Competence Center, i big data al centro del progetto BI-REX di Bologna

Pubblicato il 30 Lug 2018

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Meccatronica, Automotive, Biomedicale e Agrifood: sono i settori che vedono l’Emilia Romagna come eccellenza a livello internazionale e sui quali si concentrerà BI-REX (Big Data Innovation & Research EXcellence), il competence center, capofila l’Universita di Bologna, che ha visto nascere un partenariato pubblico-privato di 61 attori.

BI-REX è un centro di alta specializzazione al servizio delle imprese di tutta Italia, preferenzialmente PMI, nato per fornire assistenza e indirizzo nell’adozione di tecnologie abilitanti. In primis i big data di rilevanza industriale, ma anche la cyber security, la manifattura additiva, la manutenzione predittiva e la robotica collaborativa, ma anche la formazione su Industria 4.0 e l’avvio di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

Un progetto che vedrà anche il contributo degli enti pubblici dell’Emilia-Romagna che parteciperanno principalmente attraverso i Tecnopoli e i laboratori della Rete Alta Tecnologia. Strumenti che potranno mettere a sistema le competenze e le attrezzature acquisite anche grazie ai recenti investimenti regionali e che vedranno la partecipazione attiva della della Regione Emilia-Romagna, che vede nel centro un ulteriore potente strumento di aggregazione dei suoi principali attori dell’innovazione, in linea con la sua Smart Specialisation Strategy.

BI-REX, un impianto pilota come vetrina per le nuove tecnologie

Il prof. Fabio Fava

“Il primo punto caratterizzante di BI-REX – spiega il professor Fabio Fava, delegato alla Ricerca industriale, cooperazione territoriale e innovazione dell’Università di Bologna – sarà la realizzazione di un impianto pilota dimostrativo delle principali tecnologie digitali di fabbricazione (additive, fotoniche e robotiche, con monitoraggio, controllo e gestione online della qualità del processo sulla linea produttiva tramite IoT industriale e industrial cloud), per costituire una linea di produzione completa, dalla polvere al prodotto finito. Un laboratorio che possa realizzare prodotti dimostrativi delle nuove tecnologie e al tempo stesso essere luogo della sperimentazione in cui applicare le tecnologie abilitanti”.

Spesso, infatti, la difficoltà del sistema manifatturiero italiano nell’introdurre i nuovi paradigmi della produzione digitale, come ad esempio soluzioni di fabbricazione remota, di diagnostica predittiva o di big data analytics per la qualità di prodotto/processo, nasce dall’impossibilità di sperimentarli sui processi produttivi reali. “La disponibilità dell’impianto pilota – spiega – consentirà a ben 24 dei nostri 33 progetti di ricerca industriale di avere a propria disposizione una palestra su cui misurare l’efficacia e l’affidabilità delle soluzioni sviluppate”.

La ricerca collaborativa, per abbattere costi e tempi

Il secondo punto caratterizzante di BI-REX è il suo stimolo a un nuovo modello di ricerca industriale, inusuale in ambito nazionale, che è quello della ricerca collaborativa tra aziende. “BI-REX ha l’ambizione di garantire un salto di qualità – sottolinea Fava – mettendo insieme aziende di settori industriali anche molto differenti per abbattere drasticamente i costi di ricerca/sviluppo industriale e per testare sul suo impianto pilota soluzioni innovative di interesse comune fino ad arrivare, in un secondo tempo alla commercializzazione”.

Con queste caratteristiche distintive, sia di disponibilità fisica di un rilevante impianto pilota che di integrazione tra aziende in filiera tecnologica, BI-REX potrà anche essere un importante attore per competere per l’aggiudicazione di rilevanti progetti europei. “Pensiamo, in particolare, alla call Factories of the Future – spiega – in cui è essenziale avere massa critica, disponibilità di rilevanti asset in termini di attrezzature e partenariati a forte integrazione verticale. A titolo di esempio, già oggi siamo attivi nella preparazione di proposte di progetti di ricerca per le call Horizon 2020 del 2019 per la realizzazione di impianti di produzione modulare di assemblaggio automatizzato di oggetti deformabili e di quality management con riconfigurazione online di linee produttive basata su big data analytics ed edge computing, da implementare sull’impianto pilota di BI-REX”.

