A novembre 2019 il fatturato dell’industria italiana interrompe la “ripresina” registrata a settembre e ottobre e non fa registrare variazioni rispetto al mese precedente. Lo rende noto l’Istat nella sua nota flash. Nel complesso il trimestre settembre-novembre segna comunque una leggera crescita dello 0,2% rispetto alla media dei tre mesi precedenti: un andamento dovuto alle buone performance del mercato interno che hanno più che bilanciato il calo della domanda da parte del mercato estero.
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, cresce il fatturato dei beni di consumo (sia durevoli che non durevoli) e, al netto della componente di prezzo, anche il settore manifatturiero evidenzia una modesta crescita su base trimestrale.
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Il fatturato
A novembre, con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie – spiega la nota dell’Istat – gli indici del fatturato segnano un aumento congiunturale (mese su mese) solo per i beni strumentali (+1,6%). Risultati negativi si registrano per tutti gli altri raggruppamenti: -0,2% per i beni di consumo, -0,7% per i beni intermedi e -2,9% per l’energia.
Con riferimento al comparto manufatturiero, l’industria farmaceutica registra la crescita tendenziale più rilevante (+6,5%), mentre il settore della raffinazione del petrolio mostra il risultato peggiore ( –11,5%).
In termini tendenziali (anno su anno) l’indice grezzo degli ordinativi diminuisce del 4,3%, con riduzioni su entrambi i mercati (-2,2% quello interno e -7,3% quello estero). La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei macchinari e delle attrezzature (+9,1%), mentre il calo più marcato si rileva nell’industria delle apparecchiature elettriche (-25,7%).
Gli ordini
Nel mese di novembre gli ordinativi registrano una flessione congiunturale dello 0,3%, mentre nella media degli ultimi tre mesi sui precedenti tre sono aumentati dello 0,9%. La dinamica congiunturale del fatturato è sintesi di una crescita del mercato interno (+0,3%) e di una riduzione di quello estero (-0,4%). Per gli ordinativi la flessione congiunturale riflette un modesto risultato positivo delle commesse provenienti dal mercato interno (+0,1%) e un calo di quelle provenienti dall’estero (-0,7%).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di novembre 2018), il fatturato totale cresce in termini tendenziali dello 0,1%, con un incremento dello 0,6% sul mercato interno e un calo dell’1,2% su quello estero.