Non solo Digitale e Ambiente: le prospettive di lavoro di laureati e diplomati tra il 2019 e il 2022

Nei prossimi 5 anni si assisterà ad un cambiamento profondo della struttura professionale del nostro paese, con un fabbisogno occupazionale che per oltre il 60% riguarderà laureati e diplomati. Ecco le figure più richieste.

Pubblicato il 28 Nov 2019

donne al lavoro


Nei prossimi 5 anni si assisterà ad un cambiamento profondo della struttura professionale del nostro paese, con un fabbisogno occupazionale che per oltre il 60% riguarderà laureati e diplomati, e per oltre il 35% le professioni tecniche e ad elevata specializzazione. Questo scenario, che emerge dal nuovo Report Excelsior di Unioncamere e Anpal sui fabbisogni occupazionali 2019-2023, farà da sfondo alla partecipazione di Unioncamere a Job & Orienta 2019, la manifestazione in programma  a Verona da oggi al 30 novembre.

Molte le attività e gli appuntamenti previsti nello stand di Unioncamere: laboratori interattivi, workshop tematici, orientamento ai lavori del futuro, con particolare attenzione alle competenze richieste dalle imprese, lette attraverso i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal. Gli studenti e docenti potranno anche conoscere le opportunità da cogliere attraverso le esperienze di mobilità internazionale. Gli studenti inoltre saranno protagonisti di sessioni di simulazione assessment, guidati da esperti di recruitment, e apprenderanno quali sono le informazioni strategiche da inserire in un CV, come presentarsi ad un colloquio di lavoro, approfondendo anche aspetti legati alla gestione dell’immagine social.

Le prospettive occupazionali dei titoli di studio

Tra il 2019 e il 2023 saranno necessari tra i 3 e i 3,2 milioni di nuovi occupati per soddisfare le esigenze produttive delle imprese e della pubblica amministrazione. Infatti, pur con una crescita economica molto contenuta (variazione del PIL compresa tra +0,6% e +0,9%, in media annua tra il 2019 e il 2023), sarà necessario affrontare il naturale turnover sul mercato del lavoro che da solo determinerà oltre l’80% del fabbisogno (2,6 milioni di lavoratori nel quinquennio). La crescita economica, d’altra parte, potrà al massimo generare, a seconda della sua intensità e in maniera molto differenziata nei diversi settori, una quota di nuovi posti di lavoro che va dalle 352 mila alle 535 mila unità.

Tra il 2019 e il 2023 i laureati e i diplomati dovrebbero rappresentare congiuntamente il 62% della richiesta di occupati (54% nel settore privato, 98% in quello pubblico). In particolare, la domanda di personale laureato potrà attestarsi tra le 959 mila e le 1.014 mila unità, e si concentrerà per lo più nell’indirizzo medico-sanitario, con una richiesta tra 171 mila e 176 mila unità, seguito da quello economico, da 152 mila a 162 mila unità, da ingegneria, con una domanda compresa tra 127 mila e 136 mila lavoratori, e dall’area giuridica, da 98 mila a 103 mila unità.

Per quanto riguarda i diplomi, nel quinquennio le imprese richiederanno personale diplomato principalmente nell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing, con un fabbisogno che potrà variare tra 279 mila e 302 mila unità, e in quello industria e artigianato, con una domanda complessiva tra 211 mila e 235 mila unità (tra cui spiccano le richieste degli indirizzi meccanica, meccatronica ed energia con 94-106 mila unità ed elettronica ed elettrotecnica con 50-56 mila unità). Sarà considerevole anche il fabbisogno di diplomati nell’ambito del turismo, che potrà arrivare a domandare tra i 79 mila e gli 82 mila occupati.

“La scelta del percorso di studio è uno dei momenti più importanti della vita dei nostri giovani” – sottolinea il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli -. Fornire ai ragazzi e alle famiglie le informazioni più aggiornate sulle tendenze del mercato del lavoro e sulle professioni che offrono le migliori opportunità per il futuro è fondamentale. Su questo fronte le Camere di commercio sono molto impegnate, con l’obiettivo di ridurre il più possibile il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro”.

Le prospettive per i laureati del futuroSi stima, elaborando i dati del Miur, che nel periodo 2019-2023 il totale dei neo-laureati ammonterà a 893.600 unità, su un fabbisogno totale che andrà dalle 959 mila alle 1.014 mila unità. Gli indirizzi di laurea, in cui lo scarto tra fabbisogno totale e offerta prevista è positivo, quindi con una maggiore richiesta di profili rispetto a quanti si attende usciranno dalle Università, saranno quelli medico-sanitario, economico, ingegneria-architettura, giuridico e statistico.

Fabbisogno di neo-laureati sul mercato del lavoro per gruppo di corsi (valori assoluti*)

INDIRIZZI DI STUDIO                                 Fabbisogno totale 2019-2023
Scenario AScenario B
Totale laureati959.0001.013.800
Medico-sanitario171.400175.800
Economico151.800162.200
Ingegneria126.800136.400
Giuridico98.000102.900
Insegnamento e formazione**91.90096.800
Politico-sociale59.60062.900
Letterario56.10060.000
Architettura56.00059.400
Linguistico34.00036.800
Scientifico, matematico e fisico28.90030.600
Psicologico25.60027.000
Chimico-farmaceutico24.90026.600
Geo-biologico e biotecnologico15.20016.500
Agroalimentare***12.30013.100
Statistico6.5006.800

* Valori arrotondati alle centinaia. Il totale non comprende l’offerta di laureati nell’indirizzo difesa e sicurezza, pari a 2.600 unità nel quinquennio e per il quale è stimato un fabbisogno molto limitato.

