Catch at Mind, la proposta guidata dall’Università Statale di Milano per offrire servizi innovativi nell’ambito della sanità e del Life Science, entra a far parte della rete degli EDIH, i poli europei di innovazione digitale.
La proposta, che punterà su intelligenza artificiale e machine learning, ha infatti ricevuto il riconoscimento di “proposta di progetto di alta qualità in un processo di valutazione altamente competitivo” (il cosiddetto “Seal of Excellence” dalla Commissione europea.
I poli europei di innovazione digitale, ricordiamo, sono istituiti nell’ambito del Digital Europe Programme per contribuire alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese e della pubblica amministrazione nei diversi ambiti, sfruttando AI, Cybersecurity o High Performance Computing.
“Queste tecnologie stanno aprendo la strada a nuovi approcci all’erogazione delle cure, alla diagnostica clinica, all’innovazione medica, alla progettazione di farmaci e allo sviluppo di terapie e servizi innovativi”, precisa Ernesto Damiani, professore ordinario di Informatica e referente scientifico del progetto, che, insieme ai suoi collaboratori e a una rete di docenti dell’ateneo guidata dalla farmacologa professoressa Adriana Maggi, ha coordinato la stesura del progetto.
Il progetto, che non era passato nella prima call aperta dalla Commissione per selezionare le strutture che sarebbero entrate a far parte della rete degli EDIH, è poi risultato idoneo nella seconda call.
Mentre i primi 13 selezionati dalla Commissione riceveranno il 50% delle risorse dall’Europa e il 50% dall’Italia (complessivamente circa 67 milioni di euro), i 27 progetti che hanno ricevuto il Seal of Excellence saranno finanziati solo dall’Italia attraverso le risorse del PNRR con 114 milioni di euro.
Che cosa farà Catch at Mind
L’Hub guidato dalla Statale nasce per promuovere la traslazione dei risultati e dei prodotti della ricerca sanitaria in applicazioni pratiche e allo sviluppo di servizi per le imprese e la pubblica amministrazione (ospedali, Università, centri di ricerca).
“Il Polo realizzerà un ambiente dove i dati, gestiti nel rispetto della normativa in materia, nonché supportati dalle tecnologie 5G per garantirne la sicurezza e privatezza, possano essere trasmessi, condivisi, armonizzati e rielaborati per attività di ricerca per migliorare le modalità di diagnosi, per fornire servizi più efficaci ed efficienti al cittadino e per migliorare la capacità di introdurre soluzioni nuove e innovative da parte delle aziende”, spiega Mariapia Abbracchio, Prorettrice Vicaria a Ricerca e Innovazione dell’Università Statale di Milano.
Il progetto insisterà sulle infrastrutture tecnologiche di Edge Computing, modelli di calcolo distribuito in cui l’elaborazione dei dati avviene il più vicino possibile al luogo di generazione per garantire tempi di risposta brevissimi.
Fisicamente, l’infrastruttura troverà una collocazione naturale nel nuovo Laboratorio 5G a Città Studi sviluppato congiuntamente dal Dipartimento di Informatica dell’ateneo e da TIM e diretto da Ernesto Damiani.
Catch at Mind opererà in stretta sinergia con lo Spoke 2 di Musa (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto del PNRR che punta a trasformare l’area metropolitana della città in un ecosistema di innovazione.
Oltre alla Statale di Milano partecipano al progetto: RCCS Ospedale Galeazzi-Sant’Ambrogio; Arexpo; Fondazione Triulza; Bio4Dreams; Tim; le Università di Pavia, Brescia e Milano-Bicocca; CY4GATE Group, Complexdata, Advice Pharma, Edi.it s.r.l., Lean Experience Factory Scarl; i&T Hub; Officine Innovazione S.r.l.; Cariplo Factory; The European House – Ambrosetti.
“Cacth at Mind nasce dalla ricerca di punta di ambito biomedico, informatico e dell’intelligenza artificiale presente in Statale e negli atenei partner e rappresenta un modello virtuoso di sinergia tra attori del contesto accademico, dei servizi e delle aziende di alto livello nell’industria sanitaria italiana, situate in Regione Lombardia”, conclude il Rettore dell’Università Statale di Milano, Elio Franzini.