Tra i tanti settori che sono stati impattati dalla pandemia globale c’è, sicuramente, quello del networking: nei mesi scorsi le persone hanno usufruito raramente della classica Rete aziendale per la propria operatività e la sensazione diffusa è che difficilmente si tornerà al classico lavoro di ufficio dell’era Pre Covid. Non è casuale, secondo una ricerca di Aruba, società di Hewlett Packard Enterprise, che nei Paesi EMEA i responsabili IT abbiano aumentato gli investimenti a favore di tecnologie di rete basate su cloud e su AI. La ricerca, che ha coinvolto 2.400 responsabili di oltre 20 Paesi e di otto settori economici, mette in evidenza come le aziende siano impegnate in questa fase nella gestione di una forza lavoro altamente distribuita, un vero e proprio workplace ibrido, ossia un ambiente in cui le persone hanno bisogno di spostarsi per lavorare nei campus, a casa e in mobilità.
Ovviamente il periodo non è semplice per gli investimenti nel Networking; il 74% del campione ha affermato che dall’inizio della diffusione di COVID-19 ha rimandato o ritardato gli investimenti per progetti di networking e il 30% di averli cancellati del tutto. Il più alto numero di cancellazioni di progetti è stato in Svezia (59%) e il più basso in Italia (11%). Eppure, nonostante questo brusco stop, gli investimenti appaiono destinati a ripartire nel breve termine, proprio per supportare le nuove necessità espresse dai dipendenti e dai clienti. Le attenzioni sembrano concentrarsi sulle soluzioni cloud, che consentono di gestire le reti da remoto su vasta scala, facilitando il lavoro dei team IT. Il 38% degli intervistati a livello globale aumenterà i propri investimenti nel networking cloud-based mentre il 45% lo manterrà invariato e il 15% lo ridurrà.
La spinta verso il cloud networking
In questo segmento è leader globale la regione Asia-Pacifico con il 45% di intervistati decisi a incrementare gli investimenti nel networking cloud-based, rispetto al 32% in EMEA (35% in Italia), con una punta del 59% in India. Il passaggio al cloud networking si accompagna anche alla diffusione di nuovi modelli finanziari, basati sulle formule ad abbonamento, che risultano più popolari nell’area APAC (61%) che nelle Americhe (52%) o nella regione EMEA (50%) mentre a livello di singoli Paesi le richieste più alte si trovano in Turchia (73%), India (70%) e Cina (65%) I più interessati a valutare il modello su abbonamento sono il settore alberghiero e ospitalità (66%), IT, tecnologico e telecomunicazioni (58%) e scuola (57%). Dietro a tutto questo cambiamento, secondo HPE Aruba, c’è anche un grande desiderio di flessibilità e prevedibilità nella spesa e di riduzione dei rischi legati ai costi di capitale anticipati. Inoltre, i responsabili IT cercano strumenti migliori per monitorare e ricavare insight dalle reti, così da rendere più efficiente la capacità di risolvere gli inconvenienti, vista la pressione superiore derivante da una forza lavoro distribuita.
“Di fronte alla diffusione di un workplace ibrido, ai responsabili IT è chiesto di garantire un delicato equilibrio tra flessibilità, sicurezza e convenienza economica all’edge – ha dichiarato Morten Illum, Vice President di Aruba, società Hewlett Packard Enterprise – . Il workplace è cambiato in modo significativo e per poter supportare le nuove norme come il distanziamento sociale e le esperienze contactless, gli uffici devono essere dotati di una tecnologia che garantisca connettività, sicurezza e supporto a livello enterprise. È sempre più evidente come, per sostenere queste nuove esigenze in uno scenario finanziario difficile, i responsabili IT siano attirati dai vantaggi economici e dai minori rischi offerti da un modello su abbonamento”.