**Comprende l’indirizzo scienze motorie.

***Non comprende il fabbisogno espresso dal settore agricolo.

Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior

Le prospettive per i neo-diplomati

Nelle stime dei neo-diplomati si considerano tutti quelli che, al termine del percorso delle scuole medie superiori, si renderanno immediatamente disponibili per il mercato del lavoro.

Per i neo-diplomati, si profila il mantenimento di un eccesso di offerta, ossia il sistema produttivo richiederà meno persone con questo titolo di studio rispetto a quanti se ne potrebbero rendere disponibili all’impiego. Ad un’offerta prevista di 1 milione e 534 mila neo-diplomati corrisponderà nel migliore scenario possibile un fabbisogno totale pari a 941 mila unità.

Le stime evidenziano che gli indirizzi di studio, in cui lo scarto tra fabbisogno totale e offerta prevista è positivo, quindi vi sarà una maggiore richiesta di profili rispetto a quanti ne usciranno dalle scuole superiori, saranno quelli in amministrazione-marketing, costruzioni ed elettronica ed elettrotecnica. Tutti gli altri indirizzi di studi invece si potrebbero caratterizzare per un eccesso di offerta rispetto al fabbisogno. Vi saranno comunque un certo numero di opportunità lavorative a carattere trasversale, in cui il principale requisito richiesto è una buona cultura generale; su queste sarà marcata la concorrenza tra i diplomati (sia i neo-diplomati sia lo stock di diplomati già presenti nel mercato del lavoro) dei diversi indirizzi.

Fabbisogno di neo-diplomati sul mercato del lavoro per indirizzo (valori assoluti*)

INDIRIZZI DI STUDIO                                    Fabbisogno totale 2019-2023
Scenario AScenario B
Totale diplomati866.800940.900
Amministrazione-marketing278.700301.500
Turismo79.30082.200
Trasporti e logistica23.30024.900
Agroalimentare15.70016.700
Costruzioni44.00049.000
Socio-sanitario48.00049.400
Artistico (liceo)31.60034.500
Linguistico (liceo)25.40027.300
Generale (altri licei)110.000120.400
Industria e artigianato, di cui:210.800235.100
Meccanica, meccatronica ed energia94.400105.600
Elettronica ed elettrotecnica50.00055.900
Informatica e telecomunicazioni25.50027.300
Sistema moda13.30015.000
Chimica, materiali e biotecnologie12.40014.100
Prod.-manut. industriali e artigianali9.60011.200
Grafica e comunicazione5.6006.000

* Valori arrotondati alle centinaia.

Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior

Economia circolare e digital nei piani di assunzione

Il sistema formativo italiano dovrà anche prepararsi a rispondere alle sfide dei cambiamenti nei trend produttivi dei settori economici, che saranno fortemente influenzati dalla pervasività della rivoluzione tecnologica e dalla necessità di riorientare le scelte produttive verso un green new deal. In particolare, nell’ambito della Digital Transformation le imprese ricercheranno tra i 275 mila e i 325 mila lavoratori con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali e social o relative agli sviluppi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale o dei big data e delle tecnologie 4.0. Ciò si tradurrà non soltanto in una richiesta di nuove figure professionali o di figure già esistenti in grado di gestire le rapide trasformazioni tecnologiche, il cui “contenuto professionale” sta notevolmente cambiando, ma anche nella necessità di un continuo adeguamento delle competenze digitali per tutte le figure che saranno richieste.

Per quanto riguarda la filiera Ecosostenibilità, le imprese avranno bisogno tra i 519 mila e 607 mila lavoratori per cogliere al meglio le opportunità offerte dalla diffusione di processi produttivi rispettosi dell’ambiente, volti ad ottimizzare o ridurre l’utilizzo di materie prime.

La filiera Salute e Benessere contribuirà ad alimentare la domanda di lavoro nei prossimi 5 anni ricercando tra le 361 mila e 407 mila unità, prevalentemente figure di livello medio-alto in campo medico-sanitario e assistenziale.

La filiera Education e cultura, che dovrà avere un ruolo ancora più centrale nella diffusione di nuove conoscenze e competenze, esprimerà un fabbisogno compreso fra 140 mila e 149 mila lavoratori nel quinquennio.

Il fabbisogno occupazionale delle imprese della filiera meccatronica e robotica potrà riguardare tra 68 mila e 86 mila lavoratori, nell’arco dei 5 anni. In particolare, la meccatronica è il comparto manifatturiero maggiormente interessato da Impresa 4.0, e quindi richiederà un significativo numero di figure professionali legate alle trasformazioni della produzione.

Fabbisogni occupazionali emergenti nel quinquennio 2019-2023 (valori assoluti*)

 Fabbisogno totale 2019-2023Fabbisogno medio annuo
Scenario AScenario BScenario AScenario B
     
Eco-sostenibilità518.600606.600103.700121.300
Digitale275.100325.20055.00065.000
Filiere
Salute e benessere361.100406.70072.20081.300
Education e cultura140.200148.90028.00029.800
Meccatronica e robotica67.50086.10013.50017.200
Mobilità e logistica85.300116.40017.10023.300
Energia39.20046.2007.8009.200

* Valori arrotondati alle centinaia.

Fonte: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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