Università, enti di ricerca, privati e Innovation hub: i partner di BI-REX

“Il partenariato di BI-REX sarà composto da 49 attori privati – sottolinea Fava – imprese attive in diversi settori, come meccatronica, ICT, biomedicale, agro-alimentare, energia, ambiente ed automotive, servizi di logistica, servizi finanziari e anche una banca vera e propria oltre ad aziende di consulenza e di formazione.

Le Università partner saranno invece 5: l’Alma Mater di Bologna, capofila, la Cattolica, Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Parma. Partecipano, inoltre, due enti di ricerca nazionali – il CNR e l’INFN – assieme ad ASTER, Bologna Business School, CINECA, Istituto Ortopedico Rizzoli e la Fondazione Golinelli, che ospiterà il centro. In BI-REX sono infine messi a sistema anche gli Innovation Hub operativi in Emilia Romagna di Confindustria, CNA e Lega Cooperative”.

L’industria privata al centro

La ricerca pubblica e il know how sviluppato negli ultimi anni dai partner pubblici di BI-REX, quindi, costituirà un asset fondamentale del Centro. “Tuttavia, anche per favorire una forte caratterizzazione industriale di BI-REX e una sua sicura capacità di essere efficacemente al fianco del tessuto industriale di cui si mette al servizio – spiega – il Centro avrà una guida a prevalenza industriale privata su quella pubblica. La governance sarà allo stesso tempo inclusiva di tutte le sue componenti e snella, per consentire la necessaria rapidità di decisione e di intervento”.

Nel processo di manifestazione di interesse e di selezione delle imprese, BI-REX ha già raccolto idee progettuali di sviluppo digitale industriale, entro cui le imprese hanno potuto riconoscere le proprie necessità di sviluppo tecnologico e la propria capacità di fornire conoscenze; a valle di questo processo si è giunti alla determinazione di ben 33 differenti progetti di trasferimento tecnologico e sviluppo industriale che hanno raccolto il maggiore interesse e che saranno eseguiti da BI-REX.

Due categorie di imprese, i provider e gli utilizzatori

Le imprese partner del Centro sono state divise nelle due essenziali categorie di “end user” e “technology/service provider“. Ai primi è dato il compito di determinare gli obiettivi dei progetti di innovazione, cofinanziando la ricerca, mentre ai secondi è data la responsabilità di fornire alcune delle competenze e delle attrezzature hardware/software con cui realizzare l’attività.

La parte preponderante del lavoro progettuale di ricerca e sviluppo delle soluzioni innovative sarà realizzato dal partenariato pubblico, che potrà utilizzare il meglio della tecnologia esistente e mettere a frutto le proprie competenze scientifiche e tecnologiche.

Formazione ‘on the job’ su 33 progetto di ricerca

“Assieme alle attività di ricerca industriale e di advisory – prosegue – la formazione è uno dei tre pilastri fondamentali dell’operatività di BI-REX. Il primo nucleo di formatori sarà quello delle squadre di ricercatori operativi sui 33 progetti di ricerca pianificati, e i loro primi allievi saranno gli operatori aziendali delle aziende end user, che verranno formati sul campo nel classico modello on-the-job“.

Un risultato fondamentale delle attività di BI-REX sarà, quindi, la formazione di personale altamente qualificato in disponibilità diretta delle aziende partecipanti ai progetti di innovazione. Per le aziende che si affacceranno per la prima volta al Competence Center saranno offerti corsi a vari livelli, da quelli di base per introdurre alle tecnologie abilitanti, a quelli più avanzati destinati agli operatori più qualificati.

Il Competence Center, e in particolare il suo impianto pilota, sarà, inoltre, un punto di riferimento per la realizzazione di attività propedeutiche alla realizzazione di tesi di Laurea e di Dottorato, ma verrà utilizzato anche come palestra per abituare le nuove generazioni alla interazione con il tessuto industriale e allo sviluppo di soluzioni tecnologiche praticabili. In questo senso, il Competence Center avrà uno strettissimo rapporto con i Corsi di Laurea, in particolare di Laurea Magistrale, e con i corsi di Dottorato.

