Automazione industriale

Automazione industriale in Italia: +23% nel 2022 e previsioni promettenti per il 2023

La fotografia scattata dall’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione mostra un settore in grande espansione che superate le difficoltà del passato, ora deve investire in tecnologie, infrastrutture e processi digitali per il salto verso l’Industria 5.0

Aggiornato il 24 Mag 2023

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I dati presentati da Andrea Bianchi, presidente di Anie Automazione, durante la tavola rotonda di apertura di SPS Italia 2023 (la fiera di riferimento per il comparto manifatturiero italiano in programma a Parma dal 23 al 25 maggio), dipingono un quadro estremamente positivo dell’automazione industriale di fabbrica e di processo. Secondo l’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione (che è possibile scaricare direttamente QUI), il settore ha registrato nel corso del 2022 una crescita complessiva del 23%, rispetto all’anno precedente, portando il fatturato totale quasi a toccare i 7 miliardi di euro, che supera ampiamente i livelli pre-Covid.

Questo risultato indica chiaramente che l’industria dell’automazione sta attraversando un periodo di grande espansione in Italia, lasciandosi alle spalle le difficoltà insorte nel 2020. Sicuramente il Piano Transizione 4.0 ha svolto un ruolo significativo nel sostenere questa crescita, nonostante le sfide economiche dovute alle persistenti tensioni sui mercati di approvvigionamento, a livello di componenti elettronici e materie prime, ma anche alla guerra Russia-Ucraina e alle tensioni geopolitiche globali.

Una panoramica sul settore dell’automazione industriale in Italia

Il documento comprende un corposo inserto con i dati dell’automazione industriale in Italia che traccia un quadro delle tendenze di mercato registrate dal 2022 fino ai primi mesi dell’anno in corso con previsioni sull’andamento complessivo del 2023.

Una prima evidenza che emerge dall’Osservatorio è che tutte le categorie merceologiche rappresentate all’interno dell’associazione hanno registrato una crescita, nello specifico: Azionamenti +26%, Encoder Rotativi +16%, Hmi +20%, PC Industriali +19%, Motori Brushless +30%, Networking Industriale +26%, PLC-I/O +20%, Quadri Bordo Macchina +17%, Rfid +15%, Riduttori Fissi +17%, Scada +18% e Wireless Factory +21%. Anche il Software industriale è cresciuto del +21%.

Nel ranking dei settori di destinazione principali per i componenti e i sistemi di automazione industriale, Meccanica, Packaging e Alimentare occupano le prime tre posizioni nel 2022, con percentuali sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente. Questi settori rappresentano segmenti dell’industria trasformativa con un elevato livello di automazione avanzata, dove le macchine impiegate sono tra le più avanzate sul mercato in termini di tecnologia e livelli di innovazione. A seguire nella top ten, Logistica e Material Handling, Metallurgia e Siderurgia, Componenti Elettronici, Ceramica, Cemento e Laterizi, Plastica e Gomma, Legno, Stampa e Converting.

In linea con i dati del 2021, le vendite dei componenti e sistemi per l’automazione in Italia sono concentrate principalmente nelle regioni settentrionali del Paese, dove sono localizzati i maggiori insediamenti industriali, con il Nord Est che rappresenta il 45% delle vendite e il Nord Ovest il 40%. Le regioni del Centro Italia e del Sud e Isole hanno una presenza meno significativa, rispettivamente del 12% e del 3%. Dopo la pandemia, gli investimenti delle imprese industriali si sono ripresi in tutte le regioni, con una crescita maggiore nel Centro e nel Mezzogiorno, specialmente per le aziende con 20-49 dipendenti.

Per quanto riguarda i principali canali di vendita invece, il 60% del fatturato, che si mantiene stabile rispetto all’anno precedente, proviene dai costruttori di macchine (OEM), settore in cui l’Italia si posiziona ai vertici mondiali per valore della produzione ed esportazioni. Il 16% delle vendite avviene attraverso la Distribuzione, il 12% coinvolge i Sistemisti e Quadristi, mentre il 10% riguarda gli Utenti finali, la cui quota è aumentata notevolmente rispetto al 4% del 2021. Ciò suggerisce che l’industria dell’automazione è sempre più al centro delle dinamiche che guideranno il futuro del manifatturiero italiano, con l’offerta di tecnologie che stanno ridefinendo la fabbrica del futuro.

