Un’opera utile innanzitutto a chi si chiede perché la dimensione del digitale, le social media policy e una presenza sul web sono fondamentali per l’azienda e per i suoi dipendenti. ma anche a chi vuole sapere come responsabilizzare i giovani all’uso dello smartphone, se gli influencer sono veramente una “bolla”, e se dobbiamo preoccuparci per la nostra privacy sacrificata sull’altare dei Big data.
Sono i temi e le tendenze al centro delle 160 pagine del libro “Cultura digitale“, di Lino Garbellini, pubblicato da Tecniche Nuove, con sottotitolo “La tua nuova dimensione nel lavoro e nella vita privata“.
Garbellini è autore anche del recente “Professione Influencer“, di cui il nuovo libro è il seguito ideale, oltre ad avere pubblicato in precedenza “Twitter per la tua vita e il tuo business” e “Scrivere per i Blog”.
E rileva: “qualunque sia il tipo di business o le dimensioni di un’azienda, nell’epoca Digitale e dei Social, se qualcuno vuole capire chi siete e cosa fate, oppure cerca informazioni su di voi, lo farà su Internet. Noi stessi e il nostro business siamo quello che su di noi si può trovare online”.
Giornalista, insegnante di Nuovi media al Master universitario eCampus, formatore, Garbellini racconta la tecnologia da oltre 15 anni, negli articoli su quotidiani, riviste e sul suo blog (LinoKnows.it). Segue dall’inizio il mondo dei Social media ed è molto attivo su questi strumenti: Twitter (@lgarbell) e Instagram (instagram.com/lgarbell).
Indice degli argomenti
Fare business (e sopravvivere) con i social network
La piattaforma di Instagram, del resto, si adatta facilmente a diversi settori di business, è facile e immediata nel suo utilizzo, e in genere la percezione che spesso ne hanno gli utenti è di una minore superficialità (in realtà tutta da dimostrare) dei suoi contenuti rispetto a Facebook. Come dire, un ambiente del Web più adatto alla comunicazione aziendale e professionale. Uno scenario non facile in cui doversi muovere, tenendo conto che molte aziende hanno bisogno di investire forti budget in comunicazione Social e in attività di engagement, di coinvolgimento di clienti, potenziali clienti e altri interlocutori coinvolti nelle attività e negli affari.
Ci sono poi, ad esempio, le attività di marketing b2b, promozione e comunicazione rivolte al mondo dei professionisti, società e aziende: una platea specializzata e con solide basi per analizzare e valutare ciò che gli viene proposto. In questo campo, vengono utilizzati in prevalenza canali digitali come Twitter e LinkedIn, poco adatti alla comunicazione generica con i consumatori, ma ideali nel contesto delle imprese. E così sia l’azienda stessa sia chi ci lavora possono essere considerati creatori di contenuti e “influencer”: dal manager all’impiegato, possono essere tutti interessati e coinvolti da questo punto di vista e da queste attività.
Una mappa per muoversi nella giungla Digitale
Ecco perché “Cultura digitale” è un libro scritto per rispondere alle esigenze di chi cerca una mappa per destreggiarsi (o, quantomeno, orientarsi) in tempi fatti di piattaforme social, influencer, chat, reti professionali, linkedin e personal branding.
I diversi capitoli del volume tracciano un percorso, di argomenti a approfondimenti, attraverso i vari titoli di ogni sezione: disrupt, stratificazione e cambiamento improvviso; fra privacy e luddismo; una vita social; l’azienda e la presenza digitale; come cambiano gli influencer; sdraiati, pensanti, connessi; pensiero digitale.
“Approfondire, migliorare o in alcuni casi iniziare la propria conoscenza del Digitale è più che mai necessario nella società attuale”, rimarcano alla casa editrice Tecniche Nuove, e “questo libro ti guida nella svolta, attraverso spiegazioni autorevoli, ma accessibili a tutti. Cultura digitale è diretto a chi vuole accostarsi per la prima volta a questo mondo, ma anche a chi già ci lavora, ha esperienza nel settore e vuole approfondire i temi e avere degli spunti pratici da sviluppare”.