Al via la Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI): l’Italia è tra i Paesi fondatori

Con una dichiarazione congiunta dei Paesi fondatori ha preso il via la Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI), a cui l’Italia ha aderito lo scorso 26 maggio. I suoi obiettivi sono la promozione, lo sviluppo e l’utilizzo responsabile dell’Intelligenza Artificiale, “fondata sui diritti umani, l’inclusione, la diversità, l’innovazione e la crescita economica”. Un gruppo di esperti lavorerà su quattro temi in altrettanti gruppi di lavoro.

Pubblicato il 15 Giu 2020

GPAI


Con una dichiarazione congiunta dei Paesi fondatori ha preso il via la Global Partnership on Artificial Intelligence (GPAI), a cui l’Italia ha aderito lo scorso 26 maggio. Tra i partecipanti vi sono Australia, Canada, Francia, Germania, India, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Repubblica di Corea, Singapore, Slovenia, Regno Unito, Stati Uniti d’America, e l’Unione Europea (per quest’ultima il processo di adesione è in corso).

“Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale avrà un ruolo fondamentale nel disegnare il nostro futuro: potrà rendere più efficienti molti processi della nostra società e aiutarci a compiere scelte con maggiore consapevolezza”, ha dichiarato il Ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione, Paola Pisano. “Tuttavia, la tecnologia non è neutra: il suo valore dipende da come viene sviluppata e applicata. Attraverso la GPAI, l’Italia si unisce alla riflessione globale che si è avviata per garantire che lo sviluppo tecnologico non esuli mai dalla sua connotazione umana”.

Nell’incipit della dichiarazione congiunta, in cui si ricorda che la collaborazione è aperta anche ad altri Paesi e partner interessati, si legge: “sosterremo lo sviluppo dell’IA, responsabile e incentrato sul potenziamento delle capacità degli individui, e un utilizzo coerente con i diritti umani, le libertà fondamentali e i nostri valori democratici condivisi, come indicato dalla Raccomandazione OCSE sull’IA”.

La GPAI è un’iniziativa internazionale e multidisciplinare che ha come obiettivo la promozione, lo sviluppo e l’utilizzo responsabile dell’Intelligenza Artificiale, “fondata sui diritti umani, l’inclusione, la diversità, l’innovazione e la crescita economica”.

Uno dei primi compiti della GPAI sarà avvicinare teoria e pratica nell’IA, sostenendo “attività applicate” relative ad essa. Vi saranno riuniti “esperti di rilievo provenienti dall’industria, dalla società civile, dal settore pubblico e dal mondo accademico”, che lavoreranno su quattro tematiche in altrettanti gruppi di lavoro:

  • Intelligenza Artificiale Responsabile
  • Governance dei dati
  • Il Futuro del Lavoro
  • Innovazione & Commercializzazione

Dato il contesto in cui nasce questa partnership, la prima attività degli esperti si focalizzerà “anche sull’analisi del contributo che l’Intelligenza Artificiale può offrire per superare l’emergenza sanitaria da Covid-19 e contribuire alla ripresa economica nella fase post-epidemica”.

A livello organizzativo, la GPAI potrà usufruire di un Segretariato presso l’Ocse a Parigi (la cui costituzione è nella fase finale) e di due Centri di Ricerca (a Montréal e Parigi). “La collaborazione con l’Ocse contribuirà a creare forti sinergie tra il lavoro scientifico e tecnico della GPAI e la leadership internazionale che l’Ocse ha sulle politiche sulla IA, rafforzando la base analitica per tutte quelle misure di policy volte alla promozione di una IA responsabile”, si legge ancora nella dichiarazione congiunta. In particolare, i progetti che saranno intrapresi o valutati dagli esperti riceveranno il supporto amministrativo e di ricerca dei Centri, che pianificheranno anche le riunioni plenarie annuali del gruppo multidisciplinare di esperti della GPAI, che si riunirà per la prima volta in Canada a dicembre 2020.

Valuta la qualità di questo articolo

B
Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4