La Cgil di Milano continua il suo percorso di studio sul lavoro nei settori dell’innovazione digitale. Ieri sera il segretario Massimo Bonini ha riunito intorno a un tavolo tutte le categorie della Camera del lavoro meneghina per avviare il primo Osservatorio sull’innovazione digitale del sindacato. Dopo aver invitato i suoi segretari a misurarsi con la contrattazione con gli algoritmi, il numero uno della Cgil metropolitana ha deciso di istituire un gruppo di analisi e confronto sugli effetti della digitalizzazione sul lavoro.
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Trasformazioni in corso
“Le modifiche nell’organizzazione del lavoro e il salto tecnologico dovuto alla digitalizzazione stanno già producendo profonde trasformazioni: nella quantità e nella composizione della forza lavoro, nei profili professionali, nei tempi e nei luoghi del lavoro, nelle forme di lavoro e nell’interazione tra esse”, si legge nella nota che annuncia la costituzione dell’osservatorio.
“Il salto tecnologico legato alla digitalizzazione, se non governato ma lasciato a tecnologie in grado di dirigere in modo automatico processi fisici e logici a complessità variabile, come gli algoritmi, produrrà sul lavoro effetti diversi a seconda del tipo di organizzazione della produzione in cui verrà inserito”, osservano dalla Cgil.
Un osservatorio per tutti
Il sindacato vuole “sviluppare un lavoro di analisi e di conoscenza nei luoghi di lavoro e nella società, che verrà messo a disposizione della città e del mondo accademico attraverso un’intensificazione di scambi e di saperi, individuando le macro-tendenze nei vari settori, perfezionando e mettendo a frutto strumenti sindacali quali l’inchiesta, la formazione continua e pervasiva, l’esercizio dei diritti di informazione e quindi, la contrattazione d’anticipo”. L’osservatorio, precisa Bonini su Facebook, “è a disposizione della città, del territorio e delle università e di tutti quei soggetti che studiano i processi di innovazione per uno scambio di saperi che possa contribuire a capire il cambiamento del lavoro”.