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Dal piano Transizione 5.0 alle politiche per l’energia: le sette proposte del Manifesto della Meccanica per il 2024

Il Manifesto della Meccanica per il 2024 di Anima Confindustria è un documento programmatico che propone alla politica alcuni principi guida per lo sviluppo dell’industria meccanica nel prossimo anno. L’obiettivo è quello di guidare l’industria meccanica in un contesto economico fragile, promuovendo la transizione digitale e sostenibile del settore.

Pubblicato il 01 Dic 2023

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Alla manifattura italiana serve una nuova politica industriale che sappia guidare l’industria meccanica in un contesto economico fragile, promuovendo la transizione digitale e sostenibile del settore. È questo il messaggio centrale del Manifesto della Meccanica per il 2024 proposto da Anima Confindustria, che si articola su sette proposte chiave.

Le sette proposte del Manifesto della Meccanica per il 2024

Il Manifesto della Meccanica Anima 2024 articola in sette punti le proposte chiave che l’associazione rivolge alla Politica.

1. Transizione 5.0 e decarbonizzazione dell’industria

Il primo punto sottolinea l’importanza di accelerare la sostenibilità industriale attraverso il Piano Transizione 5.0, che mira alla riduzione delle emissioni dei processi industriali. Anima esprime il desiderio di una rapida implementazione di questo piano, tramite procedure chiare e facilmente applicabili, e suggerisce il mantenimento e l’aggiornamento dei Certificati bianchi per incentivare l’efficienza energetica.

2. Innovazione a supporto dell’evoluzione della manifattura digitale

Il secondo punto riguarda il sostegno all’innovazione e l’adattamento dell’industria alla digitalizzazione. Viene enfatizzata la necessità di una regolamentazione per la sicurezza dei dati e di un’assicurazione che supporti l’industria in questo ambito, promuovendo allo stesso tempo investimenti nel settore digitale.

3. Riqualificazione del parco edilizio residenziale nazionale

Per la riqualificazione energetica degli edifici residenziali Anima propone un sistema d’incentivi stabile per raggiungere gli obiettivi del 2030 e del 2050 definiti dalle direttive EED e EPBD. La grande attenzione che si è concentrata sul tema dell’efficientamento energetico degli edifici ha reso ancor più urgente ripensare i meccanismi d’incentivazione e razionalizzare una materia complessa che, allo stato attuale, vede sovrapporsi diversi strumenti.

4. Recepimento nazionale dei principali provvedimenti europei

Oltre alle Direttive EDD ed EPBD, il Regolamento Ecodesign pone delle sfide non marginali al settore, in particolare sul piano del riscaldamento residenziale. Per questo motivo, oltre a riconoscere le enormi potenzialità del vettore elettrico e delle relative tecnologie di utilizzo attraverso una riforma del mercato elettrico e una revisione delle tariffe per gli utilizzatori di queste tecnologie, Anima suggerisce un approccio più pragmatico al vettore gas, che in prospettiva potrà essere sempre più green e che, oltre ad alimentare tecnologie sempre più efficienti, alimenta anche una filiera industriale di assoluta eccellenza nel mondo.

5. Il ruolo della Meccanica nell’attuazione del PNIEC

Anima ritiene fondamentale definire, nell’ambito della definizione del PNIEC, una strategia per la transizione energetica nazionale che abbia un orizzonte decennale. L’industria meccanica rappresenta, oltre a una significativa quota della domanda nel settore energetico, il principale provider tecnologico per le tecnologie per l’efficientamento energetico, per la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile, e per lo sviluppo di fonti e vettori energetici alternativi come biocombustibili, biogas e biometano. Come comparto, è impegnata nel raggiungimento degli obiettivi fissati nell’ambito del Net Zero Industry Act e del Piano Repower EU.

6. Politiche di sviluppo della filiera industriale italiana nel settore dell’idrogeno, dell’elettrico e dell’energia nucleare

Anima condivide la traiettoria tracciata dal PNRR, la quale individua nell’idrogeno una componente fondamentale per il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione dei prossimi 30 anni. Allo stesso modo, l’industria legata all’elettrico sta assumendo una crescente connotazione nazionale, con un indotto e distretti che si stanno rafforzando sulla spinta all’elettrificazione dell’ampliamento degli ambiti di utilizzo. È necessario anche tenere in considerazione come in Italia siano presenti numerose eccellenze sul piano industriale nella componentistica e nella progettazione di impianti per l’energia nucleare, rappresentate da Anima, e oggi votate all’export.

7. Salvaguardia del mercato interno e principio di reciprocità

Infine, il settimo punto richiede la protezione del mercato interno e il principio di reciprocità nelle relazioni commerciali internazionali, insistendo sull’importanza di monitorare la concorrenza leale e il rispetto degli standard europei in materia ambientale e sociale. Le nuove tendenze protezionistiche attuate da molti paesi hanno infatti fatto registrare l’istituzione di barriere nei confronti dei prodotti italiani e la non-reciprocità dell’accesso ai mercati e delle condizioni nelle quali le imprese si trovano a operare, in termini di standard e requisiti sociali ed ambientali bassi. Oltre al monitoraggio del corretto processo di ratifica degli accordi di libero scambio, Anima ritiene importante monitorare e tutelare il rispetto delle regole di concorrenza e valorizzare gli aspetti legati al rispetto dei principi europei in materia di diritto ambientale, sociale e del lavoro.

Il commento di Nocivelli

“L’Italia è un grande paese industriale, il secondo in Europa per valore aggiunto manifatturiero e uno tra i principali esportatori al mondo, e l’industria meccanica rappresenta il cuore della nostra manifattura. Un paese con questa vocazione deve avere una vera ed efficace politica industriale, che aumenti le probabilità di successo sui mercati esteri”, spiega il presidente di Anima Confindustria Marco Nocivelli.

“In rappresentanza del comparto, Anima si pone come interlocutore rispetto alle istituzioni e alla politica tracciando, con un approccio pragmatico, i principi guida per la costruzione di una nuova politica industriale italiana che abbia una visione a breve e medio termine, in grado di affrontare le sfide globali e il recente andamento dell’economia italiana ed europea. L’obiettivo a cui tendere è un insieme di misure che deve essere compatibile con le peculiarità del sistema produttivo italiano, popolato principalmente da PMI e caratterizzato da forte diversificazione delle specializzazioni produttive, con una notevole componente di valori intangibili di know-how. Una politica industriale – conclude Nocivelli – che sostenga l’export attraverso misure adeguate che consentano di rilanciare sia il settore della meccanica che l’intera economia italiana, e che operi in una logica di neutralità tecnologica e settoriale”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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