Un progetto da 15 milioni che punta all’autosufficienza

BI-REX nasce con un partenariato particolarmente ricco e con grande potenziale multidisciplinare e intersettoriale, dinamico e motivato, che ha messo a disposizione un cofinanziamento in denaro e in natura di circa 15 milioni. Questo ha consentito una motivata richiesta al MISE di circa 10 milioni da usare per cofinanziare l’avvio del Centro, la realizzazione di una linea dimostrativa pilota e le sue attività di ricerca/innovazione/servizio per il primo periodo di tre anni.

A questo risultato, sostanzialmente già consolidato, si deve aggiungere quello derivante dalle attività a mercato di BI-REX (realizzazione di componentistica avanzata e di piattaforme di integrazione, consulenza, advisory e formazione), che crescerà progressivamente nel tempo sino ad una completa sostenibilità del sistema, e delle quote di partecipazione al Competence Center da parte delle aziende partner, che cresceranno in maniera consistente nei prossimi tre anni, quando BI-REX mostrerà la sua piena sostenibilità economico-finanziaria a contributo MISE azzerato.

Da un punto di vista del numero di persone coinvolte, il Centro di Competenza assumerà direttamente 10 persone fin dal primo momento come organico stabile strutturale del centro e circa 100 ricercatori saranno assunti con contratti a tempo dai partner pubblici per la realizzazione dei progetti di ricerca industriale già pianificati. A queste persone si aggiungono i docenti e ricercatori dei partner pubblici che contribuiranno alle attività di BI-REX con quota parte del loro tempo adibito ad attività di ricerca.

Entro il 2018 i bandi per i progetti, nel 2021 la piena operatività

Entro il 2018 BI-REX si costituirà come soggetto giuridico, in una forma associativa che è in corso di discussione, saranno eletti gli organi, il Presidente e il Direttore Generale, figura chiave manageriale anche per il rapporto con il MISE. Sempre entro quest’anno saranno lanciati i primi bandi dei 33 progetti di innovazione previsti. E’ infatti obiettivo del Centro essere in grado di incidere e di produrre i primi risultati di applicabilità industriale già alla fine del 2019; entro il 2019 saranno anche attivati tutti i 33 progetti di innovazione già identificati.

Alla fine del 2021 il Competence Center sarà a pieno regime, con un risultato operativo sufficiente per garantire la sua piena sostenibilità economico-finanziaria anche in assenza di contributo di cofinanziamento dal MISE, e sarà anche pronto per competere efficacemente nella sfida europea del nono programma quadro, quando i grandi cluster internazionali dell’innovazione industriale, con grande massa critica di competenze e attrezzature, si confronteranno tra di loro.

Ecco i parnter privati del Competence Center BI-REX

I soggetti privati che partecipano al partenariato sono: Aetna Group, Alascom Service, Altair Engineering, Bonfiglioli Riduttori, Camst, Carpigiani Group – Aligroup, Cat Progetti, Circle, CNS – Consorzio Nazionale Servizi, Conad, Consorzio Del Formaggio Parmigiano Reggiano, Crif, Datariver, Ducati Motor Holding, DVP Vacuum Technology, Eni, Eascon Engineering Automazione Supervisione Controllo, Ernst&Young Financial Business Advisors, Eurocoating, Etna Biotech, Fancy Pixel, Ferrara Bio, Fib, Filippetti, Gruppo Hera, IBM, IMA Industria Macchine Automatiche, Juno Design, Kaitek, Intesa Sanpaolo, Link Italia, Manutencoop Facility, Manz Italy, Marposs, Marposs Italia, Modis Consulting, Nanosurfaces Industries, Nextema, Nier Ingegneria, Parametric Technology (PTC), Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, Poggipolini, Rem Tec, Sacmi Cooperativa Meccanici Imola, Service, Samp, Siemens, Tim, University Of Pittsburgh Medical Center Italy,

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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