Automotive

Fabbrica Dallara: per Dallara Stradale un metodo nuovo, basato sui dati

Alessandro Berzolla, COO di Dallara, e Giovanni Miragliotta, docente del Politecnico di Milano e partner di IQ Consulting, raccontano il progetto per il nuovo stabilimento nel quale nasce Dallara Stradale come esempio di una metodologia nuova, nel quale il dato supporta le decisioni.

Pubblicato il 20 Nov 2018

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È una storia di innovazione, ma anche di metodo e di approccio, quella raccontata in occasione dell’incontro “Innovazione ad alta velocità” da Giovanni Miragliotta, docente al Politecnico di Milano e partner di IQ Consulting, e da Alessandro Berzolla, COO di Dallara Automobili: la storia della nascita del nuovo stabilimento nel quale viene realizzata da Dallara Stradale.

“Questo progetto – spiega subito Berzolla – rappresentava nel contempo una sfida tecnologica e una sfida di mentalità. Per una società come Dallara si è trattato in primo luogo di passare dal mondo del racing a quello dell’automotive, tenendo conto di tutte le differenze esistenti tra i due ambiti”.

Per Dallara una fabbrica nuova per una macchina nuova

Una macchina nuova, un concept nuovo, che ha richiesto non una linea produttiva, ma uno stabilimento nuovo e dedicato.
Berzolla racconta come il progetto avesse fin dall’inizio requisiti ben precisi, sia in termini di volumi di produzione, 600 auto nel corso di 5 anni, sia di comunicazione verso il mercato.
“Il progetto Dallara Stradale – prosegue Berzolla – non è un progetto da mass market e volevamo fin dall’inizio dare ai nostri clienti un senso particolare anche nella fabbrica: volevamo un grande colpo d’occhio. La fabbrica doveva e deve rappresentare il punto di inizio di un sogno”.
In tutto questo, spiega a sua volta Miragliotta, “si inseriscono la sfida dell’elasticità, la necessità di rimanere nei target stabiliti di costi di produzione e montaggio, anche a fronte di importanti variazioni attese nei volumi mensili di produzione, oltre alla volontà di valorizzare gli asset esistenti”.
Asset che nel caso specifico erano rappresentati da uno stabile da ristrutturare completamente, ma di grande valore emotivo ed emozionale: la prima sede di Dallara Automobili,datata 1972.
“Non bastava aver identificato il luogo: serviva un grande lavoro di sistemazione dei master data (es. i cicli di montaggio) di studio dei possibili flussi di materiali (interni ed esterni), così da arrivare ad un layout già ottimizzato; nel fare tutto questo, era necessario trasmettere un metodo e far crescere una squadra di giovani leve, dunque valorizzando anche il patrimonio umano aziendale”, prosegue Berzolla.

L’entusiasmo per partire, i dati per decidere

Da dove si inizia, dunque?
“Innanzi tutto dall’entusiasmo – spiega Miragliotta -. Ma poi bisogna ricordarsi che si tratta comunque di un progetto ingegneristico, con le sue fasi ben definite e anche con le sue rigidità”.
Quel che stupisce, in questa storia, è la velocità: la nuova sede produttiva è stata realizzata in sette mesi, e lo sviluppo del progetto di layout in tre.

Questo significa aver sviluppato un piano preciso dei lavori e averne rispettato tutte le fasi.
“A volte è stato necessario prendere decisioni molto velocemente – concordano Berzolla e Miragliotta – ma le decisioni veloci si possono prendere solo se si ha una base molto forte di dati sui quali lavorare. E questi dati, con il giusto lavoro di preparazione, li avevamo raccolti e validati per tempo”.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti.
“Con Dallara Stradale abbiamo introdotto un grande cambiamento in azienda. Un cambiamento nel modo di lavorare, nelle nostre squadre e anche nei nostri fornitori”, conclude Berzolla, mentre Miragliotta non nasconde un moto d’orgoglio: “Questo progetto porta tutto l’orgoglio della manifattura: non si può non essere orgogliosi della fabbrica, del prodotto, della dedizione che si respira in questo ambiente di lavoro”.

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Maria Teresa Della Mura
Maria Teresa Della Mura

Giornalista, da trent’anni segue le tematiche dell’innovazione tecnologica applicata ai modelli e ai processi di business.Negli ultimi anni si è avvicinata al mondo dell’Internet of Things e delle sue declinazioni in un mondo sempre più coniugato in logica smart: smart manufacturing, smart city, smart home, smart health.

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