innovazione al femminile

Women shape the future: le studentesse della Federico II di Napoli vincono l’hackathon promosso da Codemotion e Philip Morris

Ad aggiudicarsi il primo premio 5 studentesse di ingegneria e matematica dell’Università Federico II di Napoli, che hanno ideato una Corporate App dedicata al benessere dei dipendenti, mentre al secondo posto si sono classificate 4 studentesse di ingegneria e informatica del Politecnico di Bari, ideatrici di MyHelpy, app per la comunicazione aziendale.

Pubblicato il 12 Set 2023

Marcella Magliocca, Francesca Silvestro, Francesca Ferraro, Alessandra Balestrieri e Chiara Pazienza, studentesse dell’Università Federico II di Napoli, vincitrici della competizione.


Una Corporate App dedicata al benessere dei dipendenti e una app per la comunicazione aziendale: sono questi i progetti che si sono aggiudicati il primo e il secondo posto della “Women shape the future”, hackathon promosso da Philip Morris, in collaborazione con MedITech e Codemotion, per valorizzare il talento femminile in ambito STEM.

Ad aggiudicarsi il primo premio 5 studentesse di ingegneria e matematica dell’Università Federico II di Napoli: Marcella Magliocca, Francesca Silvestro, Francesca Ferraro, Alessandra Balestrieri e Chiara Pazienza.

Al secondo posto invece il team del Politecnico di Bari, composto da Alessandra Maria Bonavita, Bianca Di Bitetto, Barbara Cino e Kiranjit Kaur.

L’hackathon per valorizzare il talento femminile in ambito STEM

Le studentesse vincitrici hanno partecipato a una challenge che ha coinvolto decine di studentesse provenienti dalle facoltà STEM di 8 università campane e pugliesi: Università di Napoli Federico II; Università di Salerno; Università di Napoli Parthenope; Università della Campania L. Vanvitelli; Università del Sannio; Politecnico di Bari; Università di Bari Aldo Moro; Università del Salento.

Guidate da mentor esperti di settore, sviluppatori, professionisti IT e figure tecniche di Philip Morris e Codemotion, le studentesse hanno messo in campo le proprie conoscenze digitali e tecnologiche per realizzare progettualità con l’obiettivo di migliorare gli ambienti in cui le persone si muovono (smart mobility), lavorano (digital training) e vivono (work-life balance).

Nello specifico, le idee proposte hanno riguardato:

  • soluzioni di mobilità sostenibile per i dipendenti volte a limitare l’impatto delle aziende sull’ambiente
  • sistemi per incrementare lo scambio di competenze all’interno del contesto lavorativo, implementare il senso di appartenenza e la produttività
  • modelli che favoriscano parità e inclusione per ridurre lo stress e migliorare l’esperienza professionale di ognuno

A giudicare i progetti e decretare i team vincitori è stata una giuria composta da: Francesco Brognara, Responsabile servizi energia, facility e mobilità di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna; Giacomo Albanese, Supervisor Operations Training di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna; Rita Gherardi, Talent Acquisition Executive di Philip Morris Italia.

I progetti vincitori

Gli esperti hanno valutato l’attinenza con gli obiettivi dell’hackathon, il potenziale impatto del progetto, la sua validità in termini tecnici, di creatività e completezza.

Corporate App, il progetto vincitore dell’Università Federico II è un’applicazione concepita per uso aziendale che unisce l’attenzione ai temi della mobilità sostenibile con quelli del work life balance.

Attraverso l’utilizzo di meccanismi di gamification, con possibilità di essere ricompensati tramite un sistema a premi, la app mira a coinvolgere i dipendenti in attività finalizzate a incentivare mobilità di spostamento green, stili di vita più sani e favorire l’interazione tra i colleghi.

MyHelpy, la app del Politecnico di Bari – sviluppata da un team composto da 4 studentesse delle facoltà di Informatica e Ingegneria Informatica e dell’Automazione – è progetto pensato come strumento di comunicazione interno alle aziende.

Si tratta di una app che facilita l’interazione tra impiegati e con i dirigenti, incentivando una vita lavorativa più serena.

Si compone di tre sezioni: Board, bacheca digitale per le comunicazioni aziendali; Survey, con questionari utili alla verifica delle competenze dei singoli, iniziative di aggiornamento e formazione e Diary, in cui ciascuno può segnalare uno stato di malessere, stress o burnout legato alla propria occupazione, specificandone eventualmente le motivazioni.

La sezione integra una AI dedicata, la quale, analizzando le problematiche manifestate dell’utente, suggerisce delle attività per mitigare lo stato di malessere in esame, favorendo l’interazione tra colleghi e tenendo specialmente in considerazione luoghi di aggregazione dell’azienda qualora presenti.

Alessandra Maria Bonavita, Bianca Di Bitetto, Barbara Cino e Kiranjit Kaur, studentesse del Politecnico di Bari.

La premiazione dei progetti vincitori si è svolta presso il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC), centro per l’alta formazione delle competenze legate a Industria 4.0.

Il team dell’Università Federico II, vincitore del primo premio, ha ricevuto 6000 euro in buoni Amazon suddivisi equamente fra i membri del team vincitore; alle ingegnere del Politecnico di Bari è stato assegnato il secondo premio di 4.000 euro in buoni Amazon.

“Il talento femminile può apportare valore aggiunto, anche e soprattutto in un ambito come quello delle materie STEM, dove presenza e competenze delle donne sono in crescita. In Philip Morris guardiamo costantemente al futuro e porteremo avanti iniziative come questa”, commenta Gianluca Tittarelli, Director People & Culture di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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