Leonardo dalla predictive maintenance ai prodotti smart e connessi

Dalle prime soluzioni per la manutenzione predittiva, oggi Leonardo sta abbracciando in modo sempre più deciso le logiche della servitization. Ne parliamo con Maurizio D’Angelo, Head of Product Support Engineering and Licenses, Helicopters Division in Leonardo

Aggiornato il 11 Mar 2019

Leonardo Elicotteri


In occasione dell’incontro intitolato “Da Smart Products a Smart Business, la trasformazione passa dai servizi”, organizzato poche settimane fa da Industry4Business, in collaborazione con Microsoft e tre aziende della galassia Reply (Connect Reply, Cluster Reply e Forge Reply) e di cui abbiamo diffusamente scritto in questo servizio, abbiamo avuto modo di raccogliere l’esperienza di Leonardo Elicotteri, di fatto un vero pioniere tecnologico nell’ambito dello sviluppo di sistemi di manutenzione predittiva.

Ne abbiamo parlato infatti con Maurizio D’Angelo, Head of Product Support Engineering and Licenses, Helicopters Division, che ci ha raccontato come le prime applicazioni concrete di predictive maintenance risalgano agli Anni Ottanta, quando Leonardo sviluppò un primo sistema denominato HUMS, Healt and Usage Monitoring System, in grado di segnalare i livelli di usura dei componenti meccanici rotanti, vale a dire cuscinetti o ruote dentate normalmente utilizzati nelle trasmissioni e nei motori e responsabili di un cospicuo numero di eventi gravi dal punto di vista della sicurezza.

“Dall’inizio degli Anni Duemila – ha spiegato D’Angelo – il sistema HUMS è diventato di fatto obbligatorio nell’industria Oil and Gas, in considerazione delle condizioni metereologiche proibitive in cui operano queste macchine. Basti pensare ai voli da e verso le piattaforme petrolifere situate fuori costa, in pieno inverno sul Mare del Nord. E in ogni caso ora tutte le nuove macchine sviluppate da Leonardo Elicotteri hanno il sistema installato come standard produttivo”.

Con i dati real time Leonardo abilita l’autodiagnosi

Ma Leonardo non si è fermata e proprio lo scorso anno ha fatto un ulteriore passo avanti non solo nell’ottica della manutenzione, ma verso una logica di prodotto smart e connesso.

“Si è trattato di un progetto sviluppato in collaborazione con un nostro cliente, CHC Helicopters, e il nostro partner Skytrac, dal quale è derivato il sistema Real Time HUMS”, racconta ancora D’Angelo.
Di fatto, a bordo degli elicotteri sono stati installati le librerie e gli algoritmi che permettono di processare i dati in tempo reale, dotando l’elicottero della capacità di autodiagnosi durante il volo.
“L’utilizzo di questo sistema, ci dà la possibilità di sapere in anticipo se l’elicottero può essere utilizzato per un volo successivo, oppure se è necessario sottoporlo a una azione manutentiva. In questo caso, viene anche indicato qual è il componente che necessita eventualmente di una sostituzione per usura”.
In piena logica connected product, l’elicottero è connesso in modalità sicura a Internet, così che gli algoritmi possono essere aggiornati anche sulla base delle esperienze raccolte dal resto della flotta: i dati e gli analytics diventano conoscenza condivisa e l’elicottero connesso ne beneficia proprio come qualunque altro dispositivo IoT.

Un ruolo chiave per i dati

Appare subito evidente che i dati, in questi progetti, hanno un ruolo chiave e che grazie all’utilizzo dei dati si aprono scenari applicativi nuovi.
“Tutto nasce dalla possibilità di trasmettere e scaricare la grande mole di dati generata dai registratori elettronici già presenti a bordo. Nel momento in cui si integrano i dati in un grosso data lake che contiene un insieme d’informazioni sia fornite dallo stesso costruttore sia provenienti dal resto della flotta volante, è possibile, attraverso l’utilizzo di algoritmi di machine learning, trovare correlazioni oggi non evidenti anche da un team di esperti”.

Per Leonardo stiamo parlando di una sfida importante, dalla quale l’azienda si aspetta impatti importanti e benefici significativi in ambito manutentivo e in generale un miglioramento misurabile dell’efficienza supply chain.

“Già oggi – spiega D’Angelo – stiamo pensando all’identificazione e progettazione di servizi di supporto avanzati che permetteranno ai nostri clienti di accedere a una nuova e più coinvolgente esperienza di vendita e al costruttore di cogliere nuove opportunità di business”.

Il Gruppo Leonardo sta investendo molto sui fattori tecnologici abilitanti che stimoleranno ulteriormente lo sviluppo dei servizi e dell’addestramento con ricadute nella Customer Experience: “Si tratta di un graduale processo di trasformazione che ci porterà dalla vendita di un bene industriale finito ad un servizio pienamente chiavi in mano”.

Articolo originariamente pubblicato il 11 Mar 2019

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Maria Teresa Della Mura
Maria Teresa Della Mura

Giornalista, da trent’anni segue le tematiche dell’innovazione tecnologica applicata ai modelli e ai processi di business.Negli ultimi anni si è avvicinata al mondo dell’Internet of Things e delle sue declinazioni in un mondo sempre più coniugato in logica smart: smart manufacturing, smart city, smart home, smart health.

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