Ci sono le normative, ci sono le procedure, c’è l’impegno da parte di imprese e lavoratori. Ma la strada da fare per ridurre (possibilmente azzerandolo) il rischio di incidenti sul lavoro è ancora lunga. Secondo i dati diffusi da Inail, nei primi nove mesi del 2024 sono state segnalate circa 433 mila denunce di infortunio (in aumento dello 0,5% allo stesso periodo del 2023 ma in diminuzione del 19,2% sul 2022). E tra i settori più soggetti a incidenti c’è la riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+18,8%).
Uno scenario, questo, che richiede di rafforzare le misure di sicurezza, promuovere la formazione continua e incentivare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative. I robot, ad esempio, possono operare in ambienti pericolosi e difficili da raggiungere, eseguendo compiti complessi con una precisione e una rapidità che talvolta supera le capacità umane. I benefici, oltre che sulla sicurezza, ricadono anche sul fronte della riduzione dei costi: grazie a tecnologie come l’intelligenza artificiale, i robot acquisiscono ulteriori capacità di autonomia e adattamento a diverse situazioni, consentendo di implementare strategie di manutenzione anche predittiva, oltre che preventiva.
Lo studio e la sperimentazione di soluzioni robotiche all’avanguardia per supportare le attività sul campo figura tra i circa 70 progetti di innovazione che Terna, il gestore della rete di trasmissione nazionale (RTN) dell’energia elettrica, sta portando avanti. In particolare, l’azienda guidata da Giuseppina Di Foggia sta testando un robot che promette di aumentare la sicurezza durante le operazioni di manutenzione delle linee elettriche e di ottimizzare i processi di “Operations & Maintenance”.
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Più efficienza e sicurezza nelle operazioni di manutenzione con automazione e digitale
Da operatore di trasmissione e dispacciamento dell’elettricità in Italia, Terna investe in competenze, tecnologia e innovazione per gestire al meglio le attività di pianificazione, sviluppo e manutenzione della rete con un ruolo di TO (Transmission Operator) e per garantire bilanciamento, sicurezza e qualità del servizio elettrico, in qualità di SO (System Operator). Asset management, ingegneria e costruzione degli impianti sono le tre aree in cui la società italiana si impegna a integrare automazione e digitalizzazione nelle attività della rete di trasmissione nazionale.
Anzitutto si tratta di sviluppare attrezzature avanzate per la ispezione e la manutenzione in sicurezza degli asset. In questo caso, l’Intelligenza Artificiale aiuta a identificare tempestivamente anomalie e guasti e, attraverso tecniche di Machine Learning e Computer Vision, favorisce la manutenzione predittiva. Per automatizzare le attività di “Operations & Maintenance”, Terna sta sperimentando l’impiego di robot e droni, nell’ottica di un rafforzamento della sicurezza nelle attività in campo e di una maggiore remotizzazione dei processi operativi.
Terna sta poi testando tecnologie IoT (Internet of Things) nelle sottostazioni e nelle linee ad alta tensione, integrando sensori avanzati nei dispositivi di protezione individuale (DPI) per il monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e di eventuali anomalie. Grazie all’utilizzo di tecnologie di localizzazione è poi possibile tracciare, nel rispetto della privacy, la posizione esatta dei tecnici all’interno delle stazioni e delle aree di cantiere e inviare avvisi in caso di situazioni di emergenza o di accesso a zone pericolose, riducendo in questo modo potenziali esposizioni al rischio.
Il robot di Terna e Hibot per la manutenzione delle linee elettriche
Risale a qualche tempo fa la collaborazione fra Terna e la società giapponese Hibot, nata su iniziativa del Tokyo Institute of Technology nel 2004 e oggi player di riferimento nel campo della robotica, con cui il gestore della rete di trasmissione italiana ha ideato un primo prototipo di robot capace di muoversi sui conduttori e sulle funi di guardia delle linee elettriche aeree, eseguendo operazioni di manutenzione anche mentre le linee sono attive e trasmettono elettricità.
I test sul campo si sono conclusi a fine ottobre, presso la Stazione Elettrica di Rondissone (Torino). Con queste prove si è verificata nello specifico l’efficacia del robot nell’eseguire compiti come l’installazione di barrette preformate sui cavi che trasportano l’elettricità e di sfere di segnalazione sulla fune di guardia, mediante appositi strumenti automatici montati a bordo dell’unità motrice del robot.
Dal laboratorio al campo: prove e brevetti per il prototipo robotico
Questi test, successivi alle verifiche iniziali in laboratorio e a quelle condotte nei primi mesi dell’anno presso il “campo prove” di Bertignano, in provincia di Biella, costituiscono la seconda serie di prove realizzate presso la Stazione Elettrica di Rondissone. Qui, già lo scorso giugno, la soluzione era stata testata con la linea in funzione. Nello stesso mese sono state anche depositate le richieste di brevetto per la soluzione sviluppata.
I prossimi passi prevedono l’avvio di una nuova fase progettuale focalizzata sullo sviluppo di ulteriori funzionalità e ottimizzazioni per l’installazione del robot sulle linee elettriche. L’obiettivo è completare la realizzazione del prototipo e avviare il percorso di adozione di questa soluzione innovativa e a beneficio della sicurezza dei lavoratori entro il 2025.
La robotica a sostegno della transizione energetica
Come tiene a sottolineare Carla Napolitano, Responsabile Innovazione di Terna, “lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della robotica, legate all’automazione delle attività di Operation & Maintenance, rappresenta uno dei fattori chiave della transizione digitale che, come abbiamo previsto nel nostro Piano Industriale 2024-2028, dovrà accompagnare e sostenere la transizione energetica”.
“Le soluzioni robotiche, come quella che stiamo realizzando con Hibot, affiancheranno le nostre persone e garantiranno un livello di sicurezza ancora più elevato durante la manutenzione degli asset che svolgiamo ogni giorno su tutto il territorio italiano. Il progetto, inoltre, si inquadra nel nostro impegno costante a evolvere, innovare e rendere ancor più efficienti queste attività sviluppando tecnologie sempre più all’avanguardia al fine di favorire un incremento delle prestazioni dell’infrastruttura, con significativi benefici per l’intera rete elettrica nazionale”, conclude Napolitano.