Politica industriale

Nel Decreto Omnibus misure per il sostegno dell’industria e l’attrazione degli investimenti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Omnibus. Tra le diverse misure c’è l’estensione dei poteri della Golden Power per le tecnologie di importanza strategica nazionale, un credito d’imposta per sostenere la ricerca e lo sviluppo nel settore dei semiconduttori, l’innalzamento a 10 anni del divieto di delocalizzazione per le grandi aziende che hanno beneficiato di incentivi statali e l’introduzione di una tassa del 40% sugli extraprofitti delle banche.

Pubblicato il 08 Ago 2023

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Sono diverse le misure rivolte al sostegno delle attività industriali e all’attrazione degli investimenti all’interno del Decreto legge recante “Disposizioni urgenti a tutela degli utenti e in materia di attività economiche e investimenti strategici” (il cosiddetto “Decreto Omnibus” o “Decreto di Agosto”) che il Consiglio dei Ministri ha approvato nella serata di ieri.

Tra gli strumenti introdotti dal Governo l’estensione dei poteri della Golden Power per determinate tecnologie di importanza strategica nazionale, anche quando il trasferimento avvenga infragruppo, nonché l’innalzamento a 10 anni del divieto di delocalizzazione per le grandi aziende che hanno usufruito di incentivi nazionali, pena l’obbligo di restituzione degli stessi.

A sorpresa, tra le misure annunciate vi è anche l’introduzione di una tassa sugli extraprofitti delle banche, che prevede una tassazione del 40% sugli extraprofitti realizzati dagli istituti di credito.

Golden Power, estensione dei poteri anche in caso di trasferimento infragruppo

Tra le misure rivolte alla protezione di filiere strategiche vi è l’estensione della Golden Power, ovvero della legislazione anti-takeover che permette al Governo italiano di respingere offerte indesiderate in settori ritenuti di importanza strategica tra cui come quello bancario, energetico, delle telecomunicazioni e sanitario.

Un potere di veto che dal 2020 si è esteso anche a nuovi settori strategici, tra cui robotica e intelligenza artificiale. E con i decreti approvati ieri dal CDM questo strumento viene ulteriormente rafforzato, con l’estensione della possibilità di applicare la norma nel caso di trasferimento all’estero di tecnologia particolarmente critica.

L’estensione della norma si applicherà, come specificato nell’art.7 del testo:

In ogni caso, quando gli atti, le operazioni e le delibere hanno ad oggetto attivi coperti da diritti di proprietà intellettuale afferenti all’intelligenza artificiale, ai macchinari per la produzione di semiconduttori, alla cyber sicurezza, alle tecnologie aerospaziali, di stoccaggio dell’energia, quantistica e nucleare, alle tecnologie di produzione alimentare e riguardano uno o più soggetti esterni all’Unione europea, la disciplina del presente articolo si applica anche all’interno di un medesimo gruppo, ferma restando la verifica in ordine alla sussistenza dei presupposti per l’esercizio dei poteri speciali.

I settori coinvolti sono dunque AI, macchinari per la produzione di semiconduttori, cyber security, tecnologie aerospaziali, stoccaggio dell’energia, quantistica e nucleare, e alle tecnologie di produzione alimentare. Il potere di veto potrà essere applicato anche in caso di trasferimento infragruppo. 

Delocalizzazione, sale a 10 anni il divieto per le aziende che hanno usufruito degli incentivi

Altra misura è invece rivolta a disincentivare la delocalizzazione delle attività all’estero da parte di imprese che hanno usufruito di incentivi Statali.

Nello specifico, nella conferenza stampa che ha seguito la chiusura dei lavori in CDM il Ministro Urso ha annunciato l’innalzamento da 5 a 10 anni del divieto di delocalizzazione per le grandi aziende che hanno usufruito di incentivi statali, pena l’obbligo di restituire gli incentivi ricevuti.

Attrazione degli investimenti esteri e tutela degli investimenti di interesse strategico

Tra le misure contenute nei due maxi decreti approvati anche strumenti rivolti ad aumentare l’attrattività del nostro Paese per gli investitori esteri con la possibilità di nominare, su iniziativa del Mimit, commissari straordinari che avranno il compito di assicurare la tempestiva realizzazione degli investimenti.

“Questi commissari si avvarranno delle strutture esistenti per assicurare il coordinamento e l’azione amministrativa necessaria per la tempestiva realizzazione nel caso di investimenti esteri superiori a 1 miliardo. In questo caso sarà possibile nominare commissario di governo che faciliterà e coordinerà la tempestiva ed efficace realizzazione delle misure atte a realizzare quell’investimento”, ha spiegato il Ministro Urso.

Tra gli investimenti giudicati di interesse strategico nazionale rientrano anche gli osservatori astronomici dell’Agenzia Spaziale Europea e dell’Agenzia Spaziale Italiana. Un provvedimento che, ha spiegato Urso, è stato inserito in risposta a un’esigenza specifica. “L’Agenzia Spaziale Europea aveva deciso di localizzare in Sicilia un osservatorio astronomico particolarmente innovativo. Il tempo era scaduto e la Regione non era riuscita ad autorizzare questo investimento, per questo abbiamo deciso di dichiararlo asset strategico nazionale, per consentire la realizzazione di questo osservatorio”, ha spiegato, sottolineando la volontà del Governo di rafforzare la leadership dell’Italia nel settore dello spazio. 

