Elio Catania: “Un CNEL 4.0 per vincere la grande sfida della rivoluzione digitale”

Pubblicato il 23 Ago 2018

Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale


“Un punto di incontro, di mediazione, di confronto, di costruzione, sui grandi temi irrisolti del nostro paese. E ce ne è un enorme bisogno”. Secondo Elio Catania, Presidente di Confindustria Digitale, in un’intervista rilasciata al portale del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro, è questo il ruolo che deve svolgere il CNEL, di cui è vice presidente, che in questa nuova fase dovrà diventare 4.0. Un ruolo fondamentale per affrontare al meglio le sfide per un sistema paese che, per quello che riguarda sviluppo e occupazione paga ancora un forte gap sulla digitalizzazione.

Digitalizzazione, “Italia deve colmare la distanza con l’Europa”

Il vice presidente, nel corso dell’intervista, delinea la situazione di difficoltà del nostro sistema paese che, avendo investito in maniera meno significatività del resto dell’Europa in digitalizzazione sta ancora pagando in termini di crescita, sviluppo e occupazione. Per fortuna la leadership, sia pubblica che privata, si è resa conto che il tema non è solo tecnologico ma essenzialmente economico e politico. “C’è in gioco il ridisegno della nostra economia – spiega – dell’impianto delle nostre istituzioni. Il motore è si tecnologico, ma le implicazioni sono organizzative, sociali, educative, politiche”.

Il piano Industria 4.0 del governo e la banda ultra larga hanno rappresentato due messaggi forti che, insieme ad una capillare attività nei territori da parte dei sistemi associativi hanno consentito una estesa diffusione dell’importanza del digitale, soprattutto nelle sistema di piccole e medie imprese “La nostra sfida e di andare filiera per filiera, territorio per territorio e i risultati cominciano a vedersi. Oggi l’80% degli imprenditori sa cosa vuol dire lo slogan 4.0, e decine di migliaia di imprese sono impegnate in progetti concreti. Ma siamo solo all’inizio e occorre fare presto, anche perché gli altri corrono molto velocemente”.

Formazione e competenze, ecco la grande sfida della rivoluzione digitale

La fase che stiamo vivendo, ricorda Catania, è quella di una vera rivoluzione digitale che offre possibilità inaspettate. Ci sono sensori collegati tra loro, in rete, che hanno la possibilità di rilevare qualunque parametro in ogni dispositivo nel quale vengono inseriti, ma anche modelli matematici capaci di rappresentare le realtà operative delle imprese, elaborando miliardi di informazioni. “Non v’è dubbio che il lavoro è interessato in modo profondo da queste rivoluzioni – spiega – ma non perdiamo di vista il cuore di questa discussione”.

In alcuni casi, infatti, la robotica e la strumentazione sofisticata sostituisce, ancor più che nel passato, il lavoro soprattutto di basso profilo, nella linea di produzione e nei lavori amministrativi. “Ma in molti casi la tecnologia diventa ausilio forte – sottolinea Catania – per migliorare la qualità del lavoro e del prodotto. La formazione e la riqualificazione delle competenze è la vera grande sfida e la vera opportunità di qualunque impresa e di qualunque economia, soprattutto per un paese come il nostro a grande vocazione manifatturiera. È il vero salto per dare maggior lavoro ed al lavoro maggior dignità”.

Continuità degli interventi e infrastrutture per far crescere il sistema paese

Per il vice presidente del CNEL, quindi, per sostenere le imprese servono continuità e strutturalità negli interventi di supporto agli investimenti in innovazione, ma anche una nuova formazione, una pubblica amministrazione più efficiente e rapida, un sistema fiscale più competitivo e coerente con i mercati competitivi in cui siamo, un sistema di trasporti e logistica idoneo alla velocità che oggi l’economia richiede. “Credo siano questit i punti di fondo su cui si gioca la competitività di un sistema economico, in mercati sempre più interconnessi ed informati. E su tutti questi punti – aggiunge – abbiamo molta strada da fare, che deve essere percorsa molto rapidamente”.

A questo si aggiunge il tema delle infrastrutture materiali e immateriali, che rappresentano l’ossatura fondamentale di un paese che produce, cresce, include, si sviluppa, e crea crea lavoro. “Conosciamo bene le carenze del nostro sistema logistico – ricorda Catania – se ne parla da anni e si continua a fare molto poco. Sulla banda ultra larga siamo in rincorsa ma le lungaggini burocratiche e i tempi di realizzazione non sono più compatibili, il codice degli appalti non aiuta in questa direzione. Di nuovo, i temi sono conosciuti: manca la capacità realizzativa ed attuativa con responsabilità chiare e tempi certi di risoluzione”.

Un nuovo CNEL 4.0 per dare incisività all’economia

In tutte queste, tematiche, quindi, emerge il nuovo ruolo del Consiglio Nazionale Economia e Lavoro. “La complessità del mondo in cui viviamo e dei temi e delle implicazioni sul tavolo oggi richiedono ancor più che nel passato il contributo di tutte le componenti rappresentative della società – continua Catania – Questo è il ruolo che i corpi intermedi oggi devono sapere e poter giocare”.

“Solo attraverso un confronto aperto ed un dibattito costruttivo si può dare alle decisioni e al processo legislativo quella qualità ed incisività che l’economia di oggi richiede, dando risposte ai grandi quesiti di occupazione, lavoro, sviluppo e sociale che la gente richiede. Un organismo, quindi, che sia capace di mediare tra gli interessi collettivi e le esigenze di segmenti della società, o addirittura individuali. “Questo è il grande ruolo che il nuovo Cnel – conclude Catania – un Cnel 4.0, per essere in attualità, che abbiamo reso nuovamente operativo da qualche mese, può giocare”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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