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Calabrò (Mimit): “Le prossime settimane fondamentali per il futuro del piano Transizione 5.0”

Transizione 5.0 al bivio. All’Industry 4.0 360 Summit il Capo del Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Marco Calabrò, avverte: le prossime settimane saranno decisive per evitare tagli pesanti sulle risorse e anche per valutare un’eventuale proroga.

Pubblicato il 20 Mar 2025

Marco Calabrò


È fondamentale che nelle prossime settimane le prenotazioni per fruire del credito d’imposta previsto dal piano Transizione 5.0 abbiano una forte spinta. Da questo dipenderà sia l’entità della riduzione delle risorse a disposizione della misura sia un’eventuale proroga a fine aprile 2026. Lo ha detto Marco Calabrò, Capo del Dipartimento per le Politiche per le Imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nel corso dell’Industry 4.0 360 Summit, l’evento organizzato da Innovaiton Post, ESG360 e ZeroUno, testate Nextwork360.

Intervenuto nel corso di una tavola rotonda dedicata alle politiche per l’industria, il dirigente del Mimit ha spiegato che il vincolo stringente previsto dal PNRR per la chiusura dei progetti al 31 dicembre 2025, unito all’obiettivo di spesa dell’intera somma appostata per il piano Transizione 5.0, stanno spingendo il Governo a una valutazione sulla congruità delle risorse a disposizione delle misure ancora attive e che rischiano di lasciare risorse inutilizzate e obiettivi non raggiunti.

Transizione 5.0, domande in crescita, ma non abbastanza

Secondo i dati sulla fruizione del piano, il numero di progetti presentati è cresciuto dai 1.717 del 6 marzo ai 1.930 del 17 marzo, con un incremento del 12%. Stesso incremento per il valore degli investimenti, passati da 1.116 milioni di euro a 1.255 milioni di euro. I crediti di imposta prenotati sono passati da 516 milioni a 573 milioni di euro (+11%).

Ma, nonostante l’accelerazione delle domande presentate sulla piattaforma del GSE, al momento l’obiettivo di spendere i 6,3 miliardi previsti non sembra raggiungibile.

Per questo, come ha annunciato nelle scorse settimane il ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il PNRR Tommaso Foti, il Governo sta lavorando a una rimodulazione di queste risorse in modo da consentire il raggiungimento dell’obiettivo di spesa.

Ma di quanto saranno ridotte le risorse a disposizione del piano Transizione 5.0? “Siamo di fronte a un bivio”, ha detto Calabrò. “Anche se la decisione a Bruxelles sulla rimodulazione del 5.0 non è immediata, è necessario programmare da subito come gestire un’eventuale eccedenza di risorse del 5.0, individuando dei ‘contenitori’ compatibili con la provvista”.

Il ministro Foti ha indicato orientativamente un definaziamento di 3 miliardi di euro, ma questa cifra deve essere meglio consolidata entro un mese circa, in base all’effettivo “tiraggio” della misura. Per questo è fondamentale che le richieste di fruizione del piano Transizione 5.0 crescano subito: Calabrò ha infatti sottolineato che si sta osservando “un rinnovato interesse per il 5.0”, che però non è sufficiente a utilizzare le risorse a disposizione e che il Governo si riserva circa un mese per capire se questo interesse si tradurrà in un aumento significativo delle domande.

Sulla destinazione delle risorse che saranno tolte al piano Calabrò ha voluto precisare che non potranno essere destinate al 4.0 perché sono risorse che provengono dal programma Repower EU e hanno un “tag 100% green”, cioè sulla sostenibilità ambientale, “mentre il 4.0 ha un tag digital e non green”. Le risorse saranno quindi dirottate su altre misure di carattere green.

Andamento della misura fondamentale anche per eventuale proroga

Successivamente a Calabrò è stato chiesto se ci fosse ancora qualche spiraglio per una proroga del piano Transizione 5.0 oltre la scadenza prevista.

In risposta a questa domanda, che si lega al tema del tiraggio della misura, Calabrò ha affermato che allungare di 4 mesi il periodo di completamento degli investimenti, come consentito dalla Commissione Europea, avrebbe un costo di circa 1 miliardo di euro in risorse nazionali. Ha quindi spiegato che, dato che al momento la misura non sta avendo al momento il successo auspicato, anche la decisione sulla proroga sarà di fatto legata all’aumento del tiraggio delle prossime settimane.

“Vediamo se la misura inizia a veramente avere la giusta accelerazione. In tal caso anche il tema della proroga verrà ripreso in considerazione, altrimenti tenderei a pensare che chiudiamo il 5.0 qua e troveremo delle soluzioni nuove anche per il futuro”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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