RICERCA E IMPRESE

Un partenariato esteso per il Made in Italy Circolare e Sostenibile

“Made in Italy Circolare e Sostenibile” è uno dei 14 partenariati estesi tra Università, Centri di Ricerca e Imprese. Il suo obiettivo è contribuire a creare una progettazione e una produzione Made in Italy circolare, autosufficiente, auto-rigenerativa, affidabile, sicura e sostenibile. Abbiamo parlato con Marco Taisch e Bianca Maria Colosimo della Fondazione MICS di quello che il MICS fa e di come i risultati delle sue attività di ricerca potranno arrivare alle imprese…

Pubblicato il 20 Ott 2023

Made in Italy Circolare e Sostenibile


MICS – Made in Italy Circolare e Sostenibile è uno dei 14 partenariati estesi nati nell’ambito delle iniziative previste dalla Missione 4 del PNRR in capo al Ministero dell’Università e della Ricerca per finanziare progetti di ricerca su aree strategiche.

I partner del Made in Italy Circolare e Sostenibile

Finanziato con 115 milioni di euro, il programma dedicato al Made in Italy Circolare e Sostenibile raccoglie 25 soggetti: 11 Università, il CNR, 12 imprese e un centro di ricerca privato.

I soggetti pubblici che hanno aderito al partenariato sono:

  • Politecnico di Milano (Proponente)
  • Politecnico di Bari
  • Politecnico di Torino
  • Sapienza Università di Roma
  • Università degli studi di Bergamo
  • Alma Mater Studiorum Università di Bologna
  • Università degli studi di Brescia
  • Università degli studi di Firenze
  • Università degli studi di Napoli Federico II
  • Università degli studi di Palermo
  • Università degli studi di Padova
  • Consiglio Nazionale delle Ricerche

I 13 soggetti privati sono:

  • Aeffe Spa
  • Brembo Spa
  • Camozzi Group Spa
  • Cavanna Sp
  • Italtel Spa
  • Itema Spa
  • Leonardo Spa
  • Natuzzi Spa
  • Prima Additive Srl
  • Sacmi Imola S.C.
  • SCM Group Spa
  • Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti Srl
  • Thales Alenia Space Italia Spa

“Questa rete di partner, che abbraccia tutto il territorio nazionale, si andrà ad arricchire ulteriormente grazie a delle open call che lanceremo per coinvolgere anche startup e PMI“, spiega Bianca Maria Colosimo, responsabile del Comitato Scientifico di MICS.

Forti di questa rete diffusa e solida, gli stakeholder di MICS contribuiranno a affrontare la sfida di una manifattura circolare e sostenibile attraverso due ingredienti: un approccio integrato e sistemico e un nuovo modo di concepire i prodotti, a partire proprio dalla fase di progettazione.

“Quattro quinti dell’impatto di un prodotto nascono dalla fase di progettazione e per far questo servono nuovi materiali: materiali che vengono dall’economia circolare, quindi materiali intelligenti, di riciclo, o verdi sostenibili. E servono processi, fabbriche e catena del valore in grado di lavorare questi materiali e realizzare questa nuova generazione di prodotti”, aggiunge Colosimo.

La missione e gli ambiti di ricerca di Made in Italy Circolare e Sostenibile

Lo scopo del partenariato esteso Made in Italy Circolare e Sostenibile è contribuire a una “progettazione e una produzione Made in Italy circolare, autosufficiente, auto-rigenerativa, affidabile, sicura e sostenibile”.

“Made in Italy Circolare e Sostenibile funziona secondo una struttura Hub&Spoke e si sviluppa in otto aree di ricerca indirizzate a tre settori – abbigliamento, arredamento e automazione – che rappresentano il cuore della manifattura italiana e il 48% del valore della produzione in Italia”, spiega ai nostri microfoni il professor Marco Taisch, presidente della Fondazione MICS, la “legal entity” che governa il partenariato.

