Formazione, ecco i numeri (da record) degli ITS: otto diplomati su dieci trovano lavoro in fretta

Il rapporto realizzato dall’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire): l’80% dei diplomati ITS ha trovato lavoro entro un anno dal diploma

Pubblicato il 14 Giu 2022

Students in classroom

Le performance occupazionali dei diplomati ITS a un anno dal diploma sono numeri importanti: l’80% dei diplomati ha trovato lavoro nel corso del 2021 e, di questi, il 91% in un’area coerente con il proprio percorso di studi.

Sono cifre che rendono l’idea di quanto le figure professionali – la formazione terziaria professionalizzante, come viene definita dagli addetti ai lavori – che escono dagli ITS (Istituti Tecnici Superiori) siano preziose e ricercate dalle aziende italiane, come evidenzia il rapporto realizzato dall’Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa (Indire).

E così, dopo undici anni dal suo avvio, il sistema degli Istituti Tecnici Superiori conferma la sua efficacia in termini di occupabilità. I dati del monitoraggio nazionale 2022 realizzato da Indire su incarico del Ministero dell’Istruzione, mostrano che, su 5.280 diplomati totali, appunto una quota molto alta, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione entro un anno dal diploma, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia.

Mentre “dei 4.218 diplomati ITS che hanno trovato lavoro a un anno dal diploma, 3.836 (il 91% degli occupati) risultano essere in un’area coerente con il proprio percorso di studi”, rimarca il rapporto: “la restante percentuale comprende coloro che non hanno trovato lavoro, oppure che si sono iscritti a un percorso universitario, oppure ancora impegnati in tirocini extracurricolari”.

“L’investimento che stiamo facendo sugli ITS attraverso il Pnrr è strategico, non solo per le ragazze e i ragazzi, ma per l’intero Paese”, sottolinea il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.

Che osserva: “i dati dell’ultimo monitoraggio sugli Istituti Tecnici Superiori confermano l’alta qualità e l’efficacia di questo segmento formativo. Con 1,5 miliardi fino al 2026 puntiamo a rafforzare i percorsi, mantenendo la loro identità e il loro prezioso e specifico rapporto con i territori, e a renderli ancora più attrattivi per i giovani. Vogliamo creare una rete educativa nazionale, per rendere il sistema più solido e integrato, oltre che arricchire l’offerta, in linea con le esigenze del tessuto produttivo e con i nuovi campi dell’economia”.

I percorsi formativi degli ITS

Gli ITS sono caratterizzati da una flessibilità organizzativa e didattica, da una rete di governance con prevalente presenza delle imprese e dalla capacità di intercettare l’innovazione, con particolare riguardo alle tecnologie proprie del Progetto ITS 4.0.

I percorsi in settori tecnologici d’avanguardia erogati dagli ITS hanno una durata biennale e in alcuni casi triennale e fanno riferimento alle aree della Mobilità sostenibile, Efficienza energetica, Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, Tecnologie dell’informazione e comunicazione, Nuove tecnologie della vita e Nuove tecnologie per il Made in Italy, articolata a sua volta in sistema agro-alimentare, sistema meccanica, sistema moda, servizi alle imprese, sistema casa.

Grande richiesta per mobilità sostenibile e meccanica

Dall’analisi dei dati relativi agli occupati nelle diverse aree tecnologiche, emerge che sono l’area della Mobilità sostenibile e il Sistema meccanica a registrare le performance migliori (86% e 85%). Mentre dall’analisi della tipologia contrattuale degli occupati emerge che, a 12 mesi dal diploma, 1.946 diplomati ITS (il 46% degli occupati) hanno trovato lavoro con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato, 1.245 diplomati (29%) sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato o lavoro autonomo in regime ordinario e 1.027 (24%) con contratto di apprendistato di terzo livello.

Ecco qualche altro numero sul rapporto che riguarda gli ITS italiani: gli iscritti ai 260 percorsi ITS monitorati nel 2020 erano 6.874, prevalentemente maschi (72%). Gli iscritti sono in prevalenza giovani: il 38% sono neodiplomati (18-19 anni), mentre quelli tra i 20 e 24 anni sono il 42%. In minor numero gli over 25, che comunque risultano il 20% del totale.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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