Il rilancio del Paese passa dalla valorizzazione delle competenze. L’ultimo aggiornamento dell’indice DESI ha evidenziato ancora una volta come in Italia il problema dello skill mismatch, la mancata corrispondenza tra la domanda di competenze e l’effettiva disponibilità di figure idonee a ricoprire i ruoli richiesti, sia un fattore dall’impatto sociale ed economico rilevante.
Il documento indica che gli specialisti ICT rappresentano il 3,6% degli occupati. Su questo nodo si innestano iniziative di formazione e riqualificazione del personale, come quelle di Microsoft nell’ambito del progetto “Ambizione Italia #DigitalRestart”. L’obiettivo è supportare la crescita del Paese lavorando sulle competenze. Negli ultimi sette mesi sono stati coinvolti due milioni di persone, ma si punta a raggiungerne tre milioni entro settembre 2022.
Per la svolta “bisogna lavorare insieme”, ha commentato l’amministratrice delegata di Microsoft Italia Silvia Candiani nel corso dell’evento “Microsoft Skilling: le nuove competenze che fanno crescere l’Italia” del 30 novembre 2021, durante il quale sono stati presentati i risultati del progetto.
Una direzione in cui si stanno muovendo anche le policy: “L’approccio del PNRR è corretto”, commenta Candiani. “Sono molto contenta di vedere le competenze al centro, il vero rilancio passa da qua. Nel PNRR si copre l’intero spettro, dalla scuola alla formazione permanente del capitale umano, nel privato e nel pubblico”, ha sottolineato. Ma passi in avanti vanno ancora fatti: “In Italia la formazione in azienda è inferiore alla media, anche se oggi le imprese stanno investendo di più”.
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Le competenze più richieste dal mercato
I dati presentati da Microsoft indicano che in Italia ci sono 150.000 posti di lavoro nel digitale che non riescono a essere coperti, in un mercato che ha sofferto duramente per le conseguenze della pandemia: 1,2 milioni di posti di lavoro sono stati cancellati a causa dell’impatto del Covid-19, particolarmente colpite le donne. In questo scenario, “la richiesta di skill digitali oggi è più forte che mai. Una delle richieste principali che riceviamo ogni giorno è di avere persone specializzate in cloud, AI, business application”, ha sottolineato Marcello Marchetti, Senior Partner Technology Manager Microsoft Italia.
Sono queste le tecnologie su cui “c’è più attenzione – ha spiegato Paolo Brunati Partner Agic Technology -. La richiesta maggiore in questo momento è sull’intelligenza artificiale, per esempio deep learning e machine learning, ma anche Big data e business application”. È importante oltretutto la multidisciplinarità, avere un mix di competenze.
L’iniziativa di Microsoft comprende percorsi formativi sugli ambiti più caldi per il mercato del lavoro:
- Intelligenza Artificiale
- Data Analysis
- Sviluppo di App
- Cloud
- Cybersecurity
- Business Applications
Il target include neo diplomati, neo laureati ma anche studenti e professionisti che desiderano aggiornare le proprie competenze.
L’importanza della sostenibilità
Considerando un approccio olistico, assume rilevanza anche il tema della sostenibilità, sempre più incluso negli indirizzi operativi europei e globali.
“Il tema della sostenibilità diventa fondamentale nello sviluppo stesso dell’ecosistema dell’azienda”, ha raccontato Fabrizio Fiocchi , CEO e co-founder ESGacademy. “Il modello nuovo punta alla creazione di valore condiviso. Le competenze e la formazione all’interno servono per massimizzare il valore. È fondamentale accompagnare le competenze tecnologiche con quelle sostenibili, anche filosofiche, sociali, umanistiche. Sta cambiando il paradigma in cui l’azienda opera”.
Il ruolo dell’istruzione
La formazione però parte dai banchi di scuola e nelle università. Per Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari, “i settori ICT hanno richieste superiori ai sistemi di formazioni, nei prossimi anni queste tendenze aumenteranno”. Per superare questo fronte critico “le risposte vanno date in tempi rapidi. Un’università ci mette cinque anni a laureare un ragazzo, ma bisogna pensare a modalità di formazione diverse, a dare competenze digitali a tutti quei laureati che non sono tutti ingegneri o informatici”, ha aggiunto il Rettore.
La voglia di imparare non manca. Per Candiani, il numero di figure coinvolte nelle iniziative di formazione Microsoft “dimostra che le persone dedicano tempo a imparare nuovi contenuti, perché capiscono che ciò permette di rimanere attivi”.