Subito 700 milioni per la microelettronica

Tra le filiere considerate di interesse nazionale vi è quella della microelettronica, per cui il Governo ha stanziato 700 milioni di euro, anticipando così misure urgenti rivolte al settore che saranno meglio delineate nel futuro Piano Nazionale per la Microelettronica.

Questo piano – si legge nel testo del Decreto (art.5 commi 7-8) –, conterrà “le azioni da intraprendere e le fonti di finanziamento disponibili, nonché gli obiettivi attesi anche alla luce del monitoraggio di cui al primo periodo” e sarà predisposto e presentato per approvazione al Mimit, ogni tre anni, da un Comitato tecnico permanente per la microelettronica. Il Comitato sarà formato da un rappresentante del Ministero delle imprese e del made in Italy, da un rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze e da uno del Ministero dell’università e della ricerca.

Le misure rientrano all’interno del “DL Asset”, attraverso il quale il Ministero dell’Universitàstanzierà 30 milioni nei prossimi cinque anni per anticipare la realizzazione del Chips Act europeo. Non si tratta, tuttavia, un nuovo stanziamento: le risorse necessarie alle misure indicate nell’art. 5 e 6 del Decreto saranno infatti attinte dal Fondo per la microelettronica istituito nel 2022 dal Governo Draghi e che metteva a disposizione 4,1 miliardi di euro per investimenti in microelettronica fino al 2030. Come si legge al comma 11 del Decreto:

Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a 10 milioni di euro nel 2024 e 130 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2025 al 2028, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto-legge 1° marzo 2022 n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022 n. 34.

Le risorse serviranno a sostenere la ricerca e lo sviluppo nel settore dei semiconduttori per incentivare investimenti stranieri e nazionali attraverso un credito d’imposta maggiorato per queste attività. Il credito d’imposta sarà calcolato sulla base dei costi ammissibili (elencati nell’art. 25, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 651/2014), con esclusione dei costi relativi agli immobili, sostenuti dalla data di entrata in vigore del Decreto e sino al 31 dicembre 2027 e utilizzabile a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento dei costi.

Ulteriori 55 milioni, a valere sullo stesso Fondo, saranno invece impiegati per il sostegno delle aziende italiane impegnate nella partecipazione alla Chips Joint Undertaking europea, un’iniziativa lanciata nel novembre del 2023 allo scopo di incentivare le collaborazioni pubblico-privati in settori chiave per la resilienza dell’economia europea.

La tassa sugli extraprofitti delle banche

È giunto a sorpresa, destando già non poche preoccupazioni da parte degli istituti di credito, il provvedimento che introduce una tassa del 40% sugli extraprofitti delle banche.

Una “norma di equità sociale” l’ha definita il Ministro Salvini – che ha annunciato il provvedimento firmato dal Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti – introdotta dopo che all’innalzamento dei tassi di interesse voluta dalla Bce non è seguito un “altrettanto solerte, veloce e importante aumento dei tassi sui depositi bancari dei consumatori”.

Ed è proprio su questa differenza che si andrà ad applicare la tassa del 40%. La tassa verrà applicata non sugli utili di bilancio ma sui margini dei tassi di interesse, con una formula che permetterà di tassare anche gli extraprofitti del 2022.

Queste risorse andranno a finanziare due misure: il fondo a sostegno per i mutui sulla prima casa e la riduzione delle tasse che il Governo vorrebbe avviare a partire dal 2024.

Annunciando la misura il Ministro Salvini non ha dato indicazioni in merito all’importo che il Governo si aspetta di dedicare a queste misure, ma ha parlato di un “fondo congruo” che potrà contare su risorse nell’ordine dei miliardi di euro.

Tecnologie abilitanti, 300 milioni ai progetti delle imprese del Mezzogiorno

Nella giornata di ieri è arrivata anche la firma del Ministro Urso al decreto che assegna 300 milioni di euro a sostegno di progetti innovativi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per la competitività delle piccole e medie imprese del Mezzogiorno.

Queste risorse, nello specifico, sosterranno progetti d’innovazione delle PMI della Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) e, in particolare, materiali avanzati e nanotecnologia, fotonica e micro/nano elettronica, sistemi avanzati di produzione, tecnologie delle scienze della vita, intelligenza artificiale, connessione e sicurezza digitale.

L’intervento, attivato nell’ambito del Fondo crescita sostenibile e che sarà gestito da Mediocredito Centrale, sarà rivolto a imprese, organismi di ricerca e centri di ricerca e prevede, oltre al finanziamento agevolato, la concessione di un contributo diretto alla spesa, per una percentuale nominale dei costi e delle spese ammissibili.

L’agevolazione sarà articolata sulla base della dimensione dell’impresa proponente:

  • 35% per le imprese di piccola dimensione
  • 30% per le imprese di media dimensione
  • 25% per le imprese di grande dimensione

Il termine di apertura e le modalità per la presentazione delle domande di agevolazione saranno definite dal Ministero con successivi provvedimenti.

Il testo del Decreto

Il testo del Decreto è disponibile in pdf a questo link

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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