Il Piano Nazionale Industria 4.0, poi Impresa 4.0 e oggi Transizione 4.0, ha contribuito in maniera determinante alla consapevolezza che solo una decisa spinta sugli investimenti nelle tecnologie abilitanti, accompagnata da un’evoluzione del mindset aziendale, può aiutare le imprese a recuperare produttività e competitività sui mercati, grazie alla possibilità di orientare le scelte di business sulla base dei dati.
Nel mezzo di questo percorso la crisi pandemica ha agito da catalizzatore, dimostrando che le aziende più pronte sul fronte dell’innovazione sono anche quelle più capaci di adeguarsi alle mutevoli condizioni di contorno e di reagire prontamente agli stimoli (e agli shock) provenienti dal lato della domanda e della supply chain.
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Produttività e competitività
L’Italia ha un problema grosso e irrisolto che si chiama produttività. Secondo i dati dell’Istat negli ultimi 25 anni (1995-2020) la produttività totale dei fattori è rimasta al palo. Delle due componenti della produttività – capitale e lavoro – il capitale è quello che ha performato peggio (-1,1%). L’unico periodo in cui la produttività del capitale è cresciuta è il 2014-2019, cioè il lasso di tempo nel quale gli investimenti nelle tecnologie abilitanti previste dal piano nazionale Industria 4.0 hanno iniziato a dare i primi frutti.
A questo si aggiunga il confronto con i competitor internazionali. Germania e Francia, che già partivano da posizioni migliori dell’Italia, hanno registrato rispettivamente miglioramenti della produttività dell’1,2% e dell’1,3%, a fronte del -0,1% dell’Italia. Questo vuol dire che le imprese italiane sono meno competitive.
L’innovazione però è una delle armi a disposizione delle aziende in cerca di futuro. E fare innovazione oggi significa sostanzialmente puntare sulle tecnologie digitali. Lo confermano le analisi dell’Osservatorio Innovazione digitale del Politecnico di Milano, secondo il quale le PMI più mature digitalmente hanno registrato un utile netto maggiore del 28%; un margine di profitto più alto del 18%; un valore aggiunto dell’11% migliore e un margine Ebitda più alto dell’11%.
Le imprese lo stanno iniziando a comprendere: secondo il recente rapporto Istat “Imprese e ICT”, nel 2021 l’80% delle imprese con almeno 10 addetti è ancora a un livello d’adozione dell’ICT basso o molto basso. Tuttavia l’uso di tecnologie in cloud è cresciuto e, tra le imprese mature, anche l’adozione di dispositivi IoT e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.
Le twin revolutions
Oggi le istanze della digital transformation si stanno però sempre di più intrecciando a doppio filo con quelle della transizione ecologica. Non è un caso che questi due fenomeni – la transizione digitale e quella ecologica – abbiano trovato un’efficace sintesi nell’espressione di “twin revolutions”, rivoluzioni gemelle: sono numerosi infatti i tratti che le accomunano e, allo stesso tempo, potranno determinare il loro impatto sulla società. Il Green Deal Europeo e misure come quelle previste dal pacchetto “Fit for 55”, i risultati della conferenza COP26 e il ruolo della finanza e dei rating ESG chiedono alle aziende di spingere in maniera decisa nella direzione di una corposa riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni. Lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedica la più sostanziosa delle sei missioni alla transizione ecologica.
Di tutto questo si discuterà nell’edizione 2022 dell’Industry 4.0 360 Summit, l’evento organizzato da Innovation Post e Industry4Business a cui quest’anno si aggiunge come testata organizzatrice anche ESG360.it, anch’essa parte del Network Digital360, la comunità editoriale parte del gruppo Digital360 che ha la missione di diffondere la cultura digitale e imprenditoriale nelle imprese e pubbliche amministrazioni italiane.
Sfide, opportunità e incentivi che danno forma al futuro della manifattura italiana
Il titolo dell’edizione 2022 è: “Industria 4.0: Produttività, sostenibilità e tecnologie abilitanti nel solco del PNRR – Sfide, opportunità e incentivi che danno forma al futuro della manifattura italiana”.
L’evento, in edizione full digital, si svolgerà nel corso dell’intera giornata del 10 marzo 2022 e sarà caratterizzato da un format modulare: ciascuna sessione sarà infatti fruibile sia live sia on demand e avrà una durata di circa un’ora.
L’evento
La mattinata si aprirà con un keynote di un ospite di eccezione e una sessione plenaria dedicata intitolata “L’Intelligenza artificiale nell’industria: opportunità e benefici concreti”.
Si parlerà naturalmente anche delle opportunità concrete offerte alle imprese dal PNRR e dal piano Transizione 4.0. Sarà un momento di confronto con i protagonisti del mondo delle istituzioni, delle aziende e delle università e in cui anche il pubblico avrà la possibilità di interagire attraverso una chat live e rispondere agli instant poll.
Seguiranno poi le sessioni tech con focus sulle tecnologie abilitanti tra cui
- Industrial IoT
- Edge computing
- Cloud
- Intelligenza artificiale
- Industrial software
- Robot & Cobot
- Motion Control
- Additive Manufacturing
- Industrial Networking
- Cyber Security
A queste si affiancheranno delle sessioni di analisi incentrate su approfondimenti tematici trasversali:
- Manifattura circolare & ESG
- Nuovi modelli di business guidati dai dati – Servitization
- Formazione, competenze e occupazione.
La partecipazione è gratuita previa registrazione