L'indagine di LinkedIn

L’impatto dell’AI sul mercato del lavoro: le skill richieste ai lavoratori cambieranno del 65% entro il 2030

Secondo il Global Talent Trends di LinkedIn, le skill richieste ai lavoratori cambieranno di almeno il 65% entro il 2030, come conseguenza del rapido evolversi dell’AI. Le aziende possono prepararsi a questi cambiamenti sfruttando il potenziale dell’AI nell’efficientamento dei processi interni, compresi quelli legati alla gestione della forza lavoro e del processo di recruiting. Per aiutarli in questa transizione, LinkedIn renderà disponibile dal 2024 nuovi strumenti di AI generativa dedicati ai professionisti che operano nell’HR.

Pubblicato il 04 Ott 2023

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Le skill richieste ai lavoratori cambieranno di almeno il 65% entro il 2030, come conseguenza del rapido evolversi dell’AI che accelera la trasformazione del mercato del lavoro: è quanto evidenzia il rapporto Global Talent Trends di LinkedIn.

L’indagine ha coinvolto 29.937 professionisti, analizzando le descrizioni delle mansioni per tutti i posti di lavoro aziendali retribuiti negli ultimi 24 mesi, fino a luglio 2023, e ha individuato le posizioni lavorative che contenevano menzioni di intelligenza artificiale e IA generativa in 10 lingue: inglese, spagnolo, francese, giapponese, olandese, italiano, tedesco, portoghese, turco e cinese.

Gli annunci di lavoro che menzionano l’AI o l’AI generativa sono quasi quintuplicati

Dalla ricerca si evince che i cambiamenti sono già in atto: in Italia, gli annunci di lavoro che menzionano l’AI o l’AI generativa sono quasi quintuplicati (4,7x) negli ultimi due anni e le candidature per queste posizioni sono cresciute del 31% rispetto a quelle che non menzionano l’AI o l’AI generativa.

La ricerca di LinkedIn ha rilevato che l’89% dei lavoratori italiani è entusiasta di utilizzare l’AI sul lavoro e più della metà (54%) vorrebbe saperne di più.

Per preparare la propria forza lavoro ai cambiamenti futuri, i leader aziendali si affidano ai team HR e di recruiting perché facciano da guida.

Nove professionisti HR su dieci affermano che il loro ruolo è diventato più strategico nel corso dell’ultimo anno e, a livello globale, il 61% dichiara che sta implementando percorsi di formazione sull’AI per affiancare i dipendenti, mentre un altro 61% utilizza già la tecnologia come supporto alle proprie attività quotidiane.

La maggioranza (80%) dei professionisti HR ritiene che l’AI sarà uno strumento in grado di agevolarli nei prossimi cinque anni, consentendo loro di concentrarsi sugli aspetti più strategici e umani del loro ruolo, come il rafforzamento delle relazioni con i candidati e i colleghi (39%).

“L’intelligenza artificiale sta inaugurando un nuovo mondo del lavoro e la tecnologia sta già rimodellando lavori, aziende e settori. Tutti, dai rappresentanti del servizio clienti ai professionisti delle vendite, fino agli insegnanti, saranno in grado di utilizzare la tecnologia per semplificare alcune attività quotidiane, in modo da potersi concentrare sul prezioso lavoro incentrato sulle persone”, commenta Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia.

“Con i numerosi cambiamenti in atto – aggiunge – è giunto il momento per i business leader di valutare le competenze di cui le loro organizzazioni hanno bisogno oggi e negli anni a venire, in modo da preparare i loro team al successo. I professionisti HR avranno un ruolo cardine per garantire che le aziende abbiano i talenti e le competenze necessarie per prosperare. E l’intelligenza artificiale sarà uno strumento indispensabile anche per loro, aiutandoli a concentrarsi sull’importante aspetto ‘umano’ del loro ruolo, come la costruzione di relazioni con i candidati e la promozione di una forte cultura aziendale”, aggiunge.

Trovare i giusti talenti grazie all’AI, gli strumenti di LinkedIn per aiutare i recruiter

Per aiutare le imprese ad orientarsi in un mercato del lavoro in continua evoluzione, LinkedIn sta sperimentando nuovi strumenti di AI generativa in Recruiter e Learning Hub con un numero ristretto di clienti.

Questi strumenti, che la piattaforma ha intenzione di estendere a tutti i clienti nel corso dell’anno, e disponibili in Italia nel 2024, includono:

  • Recruiter 2024, la nuova esperienza di recruiting assistita dall’intelligenza artificiale che rende le assunzioni più efficienti e semplici, in modo che i responsabili dei talenti possano concentrarsi sul lavoro strategico incentrato sulle persone. Chi assume può servirsi della ricerca in linguaggio naturale come “Voglio assumere un senior growth marketing leader” e i modelli di AI di LinkedIn, abbinati agli insight unici di oltre 950 milioni di professionisti, 63 milioni di aziende e 40.000 competenze su LinkedIn, sono in grado di dedurre il tipo di candidato che il datore di lavoro sta cercando e fornire raccomandazioni di qualità superiore da un bacino molto più ampio di candidati
  • LinkedIn Learning’s AI-powered coaching. La piattaforma sta sperimentando una consulenza in tempo reale su due delle competenze più richieste che si applicano a tutti i tipi di lavoro: leadership e gestione. Gli utenti possono porre una domanda quale: Come posso delegare compiti e responsabilità in modo efficace? Invece di dare una risposta univoca, l’AI porrà domande chiarificatrici per comprendere più a fondo la situazione e l’esperienza specifica dell’utente, offrendo poi consigli, esempi e feedback basati su centinaia di ore di contenuti degli esperti di LinkedIn Learning. Per chi vuole approfondire la conoscenza dell’AI, LinkedIn Learning ha sbloccato anche i corsi di apprendimento dell’AI più popolari, disponibili gratuitamente fino al 15 dicembre 2023

Questi strumenti fanno seguito al lancio del maggio 2023, di AI-assisted messages e AI-powered job descriptions, che utilizzano l’AI generativa per personalizzare i messaggi InMail su scala, aumentare il coinvolgimento dei candidati e aiutare le aziende a trovare più rapidamente quelli più qualificati.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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