Nella seduta fiume della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati di martedì 4 dicembre è stato approvato l’emendamento 13.03 (prima firmataria Mirella Liuzzi del M5S), di cui vi avevamo dato anticipazione in questo articolo.
La formulazione tuttavia è stata modificata: dall’impostazione originaria, che prevedeva semplicemente il rinnovo per un anno del credito d’imposta per la Formazione 4.0 così come aveva funzionato quest’anno, si passa a una previsione più complessa che prevede l’aumento dell’incentivo dal 40% al 50% per le piccole imprese, sempre con un tetto massimo di 300 milioni come quest’anno. Per le medie imprese, invece, l’agevolazione resta ferma al 40%, mentre per le grandi imprese scende al 30% con un tetto di 200 milioni per azienda. La proroga vale per un solo anno.
“Un provvedimento che vale ben 250 milioni e che consideriamo strategico per dare un impulso decisivo alla trasformazione digitale e all’innovazione delle imprese del nostro paese”, scrive la relatrice dei Cinquestelle sul Blog delle Stelle. “Per la prima volta abbiamo dato priorità alle piccole imprese che rappresentano la spina dorsale del tessuto imprenditoriale del nostro paese e che potranno beneficiare di un credito d’imposta del 50% per adeguare le competenze del proprio personale alle sfide del cambiamento digitale. Non ci siamo dimenticati però delle medie e grandi imprese per cui è previsto un credito d’imposta rispettivamente del 40% e del 30%”.
Con questo provvedimento, prosegue Liuzzi, “vogliamo aiutare le piccole imprese a diventare grandi e le grandi a diventare forti poiché in questo modo potranno investire nello sviluppo delle competenze dei propri dipendenti per favorire crescita e competitività a livello internazionale. Siamo consapevoli che il futuro per le nostre imprese sarà sempre più sfidante e il credito d’imposta per la formazione 4.0 incoraggia quelle realtà che con lungimiranza e visione andranno nella direzione intrapresa dal Governo di puntare sullo sviluppo delle tecnologie emergenti”.