Fabbrica intelligente, tecnologie collaborative, big data e competenze digitali per lo sviluppo dell’automotive 4.0: se ne parlerà giovedì 26 e venerdì 27 ottobre presso il Museo Piaggio di Pontedera nel corso della conferenza tecnica scientifica “Paradigma industria 4.0: applicazioni e implicazioni nel settore automotive” organizzata da Movet, associazione che riunisce al suo interno aziende, Università e centri di ricerca.
“Il paradigma 4.0 – dichiara Giuseppe Pozzana, presidente di Movet – è un ripensamento completo del modo di usare le tecnologie. L’innovazione 4.0 comporta impatti sull’organizzazione, sulla progettazione, sulla logistica, sulla gestione della subfornitura. Integrazione è la parola chiave. Serve un grande sforzo di aggiornamento e di cambiamento culturale, nuovi modelli formativi, un nuovo dialogo tra l’industria, la ricerca, il sistema dell’istruzione superiore ed universitaria”.
Il valore aggiunto della due giorni pontederese è il contatto con il mondo delle aziende. La base di partenza sono i tre workshop organizzati da Movet, nell’estate 2017, presso Continental, Magna Closures e Pierburg. Simulazione di casi pratici e verifica delle innovazioni 4.0 già presenti in queste aziende hanno permesso di affrontare il tema con un cambio di prospettiva: non le innovazioni possibili, ma quelle già presenti e la loro implementazione, studiandone le conseguenze.
Indice degli argomenti
Il programma
I workshop occuperanno, con tavole rotonde e dibattiti, la prima giornata di conferenza, ponendo l’attenzione sui processi tecnici, legati a progettazione, produzione e logistica.
Venerdì 27 ottobre, invece, si volgerà lo sguardo a imprese e lavoro. L’intervento di apertura è affidato a Gianfranco Simoncini, consigliere per il lavoro del presidente della regione Toscana, Enrico Rossi. La prima parte della mattina, denominata “Impatti”, si occuperà delle conseguenze su il modo di fare impresa e il mercato del lavoro. Parteciperanno, tra gli altri, Silvia Ramondetta di Confindustria Toscana Nord, Gianfranco Francese dell’Ires Toscana CGIL e Simone Bertini dell’Irpet. A seguire, tavola rotonda dedicata alle sfide e all’opportunità della fabbrica intelligente e del sistema di mobilità del futuro. Ne discuteranno Enrico Pisino, presidente del Cluster Trasporti Italia 2020, a cui si aggiungeranno gli interventi di Andrea Bianchi, Direttore delle politiche industriali di Confindustria Nazionale, Gianluigi Viscardi, Presidente del cluster nazionale “Fabbrica Intelligente” e Stefano Donati di CNA Toscana.
Perché in Toscana
Non è un caso che “Paradigma industria 4.0: applicazioni e implicazioni nel settore automotive” sia organizzato in Toscana. La Toscana è un laboratorio nazionale che può contare su un settore automotive molto sviluppato. Secondo dati Movet e Ircres (Istituto di ricerca per la crescita economica sostenibile del CNR) pubblicati nel 2015, il settore ha prodotto ricchezza per circa 3 miliardi di euro l’anno, ci cui 1,3 dovuti a esportazioni. In totale si contano 14 mila occupati, e 122 imprese. Il 63% degli occupati lavora in grandi aziende, spesso multinazionali con stabilimenti di produzione in Toscana, con più di 250 addetti; a seguire, il 22% lavora nelle medie imprese, il 14% nelle piccole, l’1% nelle micro. Pisa e Livorno raccolgono metà degli occupati, Firenze e l’hinterland totalizzano il 20%.
Per questo le istituzioni regionali, stanno lavorando a iniziative per il settore. “La Regione sostiene da anni un processo di sostegno all’ innovazione del sistema produttivo, puntando su politiche industriali orientate alla R&S e al trasferimento tecnologico. Orientamento rafforzato con l’avvio di un progetto su Industria 4.0 che prevede una rimodulazione degli strumenti di intervento, collegandoli al piano nazionale industria 4.0 (micro credito e rotativi per investimenti produttivi), e la costituzione di una piattaforma regionale che è stata recentemente riconosciuta tra i primi 4 Digital Innovation Hub presenti in Italia”, spiega l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo. “A novembre 2016 è nato il distretto tecnologico “Advanced Manufacturing 4.0” dall’accorpamento di Fortis (acronimo per Fotonica Optoelettronica Robotica Telecomunicazioni, ICT e Spazio) e Automotive e meccanica. Il distretto serve per mettere in rete il mondo della ricerca con le aziende per sostenere la competitività delle imprese, mettendo loro a disposizione gli strumenti per indirizzare scelte ed orientamenti verso l’Industria 4.0”.