Gli otto spoke sono dedicati alle seguenti tematiche:

  1. Design digitale avanzato: tecnologie, processi e strumenti
  2. Strategie di eco-design: dai materiali ai sistemi prodotto-servizio (PSS)
  3. Prodotti e materiali verdi e sostenibili da fonti non critiche e secondarie
  4. Materiali intelligenti e sostenibili per prodotti e processi industriali circolari e aumentati
  5. Fabbriche e processi a ciclo chiuso, sostenibili e inclusivi
  6. La manifattura additiva come fattore dirompente della Twin Transition
  7. Modelli di business nuovi e orientati al consumatore per catene di approvvigionamento resilienti e circolari
  8. Progettazione e gestione della fabbrica orientata al digitale attraverso l’Intelligenza Artificiale e gli approcci basati sull’analisi dati
Il Professor Marco Taisch

Le attività e il trasferimento tecnologico

Le attività di cui si occuperà il partenariato sono ricerca fondamentale e applicata svolta anche attraverso dottorati di ricerca, progetti di supporto alla nascita e allo sviluppo di start-up e spin off da ricerca, attività di formazione in sinergia tra Università e imprese, con particolare riferimento alle PMI, per ridurre il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dalle Università.

I partenariati estesi hanno un orizzonte temporale di tre anni. Nel caso del MICS le attività del partenariato si concluderanno a dicembre 2025.

Made in Italy Circolare e Sostenibile è quindi di un’iniziativa che si occupa sì di ricerca, ma che ha come obiettivo anche il trasferimento tecnologico alle imprese. Come? “Lo facciamo in due modi: il primo è tramite le associazioni che lavoreranno con noi per diffondere sul territorio i risultati delle nostre ricerche. L’altra modalità riguarda i 300 dottorati di ricerca che attiviamo: l’obiettivo del progetto è proprio che le persone che si formeranno da noi dopo potranno portare le proprie competenze al sistema industriale”, spiega Taisch.

Non solo blue e green: i quattro “colori” della fabbrica del futuro

Il partenariato si base quindi su un modello di trasferimento tecnologico che, spiega il professore, non è solo il più efficace ma anche il più veloce. E di velocità nel portare l’innovazione all’interno delle aziende ci sarà sempre più bisogno per traghettare l’industria verso un nuovo futuro.

Un futuro a colori, spiega il professore, incentrato sui valori e sui temi che riconducono alla manifattura circolare.

“Un futuro blu e verde, quindi digitale e sostenibile, ma anche bianco – colore che rappresenta la purezza, la snellezza e la resilienza –, e rosso, a rappresentare le persone, perché la fabbrica di domani dovrà mettere le persone al centro”, spiega Taisch.

Un futuro da costruire velocemente, sfruttando l’evoluzione delle tecnologie, anche all’insegna di nuovi modelli di business.

“Dovremo cambiare il modo in cui vendiamo i prodotti perché anche i mercati stanno cambiando. Nuovi modelli di business vuol dire, ad esempio, utilizzare sempre di più i servizi associati ai prodotti, ma anche pensare a catene diverse rispetto a quelle che abbiamo sempre utilizzato”, aggiunge.

E in questo processo i tre settori a cui si rivolge MICS – arredamento, abbigliamento e automazione – possono imparare l’uno dall’altro, contaminandosi e arricchendosi a vicenda. Ed è proprio questa la sfida su cui si concentrerà MICS, partendo dall’Italia ma guardando al resto d’Europa.

I quattro dimostratori Flagship

Gli sforzi per mantenere un approccio interdisciplinare saranno guidati anche attraverso la creazione di quattro Flagship, grandi sfide industriali che coinvolgono diversi attori di ricerca: dal design, allo studio dei materiali, le tecnologie e processi di fabbrica, la gestione delle operations e della catena del valore; e che fanno leva sulle tecnologie di digitalizzazione.

I Flagship saranno veri e propri dimostratori che mostreranno quattro esempi di fabbrica del futuro, da realizzare entro la fine del progetto, ovvero:

  • la fabbrica nello spazio. Una Fabbrica completamente circolare, senza scarti e con basso consumo energetico (e rinnovabile)
  • prodotti personalizzati e smart a impatto zero. Prodotti concepiti a impatto zero, tramite sensoristica avanzata, comportamenti adattativi e Digital Twins
  • manifattura sostenibile di gioielli, grazie al recupero di materiali preziosi, urban mining, ma anche la stampa 3D per una minimizzazione del consumo di materiale
  • materiali biostampati per la moda. Materiali di origine naturale generativi e rigenerati per la moda, stampati in 3D. Design e prototipazione nel metaverso, assemblaggio con robot collaborativi, made-to-measure

L’intervista con Marco Taisch

Qui di seguito l’intervista rilasciata a Innovation Post da Marco Taisch in occasione del convegno organizzato da Made in Italy Circolare e Sostenibile nella due giorni de “il verde e il blu festival”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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