Anche l’Italia vuole dire la sua nel campo della crittografia. E lo fa con una nuova associazione che raccoglie il meglio delle competenze della Penisola. De Cifris, questo il nome che deriva dal libro di Leon Battista Alberti che nel 1466 scrisse un testo fondamentale per la materia, è stata presentata alla Università Bicocca di Milano da Massimiliano Sala, acting director dell’associazione e responsabile del CryptoLab dell’Università di Trento.
Argomento per esperti che ha importanti riflessi sulla vita quotidiana, la crittografia è un elemento fondamentale per garantire la sicurezza del mondo online. Skype, per esempio, l’ha appena introdotta per garantire la sicurezza delle chat e Usa, Canada, Uk, Australia e Nuova Zelanda hanno chiesto ai produttori di dispositivi elettronici di aggiungere backdoor nei device per garantire che almeno le forze dell’ordine possano conoscere i segreti dei dispositivi. Dal punto di vista del business si tratta di un mercato che gli analisti di Market research stimano attualmente in sei miliardi di dollari che entro il 2023 arriveranno a 13 con una crescita media annuale del 24%.
Le competenze italiane per la crittografia
L’Italia dispone di una serie di competenze nel settore che De Cifris vuole chiamare a raccolta puntando molto anche sui servizi per le aziende. “Dell’associazione – spiega Sala – fanno parte 500 membri sparsi in una ventina di sedi universitarie Cnr compreso, 140 persone del mondo aziendale e un centinaio di studenti”. Grazie a questo folto gruppo di esperti l’associazione vuole diventare un punto di riferimento per “aggregare la comunità crittografica”, “ideare, cifrare, diffondere nuovi algoritmi” studiare gli effetti dell’introduzione del computer quantistico che cambierà totalmente lo scenario della crittografia, pubblicare un libro con le cento tesi sulla materia, aiutare le università per i bandi, concedere borse di studio e altri piccoli finanziamenti. E’ stato costituito anche un gruppo tematico su blckchain e criptovalute e altri due dovrebbero partire su post quantum e cloud encryption.
L’attività di De Cifris riguarda anche il mondo delle imprese che “hanno bisogno di competenze, ma nella crittografia è difficile che la grande azienda difficilmente trovai un laboratorio in grado di soddisfare tutte le sue esigenze. Per questo è costretta a rivolgersi anche ad altri enti”. In questo caso il ruolo dell’associazione è di mappare le competenze sparse nella Penisola e fornire alle imprese un quadro completo e aggiornato su dove è possibile reperire le competenze necessarie. Oltre a questo alle aziende De Cifris vuole fornire formazione qualificata. “Oggi in giro soprattutto per blockchain si trovano molti corsi ma la qualità non è sempre assicurata. Per questo pensiamo a un bollino che certifichi il patrocinio di De Cifris e garantisca una formazione di qualità”. Alle aziende viene offerto anche il coinvolgimento in bandi e progetti, mentre alla Pubblica amministrazione, oltre a formazione e mappatura competenze c’è la possibilità di fare ricerca nel caso di richiesta per esempio di nuovi algoritmi.
Paolo Coccia, commissario Consob, ha sottolineato l’importanza della crittografia “una delle chiavi volta dell’intersezione fra dati, comunicazione e finanza”. La crittografia garatisce la sicurezza che oggi si pone come un rating che assicura la fiducia del sistema. Soprattuto nel finanza questo è un aspetto fondamentale e, spiega Coccia, il mercato italiano iniza a comprendere questa complessità anche perché la crittografia non si pone solo come un costo come molti possono pensare riguardo alla sicurezza classica, ma è in grado di assicurare anche i ricavi come è il caso di blockchain. All’incontro era invitata anche Assolombarda che all’ultimo momento non ha potuto partecipare.