Alla fine del XVIII secolo l’operaio Ned Ludd, in uno scatto di rabbia, distruggeva un telaio meccanico diventando così ispirazione e simbolo per il movimento di protesta contro le macchine che avrebbe contraddistinto i primi decenni del secolo seguente. Da allora forme di neoluddismo e tecnofobia hanno sempre accompagnato l’evoluzione tecnologica dell’industria, sottolineando l’impatto sociale della sostituzione dell’uomo ad opera delle macchine.
Oggi, mutatis mutandis, siamo ancora (o di nuovo) al punto di partenza: il rapporto tra tecnologia – automazione, robotica e intelligenza artificiale in primis – e occupazione è vissuto in maniera fortemente divisiva, con una visione antinomica che impedisce a tecnofobi e tecnoentusiasti di leggere i fenomeni per quello che sono.
Il tema sarà al centro di un dibattito – un piccolo contributo culturale per superare questa contrapposizione – che avrò il piacere di moderare mercoledì 9 giugno alle 18 in compagnia di
- Domenico Appendino, presidente SIRI, Associazione Italiana Robotica Industriale
- Marco Bentivogli, coordinatore Base Italia
- Antonio Bicchi, presidente i-RIM
- Alessandro Longo, direttore di AgendaDigitale.eu
- Giovanni Miragliotta, direttore dell’Osservatorio sull’intelligenza Artificiale del Polimi
- Sergio Scicchitano, economista, ricercatore INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche
Nella primissima parte della trasmissione vedremo quanto robot e AI sono effettivamente diffusi tra le imprese italiane e cercheremo di inquadrare il “valore” di robotica, intelligenza artificiale e tecnologie per l’automazione per la competitività del sistema manifatturiero italiano.
Poi sarà la volta del confronto su numeri e studi: è vero che i robot rubano il lavoro? Vedremo lo studio dell’INAPP e analizzeremo alcuni degli studi elaborati dagli economisti in tutto il mondo.
Dopo il capitolo sui numeri ci occuperemo di quello che si può fare per ovviare al problema del “displacement”, cioè della perdita di posti di lavoro per effetto di sostituzione ad opera delle macchine (hardware o software che siano) nel breve termine. E qui parleremo di formazione e del “miraggio” delle politiche attive del lavoro.
L’ultima parte sarà un focus sull’intelligenza artificiale, a partire dalla strategia italiana per arrivare alla proposta di regolamento europeo presentata recentemente dalla Commissione.
Per assistere alla trasmissione (durata prevista circa 50 minuti) è sufficiente registrarsi a questo indirizzo.
Aggiornamento – ecco il video della trasmissione, buona visione!