Per quanto riguarda il futuro, le aspettative per i prossimi due anni indicano una domanda solida nei settori dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica, che continueranno a beneficiare degli investimenti legati alla duplice transizione green e digitale. Si prevede che il tasso di crescita del fatturato e dei volumi rimarrà positivo. Tuttavia, l’aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime energetiche e non, combinato con un previsto rallentamento della spesa per investimenti, renderà più complesso il contesto in cui le imprese operano.

Per il 2023 dell’automazione, si prevede una crescita annua del fatturato di circa il 15%. Nonostante una minore efficacia a causa della riduzione delle aliquote, il credito d’imposta previsto dal Piano Transizione 4.0 continuerà a rappresentare un importante motore di crescita per il mercato.

Trasformazione digitale e sostenibilità si incontrano nell’Industria 5.0

Nella seconda parte del volume, sono stati analizzati alcuni elementi che caratterizzano il presente e il futuro industriale e che ancora devono essere metabolizzati dalle aziende. Infatti, superate e capitalizzate le discontinuità che hanno scosso il settore negli ultimi anni, l’industria manifatturiera italiana sta vivendo l’inizio di una nuova era sollecitata anche delle indicazioni della Commissione Europea che promuovono l’evoluzione del consolidato modello di “Industria 4.0” verso una versione “5.0”. L’invito è quello di non limitarsi all’innovazione tecnologica, alla gestione dei dati e al breve termine, ma di includere anche gli aspetti sociali e ambientali nei propri goals.

L’Industria 5.0 è un’industria sostenibile, centrata sull’uomo, e resiliente che amplia la sua responsabilità e la sua portata oltre i limiti tradizionali. Cruciale per avviare e accelerare questo cambiamento è la digitalizzazione dei processi e l’implementazione di soluzioni di automazione industriale. Per questo, l’Osservatorio dell’industria italiana dell’automazione esamina le tecnologie fondamentali per raggiungere questi obiettivi, quanto le sfide e i vantaggi ad esse associate.

La trasformazione digitale consente, infatti, di favorire l’efficientamento energetico, di consumare meno materie prime, di pianificare meglio gli approvvigionamenti e di collaborare con nuove filiere internazionali. Le tecnologie aiutano a costruire una visione collaborativa del lavoro, migliorare la competitività e diventare più sostenibili.

In tal senso, come sostiene a gran voce Andrea Bianchi, occorre un approccio innovativo alla sostenibilità, il che significa sviluppare KPI specifici e attuare una vera e propria trasformazione per cambiare radicalmente le prospettive. Dobbiamo iniziare dunque a considerare la sostenibilità come un attivatore di business, piuttosto che un costo, promuovendola come un nuovo vantaggio competitivo.

La parte conclusiva della nota di approfondimento riassume i risultati di un’indagine recente sull’Industria 5.0 condotta da Innovation Post, Industry 4 Business e Internet 4 Things, in collaborazione con il Laboratorio RISE Research & Innovation for Smart Enterprises dell’Università degli Studi di Brescia con l’obiettivo di raccogliere il feedback delle imprese su un argomento fondamentale per la politica industriale dell’Unione Europea, ma che suscita opinioni divergenti anche tra gli stessi imprenditori. Da un lato, ci sono coloro che credono che un maggiore focus sulla sostenibilità e l’approccio centrato sull’umanità legittimi l’adozione di un nuovo termine che segna una nuova fase. Dall’altro lato, ci sono coloro che considerano l’Industria 5.0 come il raggiungimento della piena maturità dei paradigmi dell’Industria 4.0, piuttosto che una nuova Rivoluzione Industriale. In sostanza, si tratta della concretizzazione delle promesse della Quarta Rivoluzione Industriale.

Articolo originariamente pubblicato il 24 Mag 2023

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