gli strumenti e il framework Gaia-X sono adattabili e possono essere applicati ad altre regioni, consentendo agli utenti di conformarsi alle normative locali e creando così un’interoperabilità globale.

Il framework di conformità è basato su standard globali ampiamente accettati, come ISO/IEC 27001 e BSI C5, mantenendo la flessibilità per le esigenze specifiche di ciascuna regione, garantendo così un livello universale di sicurezza e conformità in tutti i settori. L’uso di credenziali verificabili e dati collegati consente una convalida automatizzata in tempo reale degli standard di conformità.

Un elemento chiave dell’approccio di Gaia-X è l’introduzione di etichette (label) per la differenziazione della conformità. L’etichetta Gaia-X è un marchio di fiducia che riflette il completamento di diversi criteri relativi alla trasparenza, alla protezione dei dati, alla sicurezza, all’interoperabilità, alla portabilità, alla sostenibilità e al sistema europeo di controllo.

Le label sono attualmente articolate come segue:

  • Conformità standard Gaia-X: un insieme universale di standard applicabile a tutti i tipi di fornitori a livello mondiale
  • Label 1 Gaia-X: conformità di base con protezione e sicurezza dei dati standard, in linea con le leggi europee
  • Label 2 Gaia-X: standard di protezione e sicurezza dei dati di livello superiore, basati ampiamente su certificazioni
  • Label Gaia-X: livello massimo di conformità per servizi che richiedono una gestione eccezionale dei dati, sicurezza e controllo legale, riservato esclusivamente ai fornitori europei.
Per migliorare ulteriormente l’efficacia e l’adattabilità del framework, Gaia-X ha introdotto, ulteriori strumenti di valutazione noti come indici di fiducia. Questi indici comprendono gli indici di veridicità (TV), trasparenza (TT), componibilità (TC) e corrispondenza semantica (TSM).

Gli indici di fiducia consentono una classificazione più granulare e facilitano il confronto tra le offerte, promuovendo l’interoperabilità e la fiducia all’interno dell’ecosistema Gaia-X. I fornitori possono migliorare i loro servizi sulla base di questi indici, assicurando che le loro offerte siano competitive e affidabili.

I Digital Clearing House per la verifica del rispetto della conformità

L’implementazione delle regole e degli standard di Gaia-X è certificata dai Digital Clearing House (GXDCH), nodi di verifica delle regole di Gaia-X, che fungono da punto di riferimento per ottenere la conformità a Gaia-X e diventare parte del suo ecosistema.

Operativamente, il Gaia-X Framework include componenti software obbligatori, che controllano la conformità, e componenti opzionali, indicati come GX Toolset. I servizi per le verifiche obbligatorie devono essere eseguiti in nodi di calcolo fisici accessibili a chiunque, gestiti secondo le regole definite e approvate da Gaia-X.

Gaia-X non gestisce direttamente alcun nodo, ma mantiene il controllo sugli operatori per le operazioni dei servizi obbligatori. Qualsiasi operatore conforme ai requisiti di Gaia-X può diventare un nodo, che è collegato in una rete per garantire libero accesso e selezione da parte degli adottanti e coerenza dei dati di conformità gestiti da questi nodi.

Questi nodi sono multipli, non esclusivi e gestiti da operatori di mercato che operano come federatori di Gaia-X. I GXDCH fungono da sportello unico per i servizi dell’ecosistema, fornendo servizi pubblici per implementare gli elementi obbligatori necessari per la conformità, sotto la sola governance dell’Associazione.

Al momento sono 8 i GXDCH, con tre ulteriori operatori che hanno già firmato l’accordo con l’Associazione e sono nel processo di aggiungersi agli 8 esistenti. Recentemente, inoltre, l’Associazione ha siglato un accordo per creare il primo Digital Clearing House non europeo in Giappone, gestito da NTT Data.

