Secondo gli ultimi dati rilasciati oggi dal centro studi di Ucimu – Sistemi Per Produrre nel 2017 gli ordini di macchine utensili sono cresciuti del 13,7%, con il mercato interno (+45,9%) a farla da padrone. “È evidente l’impatto che i provvedimenti contenuti nel piano Industria 4.0, e in particolare Super e Iper ammortamento, hanno avuto sull’andamento delle vendite e sulla raccolta degli ordinativi”, spiega Massimo Carboniero, presidente Ucimu-Sistemi Per Produrre. Nel quarto trimestre il mercato ha letteralmente messo il turbo: +21,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E sul fronte interno l’incremento della raccolta ordini è stato dell’86,2% rispetto al quarto trimestre del 2016. Ordini che, spiega Carboniero, “avranno riflesso diretto sul PIL del 2018 che, anche grazie alle nuove misure previste dalle autorità di governo, si annuncia come un anno decisamente positivo”.
“Questi risultati – ha commentato in una nota il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda – dimostrano l’importanza di rendere strutturale il Piano nei prossimi anni per poter cosi garantire la programmabilità degli investimenti e sostenere la competitività delle imprese italiane”.
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La soddisfazione di Calenda
“L’aumento di oltre il 45% degli ordini interni di macchine utensili italiane nel 2017 rispetto allo scorso anno registrato oggi da Ucimu – ha detto Calenda – è un ottimo risultato, perché significa non soltanto un aumento degli investimenti delle imprese e della domanda interna, ma rappresenta il segnale di nuovo percorso intrapreso dell’industria italiana sempre più orientata verso nuovi prodotti, efficientamento dei processi e tecnologie più evolute”.
Il balzo degli ordinativi di macchinari, robot e automazione registrato da Ucimu “è certamente il frutto di una congiuntura economica favorevole e della accresciuta propensione dei nostri imprenditori a competere a livello internazionale, ma è anche il risultato del nuovo sistema di incentivi – non più a bando ma automatici, semplici e focalizzati sull’innovazione – varato con il Piano Impresa 4.0, in particolare con le misure di super e iper ammortamento”, ha proseguito il Ministro.
Agire sul fattore umano
“Nuovi macchinari e tecnologie presuppongono nuove competenze”, ha spiegato Carboniero, che plaude all’inserimento nella nuova Legge di Bilancio, del credito di imposta al 40% sulle spese del personale impiegato in corsi di formazione in nuove tecnologie ed il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori. “Occorre però rilevare – ha affermato Carboniero – che il provvedimento relativo alla formazione e all’aggiornamento del personale in chiave Industria 4.0, così come previsto, rischia di risultare non pienamente efficace per due ragioni di ordine differente. Da una parte, perché subordinato all’attivazione attraverso contratti collettivi nazionali o territoriali, procedimento che potrebbe risultare di ostacolo a quelle PMI che non hanno una rappresentanza sindacale all’interno della loro organizzazione. Dall’altra, perché il credito di imposta previsto per le spese sostenute dalle imprese che investono in formazione 4.0 è applicabile alle sole ore di lavoro del personale coinvolto nell’attività. È pertanto esclusa tutta la parte relativa al costo, chiaramente rilevante, dei docenti esterni con il rischio che la scelta dei formatori possa essere condizionata più dal prezzo che dal valore del servizio offerto”.