Per superare la crisi determinata dall’emergenza sanitaria è necessario spingere su industria, innovazione e digitalizzazione delle imprese: è questo il richiamo che Giuliano Busetto, presidente uscente (il suo mandato scade il prossimo novembre) di Anie, la Federazione aderente a Confindustria che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche che operano in Italia, ha fatto nel corso dell’assemblea annuale delle imprese associate che si è tenuta a Milano il 13 ottobre. Alla Federazione Anie aderiscono 1.550 imprese espressione di comparti industriali altamente tecnologici che sviluppano 84 miliardi di fatturato (il 4,7% del Pil nazionale) e che occupano oltre 500mila addetti.
Dopo il quadriennio 2016-2019 di crescita ininterrotta, con il fatturato che ha registrato una crescita cumulativa del 9,8% sulla spinta dei programmi per Industria 4.0, le aziende elettrotecniche ed elettroniche si sono trovare a fare i conti con l’improvviso e drammatico “stop” dovuto alla pandemia: nel periodo gennaio-giugno 2020 il 71% delle imprese ha segnalato drastici cali di fatturato rispetto al semestre precedente; le previsioni per il secondo semestre sono migliori, con il 33% delle imprese che prevede un calo di fatturato.
Complessivamente la lieve ripresa in atto non attenua le pesanti perdite attese in chiusura d’anno: “Il 71% delle imprese del campione stima sull’intero anno 2020 un calo del fatturato, perdita che sarà a due cifre per il 40% delle aziende“, sottolinea Busetto. Unico dato incoraggiante la tenuta dell’occupazione, sostanzialmente stabile per oltre il 70% delle imprese.
“I lunghi mesi di lockdown hanno evidenziato in modo inequivocabile che è proprio la trasformazione digitale delle imprese a rappresentare la chiave di volta per sostenere l’economia del nostro paese e la ripartenza”, ha detto il presidente Busetto nella sua relazione. “L’imprenditore deve essere consapevole che oggi può contare su tecnologie digitali accessibili a costi contenuti che assicurano una capacità di reazione fino ad oggi inimmaginabile, che gli permette di rispondere agli ‘stop and go’ imposti dalle oscillazioni instabili della domanda e alla instabilità dei mercati”.
Ripartire da industria, innovazione, digitalizzazione
Per ripartire il presidente di Anie ha tracciato tre direttrici principali, sulle quali concentrare l’attenzione e le risorse del mondo industriale e politico: industria, innovazione, digitalizzazione.
Secondo Busetto nuovamente al centro del dibattito sulla ripresa dovrà essere la tecnologia. Le importanti risorse del Recovery Fund, per complessivi 209 miliardi di euro, dovranno essere indirizzate a sostenere progetti di innovazione che insistano su quattro settori fondamentali: industria, building, energia e trasporti.
Per quanto riguarda l’industria, che dovrà essere riportata al primo posto tra le priorità nazionali, le richieste di Anie riguardano il rafforzamento del piano Transizione X.0 con l’aumento delle aliquote e dei massimali di spesa degli incentivi all’acquisizione dei beni strumentali materiali, immateriali e alla ricerca e sviluppo; una proroga della durata delle agevolazioni; un forte impulso a incentivare gli investimenti privati; la finanziabilità di progetti “Industria 4.0” e “Green”.
Occorre inoltre promuovere l’adozione delle tecnologie abilitanti: intelligenza artificiale, blockchain, 5G e l’infrastrutturazione della rete con la banda ultra larga, fondamentale elemento nella transizione verso l’industria 4.0.
Nel settore delle costruzioni è necessario aumentare la digitalizzazione delle abitazioni, prevedendo che il super bonus si applichi anche a tutte le tecnologie, apparecchiature, soluzioni impiantistiche innovative ed energicamente performanti (dagli impianti di sicurezza agli ascensori, all’illuminazione e agli elettrodomestici).
Per quanto riguarda l’energia, la riduzione dei consumi elettrici deve diventare, secondo Anie, una priorità: occorre quindi estendere le misure dell’ecobonus a tutte le tecnologie impiantistiche che concorrono a fare efficienza; dedicare parte delle risorse del Recovery fund per progetti delle utilities che investono su ammodernamento e potenziamento dell’infrastruttura di rete; promuovere lo sviluppo della infrastruttura di ricarica elettrica e sostenere la filiera dei costruttori di batterie.
Infine, per quanto riguarda i trasporti, il presidente di Anie ha invitato a garantire la copertura economica per la piena implementazione del piano di sviluppo ERTMS (European Rail Traffic Managment System), che permetterebbe di avere una rete all’avanguardia nel panorama europeo oltre che un’ampia ricaduta in termini economici sul sistema industriale italiano.