Pur se con un mese e mezzo di ritardo rispetto a quanto previsto dalla legge di bilancio arriva finalmente in porto il decreto interministeriale che dà attuazione al credito di imposta sulle spese di formazione 4.0. Lo hanno firmato il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, quello dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan e quello del Lavoro Giuliano Poletti.
L’incentivo, come è noto, è finalizzato a supportare l’acquisizione di competenze sulle tecnologie 4.0 applicate negli ambiti Informatica, Tecniche e tecnologie di produzione e Vendita e marketing da parte dei lavoratori dipendenti di imprese italiane (qui il lungo elenco delle attività incentivate) prevede un credito di imposta del 40% delle spese ammissibili sostenute nell’anno 2018 e nel limite massimo di 300.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria, con un tetto complessivo di 250 milioni stanziati per questo strumento.
“La piena operatività del Credito di Imposta alla Formazione 4.0 rappresenta un passaggio importante del Piano Impresa 4.0: una misura automatica finalizzata alla generazione e al rafforzamento di competenze 4.0 necessarie per abilitare gli investimenti a maggior contenuto di innovazione nelle imprese e a mettere al centro la formazione dei lavoratori nelle strategia di recupero di competitività internazionale”, spiega in una nota il Ministero dello Sviluppo economico.
“Con l’operatività del credito di imposta Formazione 4.0, l’approvazione oggi in CdM della governance del fondo per il capitale immateriale e la selezione definitiva dei competence center che si concluderà a giorni, il piano impresa 4.0 completa il pilastro delle competenze dopo quello del supporto agli investimenti tecnologici”, ha commentato il Ministro Calenda. “Un lavoro di due anni che ha visto la collaborazione del Governo con associazioni d’impresa, sindacati, università e che fa del piano italiano il più consistente e articolato in Europa”.
Il testo del decreto non è ancora pubblico. Non appena lo sarà ve ne daremo conto.