Nata dall’incontro professionale tra Angelo Cionco e Fabio Martinelli, in oltre trent’anni di attività, DiMar Group è divenuta fornitore diretto dei più grandi brand internazionali del lusso, producendo annualmente circa 400mila borse di alta gamma, nelle sue due sedi di Valentano e di Campli. Una storia che nasce da una passione autentica di due artigiani locali per il mondo della pelletteria, della qualità delle materie prime e dell’eccellenza del prodotto. L’innovazione è sempre stata uno dei principali driver di DiMar Group, che qualche anno fa ha intrapreso un percorso di sviluppo che ha portato, nell’ultimo anno, alla scelta di investire sulla digitalizzazione di tutti i processi che riguardano la gestione dei collaboratori attraverso l’adozione di una piattaforma digitale di workforce management per le fabbriche. Una scelta strategica, che ha avviato un processo di digital transformation a 360 gradi di tutta l’organizzazione.
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Digitalizzare per rispondere alla maggiore flessibilità richiesta dalle fashion house
“L’evoluzione di DiMar è iniziata per rispondere alle richieste delle case del lusso per le quali produciamo. Oltre a dare massima attenzione alla sostenibilità ambientale e al benessere dei lavoratori, abbiamo fatto grossi investimenti in adeguamento tecnologico. Tutto questo, mantenendo alta la tradizione dell’artigianato e al Made in Italy”, sottolinea Angelo Cionco.
“In questi anni abbiamo internalizzato gran parte della nostra capacità produttiva, che ha portato a una crescita piuttosto importante della nostra azienda. Questo ha fatto della formazione lo strumento fondamentale per mantenere alto lo standard del nostro savoir-faire e per migliorare costantemente. Con AWMS abbiamo trovato uno strumento digitale, attraverso il quale possiamo garantire questa crescita delle persone”, spiega l’amministratore delegato Maurizio Savioli. AWMS (Avanced Workforce Management System) è un software per la gestione dei lavoratori negli stabilimenti manifatturieri e logistici.
DiMar aveva bisogno di uno strumento che permettesse di mappare le competenze delle persone per avere una panoramica sulla situazione interna e dare loro la possibilità di crescere in modo più strutturato.
“Per noi la formazione deve essere continuativa, le persone devono crescere ogni giorno. Avere una mappatura chiara dell’esperienza delle nostre persone, ci permette di avere un piano di crescita di ognuno di loro”, illustra Maida Paganini, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di DiMar Group. “Una piattaforma facile da utilizzare renderà più veloce ed efficace la pianificazione della job rotation e della multiskill dei collaboratori, un vantaggio competitivo enorme in un’azienda dove il lavoro manuale e il savoir-faire delle persone sono alla base della produzione.”
Uno degli elementi fondamentali per chi lavora nel settore del lusso, infatti, è la capacità di garantire, in modo costante, un insieme di competenze adeguato, per rispondere alle richieste dei clienti. Clienti che sono i brand più prestigiosi del settore fashion e chiedono sempre maggiore flessibilità e rapida capacità di adattamento. Da qui nasce la necessità di cambiare e digitalizzare anche in un settore tradizionale e artigianale come quello della produzione di borse, per dare alle persone gli strumenti per prendere decisioni velocemente.
I vantaggi di una piattaforma di gestione delle persone
“In passato, con meno persone, era più facile gestire manualmente, un po’ a memoria e con l’aiuto dell’ufficio di gestione del personale, le skill di tutti i lavoratori. Adesso diventa complicato: le persone sono più di 100, alcune sono inserimenti recenti, della cui carriera non si ha una memoria storica. Per noi diventa importante generare un database aggiornato che tenga conto delle specifiche esperienze di ciascuno”, spiega Valerio Muti, Plant Manager dello stabilimento di Valentano.
Infatti, come prima cosa la piattaforma di workforce management porterà a DiMar Group un maggior rigore nella registrazione dei dati, che avverrà attraverso un sistema automatico, integrato e gestito in modo condiviso tra più funzioni. Di conseguenza, il reperimento dei dati sarà più facile e veloce, essendo questi raccolti nella stessa piattaforma e non più in diversi file Excel, che venivano modificati da ogni capo reparto, ognuno con le sue regole.
Risorse umane come guida del cambiamento
Tra le diverse figure aziendali, è stata Maida Paganini, Direttore Risorse Umane e Organizzazione, a portare la trasformazione digitale in DiMar Group. Il suo ruolo, spiega, non è un ruolo di risorse umane classico, ma è una figura che guida il cambiamento, che fa da raccordo tra l’ascolto dei bisogni delle persone, la direzione e la proprietà: “Il mio ruolo nell’inserimento e nella ricerca di un software per la gestione delle persone è stato attivo. Cercavo uno strumento che potesse supportare la pianificazione delle risorse sulle varie linee, perché era un bisogno che ho percepito parlando con le persone. Inoltre, volevo portare all’interno dell’azienda un software che sostituisse tutta la parte cartacea e portasse un cambiamento culturale nei nostri due stabilimenti, che hanno avuto negli anni una storia diversa e quindi anche delle modalità di lavoro diverso. Avere uno strumento unico, aiuta anche ad unire e pianificare meglio i due stabilimenti.”
Maida Paganini racconta di non aver incontrato grossi ostacoli nel proporre questo nuovo strumento, che anzi, è stato accolto dal management e dalla proprietà come uno strumento innovativo, che avrebbe aiutato non solo a mappare le competenze ma anche a gestire la flessibilità richiesta dai clienti: “Le paure del cambiamento consistevano nella possibile resistenza da parte delle persone ad accettare un nuovo strumento digitale e abbandonare la parte cartacea. In realtà, abbiamo presentato il progetto prima ai capi reparto e poi alle singole persone e dobbiamo dire di aver trovato un buon riscontro da parte di tutti”.
Azienda tradizionale e innovazione: la necessità di digitalizzare
Parlare di artigianalità e savoir-faire oggi comporta tutta una serie di linee guida da considerare. Il mercato è caratterizzato da una richiesta sempre più frammentata e personalizzata, nuove leve di consumatori si stanno affacciando sul mercato e richiedono una qualità e un’artigianalità dei prodotti sempre più marcata. Questo richiede ai produttori di dotarsi di nuovi strumenti attraverso i quali gestire il know-how. Anche in un settore molto tradizionale, come quello delle borse in pelle, in realtà la digitalizzazione sta entrando e caratterizzerà sempre di più la capacità di innovare e di sviluppare competenze e artigianalità.
“Produciamo borse. Può non essere immediato l’abbinamento a un prodotto così maturo con l’innovazione nel settore digitale”, dichiara Giorgio Pellegrini, Operation Director del Gruppo. “Tuttavia, non è tanto una questione di prodotto quanto di processi, che hanno bisogno di un’innovazione da un punto di vista digitale. Credo che uno strumento come AWMS, non complesso ma capace di entrare in profondità all’interno dei processi produttivi, ci aiuterà in questo percorso evolutivo e a essere più bravi nel mestiere che sappiamo fare, per il quale i clienti ci cercano, ma anche essere sempre più rispettosi della società, dell’ambiente e del mondo in cui viviamo”.