VERSO LA LEGGE DI BILANCIO

Arriva l’IRES premiale? Come funzionerebbe la misura e perché ricorda il superammortamento

In legge di bilancio potrebbe essere introdotta l’IRES premiale, una misura fiscale che prevede una riduzione dell’aliquota IRES per le imprese che reinvestiranno gli utili in azienda destinandoli ad alcuni investimenti qualificati, tra cui quelli in beni strumentali. In questo articolo vediamo come potrebbe funzionare la misura e quali sono le analogie e le differenze con il vecchio superammortamento.

Pubblicato il 08 Dic 2024

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Sono sempre di più le voci di un possibile approdo, nella prossima legge di bilancio, della cosiddetta IRES premiale, il meccanismo di “sconto” sulle imposte pensato per incentivare le imprese a reinvestire gli utili, favorendo la crescita economica e l’occupazione. Ma come funzionerebbe esattamente questa agevolazione? E perché viene spesso paragonata al vecchio superammortamento?

Il meccanismo dell’IRES premiale

L’IRES premiale prevede una riduzione dell’aliquota IRES per le aziende che destinano una quota dei propri utili a nuovi investimenti, anziché distribuirli ai soci.

La proposta di Confindustria prevede una riduzione dal 24% al 19% per le imprese che reinvestiranno almeno il 70% degli utili in azienda, utilizzandone una parte – il 30% – per investimenti qualificati.

Questa misura, che – lo sottolineiamo – è ancora in fase di discussione, potrebbe rappresentare una leva importante per stimolare gli investimenti produttivi, in un momento in cui l’economia italiana necessita di una spinta per la crescita e le risorse disponibili per incentivi di altra natura sono, per usare un eufemismo, scarse.

Per dirla con Antonio Patuelli, Presidente dell’ABI, “l’IRES premiale non farebbe perdere gettito allo Stato, perché lo sconto fiscale per investimenti preluderebbe a più sviluppo, più occupazione e quindi più gettito”.

Il presidente di Assolombarda Alessandro Spada la vede così: “Cinque punti di riduzione che darebbero un segnale importante di attenzione verso chi guarda al futuro e investe. Penso ad esempio ad assunzioni o a investimenti che determinino incrementi di produttività, innovazione o sostenibilità ambientale oppure che garantiscano miglioramenti della sicurezza e salute dei lavoratori. Sarebbe una norma in grado di sostenere allo stesso tempo patrimonializzazione delle imprese e competitività. In grado inoltre di compensare la cancellazione dell’Ace, presente dal 2011 e fermata nel 2024”.

Le possibili destinazioni del reinvestimento

Il Governo sta valutando diverse opzioni su come le imprese potrebbero reinvestire i propri utili per ottenere l’IRES premiale.

L’idea di Confindustria, come abbiamo accennato, è di premiare chi mantiene gli utili per almeno un 70% all’interno dell’impresa», investendone un 30% per “tecnologia, produttività, welfare e produzione”, come ha detto il presidente degli industriali Emanuele Orsini.

Le quattro direttrici potrebbero quindi essere le seguenti:

  • l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e tecnologie innovative, in modo da ammodernare le aziende e renderle più competitive.
  • le assunzioni, soprattutto di giovani, donne e persone che faticano a trovare lavoro
  • gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione di prodotto e processo
  • gli investimenti in sostenibilità ambientale, per aiutare le aziende a diventare più “green” e ridurre il loro impatto sull’ambiente.

IRES premiale e superammortamento: analogie e differenze

L’IRES premiale, nella sua possibile declinazione legata all’acquisto di beni strumentali, è spesso accostata al vecchio superammortamento al 130%. Entrambe le misure mirano infatti a incentivare gli investimenti in beni strumentali nuovi, offrendo un beneficio fiscale alle imprese.

Vediamo un esempio concreto per capire meglio analogie e differenze tra le due agevolazioni. Prendiamo in considerazione un ipotetico acquisto di un macchinario che costa 100.000 euro.

Il superammortamento prevede, come dice la parola, la maggiorazione del costo che si porta in ammortamento, dal 100% al 130% del valore del bene (nell’esempio quindi 130.000 euro). Il vantaggio economico è pari al risparmio fiscale ottenuto per via della deduzione del maggiore importo. Con l’IRES al 24% nell’esempio di sopra si tratta quindi di 7.200 euro di risparmio fiscale, pari al 7,2% sul costo del macchinario.

Con il superammortamento il beneficio fiscale distribuito lungo la vita utile del bene. La fruizione cioè dura tanto quanto il periodo dell’ammortamento, che generalmente è compreso tra 5 e 7 anni.

L’IRES premiale prevede invece la riduzione dell’aliquota IRES, ad esempio dal 24% al 19%, sulla quota di utili reinvestiti. Nel caso in cui si reinvestano 100.000 euro nell’acquisto dello stesso macchiario dell’esempio precedente, il vantaggio economico è pari appunto al 5% (5.000 euro). Il risparmio fiscale in questo caso è immediato.

Pro e contro dell’IRES premiale vs superammortamento

IRES premialeSuperammortamento
ProVantaggio immediato, premio a più tipologie di investimentiBeneficio fiscale potenzialmente maggiore
ControPossibili requisiti specifici, intensità dell’agevolazione incertaBeneficio fiscale diluito nel tempo, vincolato ai soli beni strumentali

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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