“Abbiamo iniziato con questa iniziativa in Europa, ma per molti dei nostri membri l’accettazione e l’adozione globale di questa tecnologia è molto importante. Ad esempio, i nostri membri dell’industria automobilistica si rivolgono a mercati globali e hanno una catena di fornitura globale”, spiega Ulrich Ahle, CEO, Gaia-X.

L’implementazione in Giappone fa parte di un progetto di test bed per spazi dati guidato dall’Università di Tokyo, con la partecipazione attiva di giganti del settore tra cui Toshiba, SoftBank Corp., NTT Data e NTT Communications. Lo scopo di questa implementazione è quello di creare un ambiente di sviluppo e di test che faciliterà il funzionamento degli spazi dati interoperabili all’interno dell’ecosistema digitale giapponese.

I progetti Lighthouse

Il lavoro dell’Associazione continua anche sul fronte dei progetti Lighthouse, progetti pionieristici concepiti per instaurare una piattaforma di scambio dati basata sui principi di trasparenza, fiducia e apertura.

Questi progetti sono distribuiti in molteplici settori industriali, mirando a sviluppare un’infrastruttura dati coerente e integrata, che faciliti la collaborazione e l’innovazione attraverso l’intero continente europeo.

Sono attualmente attivi 16 progetti faro nei seguenti settori: Aerospaziale, Agricoltura, Turismo, Educazione, Energia, Finanza, Localizzazione, Sanità, Manifattura, Media, Mobilità, Settore Pubblico, Smart Cities, Smart Living, Costruzioni e Logistica.

I progetti faro già operativi, che prendono la denominazione di Lighthouse Data Spaces sono due: AgdataHub, che sta innovando il settore farmaceutico in Francia e Catena-X, che si focalizza sull’industria automobilistica, promuovendo nuovi modelli di business e migliorando l’efficienza produttiva.

I Lighthouse Data Spaces, evoluti da idee progettuali a spazi dati operativi, sono impegnati ad adottare le politiche e le regole di Gaia-X, garantendo una stretta conformità con i requisiti tecnici del Gaia-X Trust Framework. Questi spazi dati sono progettati per avere una forte impronta paneuropea, sostenendo la creazione e l’espansione di spazi dati transnazionali.

“La partecipazione di grandi hyperscaler come Huawei, Microsoft, Amazon, Google e Alibaba testimonia l’importanza strategica di Gaia-X, che attualmente gestisce oltre 150 progetti di sviluppo di data space secondo le specifiche stabilite. Questi progetti non solo faciliteranno l’interconnessione tecnologica, ma incoraggeranno anche lo sviluppo di nuovi ecosistemi digitali, affrontando le sfide e sfruttando le opportunità offerte dalla digitalizzazione in vari settori economici”, sottolinea Ahle.

Gaia-X, i temi da affrontare nel 2025 e la roadmap per i prossimi sviluppi

Nel 2025 l’Associazione continuerà a lavorare sui documenti relativi alle regole del framework, con nuovi rilasci, così come indicato nella roadmap di seguito.

Ahle ha più volte rimarcato come lo sviluppo di Gaia-X sia frutto di un dialogo tra i vari membri dell’Associazione che è tutt’ora in atto e che proseguirà anche nel prossimo anno.

La portata paneuropea che sta assumendo il progetto, la sfida di creare regole condivise senza tralasciare le particolarità di ciascun settore rende questo percorso non semplice. Accanto a queste sfide, il confronto tra i membri dell’Associazione e gli altri stakeholder sta facendo emergere anche nuovi bisogni per assicurare una gestione dei dati sicura e affidabile.

“Gaia-X è un’iniziativa ancora giovane, quindi molti dei nostri progetti sono ancora in corso. Sta emergendo la necessità di un nuovo ruolo imprenditoriale all’interno di questa economia basata sui dati, una figura che assicuri la gestione sostenibile dei dati space. C’è una discussione ancora in corso su quello che sarà il nome da dare a queste figure, ‘federatori’ o ‘orchestratori’, e questo sarà sicuramente un tema di discussione nei prossimi mesi”, conclude.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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