In occasione dell’Assemblea Generale di Cecimo, la federazione europea che riunisce 15 associazioni nazionali del comparto della macchina utensile, sono stati presentati i numeri del settore e i risultati di un’indagine sulle trasformazioni in atto nel settore manifatturiero europeo.
Innanzitutto i dati del comparto. La produzione europea di macchine utensili nel 2016 è in leggera crescita e si attesterà su un valore di 24,2 miliardi di euro, a fronte di un calo della produzione mondiale. Le esportazioni resteranno stabili a quota 18,7 miliardi di euro, mentre la quota di mercato della produzione europea cresce superando il 40%.
Cecimo ha poi reso noti i risultati di un’indagine condotta presso gli amministratori delegati e i titolari delle aziende europee di macchine utensili. È emerso che ci sono due priorità: adottare modelli di business data-driven e dotarsi di una struttura di competenze che comprendano sia quelle provenienti dal dominio ICT sia quelle tipiche del mondo manifatturiero.
“I costruttori di macchine utensili fanno sempre più fatica a trovare sul mercato le conoscenze e le competenze necessarie per applicare soluzioni digitali nel settore della produzione avanzata”, ha dichiarato Filip Geerts, Direttore Generale di Cecimo. “Per affrontare questa sfida, le autorità pubbliche a livello nazionale e regionale, nonché i responsabili del settore educational insieme con l’industria dovrebbero investire di più nella progettazione e nell’offerta di un nuovo approccio alla formazione che metta insieme discipline diverse come la programmazione software e le tecnologie di produzione. In secondo luogo, gli Stati membri stanno lanciando ambiziosi programmi di investimento per la modernizzazione della produzione e modelli di business basati sui servizi. Tuttavia, l’UE ha un ruolo importante da svolgere nel coordinamento e nell’accelerazione di tali programmi di investimento. Saremo in grado di far fronte alle pressioni competitive globali solo se sapremo mettere a fattor comune le nostre risorse in Europa e coordinare le nostre azioni”.
Esiste poi anche un problema di incertezza sugli aspetti legali relativi all’accesso ai dati lungo la filiera. “Se l’Europa vuole una base industriale competitiva e data-driven – ha aggiunto Luigi Galdabini, Presidente Cecimo – i costruttori di macchine utensili dovranno poter accedere ai dati provenienti dalle macchine utilizzate dai vari clienti lungo la catena del valore. Tra i benefici più evidenti che si genereranno segnalo un aumento della produttività, della sicurezza, dell’efficienza nell’uso di energia e altre risorse per l’intero settore manifatturiero europeo, tenendo conto del fatto che le macchine utensili sono un fattore chiave della produzione di altre apparecchiature e di macchinari industriali in diversi settori”.