Niente licenziamento ma formazione 4.0: ecco le novità dell’accordo per FCA Mirafiori

Un forte investimento nella formazione 4.0 per riqualificare 1.000 lavoratori e renderli pronti per le nuove lavorazioni. È questo uno dei punti qualificanti del preaccordo siglato da sindacati e FCA. Un aiuto a chi ha ridotte capacità lavorative. In fabbrica arrivano gli esoscheletri.

Pubblicato il 30 Apr 2018

BA58B9CD-DB7D-4AE7-8C6F-877C763A9371


C’è un forte investimento sulla formazione 4.0, che coinvolgerà circa un migliaio di lavoratori metalmeccanici dello stabilimento Mirafiori, nella bozza di accordo sul Polo produttivo torinese di FCA firmata dall’azienda con Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Associazione Quadri e, in un incontro separato, con la Fiom.

Un accordo particolarmente innovativo che punta proprio sulla riqualificazione dei dipendenti, anche quelli con ridotte capacità lavorative, oltre all’inevitabile apertura  di una procedura di esodo volontario, incentivato e strutturata, che consentirà ai dipendenti ultrasessantenni uno scivolo pensionistico attraverso la Naspi e la Ape aziendale.

L’intesa, che sarà sottoposta nei prossimi giorni all’approvazione delle RSA delle fabbriche interessate, permetterà così di salvaguardare l’occupazione dei 3.640 lavoratori Mirafiori e dei 1.670 di Grugliasco creando un percorso graduale di rientro di tutti i lavoratori, in vista delle assegnazioni produttive attese con il nuovo piano industriale. 

Il piano di Formazione 4.0 per i lavoratori FCA

Secondo l’accordo, quindi, un migliaio di lavoratori Fca si trasferiranno da Mirafiori a Grugliasco per poter usufruire ancora degli ammortizzatori sociali svolgendo le attività formative, in vista delle nuove produzioni previste a Mirafiori. In particolare saranno coinvolti i circa 550 lavoratori che oggi lavorano sulla MiTo, che nei prossimi mesi cesserà la produzione, e circa 500 lavoratori con ridotte capacità produttive, che progressivamente verranno impiegati nel polo produttivo di Grugliasco.

L’intesa prevede un importante programma di formazione d’aula e un addestramento “on the job” per un totale di oltre 148.000 ore a carico dell’azienda: un percorso che ha l’obiettivo di sviluppare le competenze professionali nell’ambito di Industry 4.0 necessarie per preparare i lavoratori di Mirafiori ai prossimi investimenti e modelli che il piano industriale di FCA destinerà agli stabilimenti torinesi, il cui annuncio è previsto in occasione dell’Investor Day, il primo giugno.

“Si tratta di un accordo importante – spiega Ferdinando Uliano segretario nazionale Fim-Cisl –  perché ha costruito le condizioni per unire, alla formazione, anche l’addestramento e quindi fornire ai lavoratori, principalmente quelli che oggi lavorano sulla MiTo, la possibilità di apprendere le nuove modalità di costruzione e di montaggio delle vetture Maserati. Si tratta di auto che hanno una maggiore complessità e che, quindi, necessitano di nuove competenze che potranno essere acquisite proprio grazie alle attività di aula e di addestramento”.

La formazione per le persone con ridotte capacità lavorative

Il preaccordo firmato dai sindacati ha, tra i punti più importanti,  quello di dare la possibilità formativa anche alle persone che hanno ridotte capacità lavorative. Si tratta di circa 500 persone che per problemi di salute, in parte derivati dal lavoro e in parte da situazioni personali, hanno la necessità di individuare tipologie di lavoro particolari anche perché una larga parte, circa 300, sono ancora in età lontana dal pensionamento. 

“Le attività formative – spiega Uliano – coinvolgeranno, con particolare attenzione, anche quei lavoratori che negli ultimi 5 o 6 anni sono stati in parte esclusi dal processo produttivo di Mirafiori. Guidandoli in un percorso di apprendimento delle nuove logiche di organizzazione del lavoro e delle tecnologie che vengono introdotte all’interno di questi stabilimenti, in quella che viene rappresentata come industria 4.0”.

In futuro esoscheletri per aiutare i lavoratori

Le attività per il reinserimento delle persone a ridotta capacità lavorativa rientrano in una politica di forte attenzione all’ergonomia che è uno dei punti di forza di FCA. 

“I progetti, prima di essere messi in produzione – spiega Uliano – vengono, infatti, sottoposti ad analisi complessive che prevedono anche, tra gli indicatori, quello della difficoltà che ha il lavoratore nel montaggio. La priorità, quindi, è quella di costruire le auto tenendo in considerazione, oltre alla qualità, anche un modello che sia compatibile con i principi di ergonomia”. 

Ad aiutare in questo tipo di processi vengono le innovazioni tecnologiche e, in primo luogo, la robotica. “Le possibilità che consente industria 4.0 agevolano questo tipo di percorso mettendo a disposizione soluzioni che prima non esistevano. Per avere un’idea dell’impegno in questo comparto – prosegue – Fiat sta sviluppando, ad esempio, anche il tema degli esoscheletri. Si tratta di esoscheletri passivi, che aiutano e sono di sostegno per l’attività del lavoratore, e che vengono sviluppati in via sperimentale, attualmente, in alcuni stabilimenti. Soluzioni che, una volta operative, consentiranno di migliorare il benessere dei lavoratori”.

Valuta la qualità di questo articolo

C
Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 3