Arriva da euRobotics, l’associazione che rappresenta tutti gli stakeholder nel campo della robotica in Europa, un appello alle istituzioni perché prendano coscienza della rilevanza della robotica per il futuro industriale, economico e sociale del Vecchio Continente e mettano in atto delle politiche di sostegno adeguate alle specifiche necessità del settore, tenendo conto che solo investendo su ricerca, innovazione, talenti e infrastrutture sarà possibile ottenere dei risultati concreti nel lungo termine.
L’appello è contenuto in un interessante documento di strategia intitolato “A Unified Vision for European Robotics”, realizzato sulla base di informazioni provenienti da vari gruppi tematici, workshop, studi di mercato e collaborazioni con altre associazioni, il documento propone una strategia per la robotica in Europa che è di fatto espressione di una visione collettiva e unica della comunità europea della robotica.
“La robotica è una tecnologia produttiva di massima importanza in Europa: nel vecchio continente sono venduti il 70% dei robot industriali in più rispetto all’America e in Europa la ricerca e lo sviluppo sulla robotica raggiungono livelli di assoluta eccellenza”, commenta ai nostri microfoni Paolo Rocco, professore del Politecnico di Milano e uno degli esperti che ha contribuito alla stesura del documento. “Anche il rapporto Draghi sulla competitività identifica la robotica autonoma come un settore in cui l’Europa ha una posizione di rilievo. E’ fondamentale che questo posizionamento venga mantenuto e rafforzato in futuro: il documento strategico di euRobotics costituisce un prezioso riferimento per fare il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie e applicazioni robotiche e sulle potenzialità della robotica in Europa, fornendo raccomandazioni utili a tutti i portatori di interesse, aziende, centri di ricerca, decisori politici”.
Indice degli argomenti
Incentivare gli investimenti nella robotica
La robotica – è scritto nel documento – “è fondamentale per la crescita della produttività, il miglioramento della qualità della vita e la competitività globale dell’Europa. È essenziale per affrontare le sfide socio-economiche e geopolitiche del prossimo decennio”. Ciò nonostante il Vecchio Continente registra un notevole deficit di investimenti nel campo della robotica. Una carenza che si denota innanzitutto dal lato degli investimenti pubblici, dove appare chiara la “netta disparità tra i finanziamenti pubblici in Europa e i massicci investimenti privati visti negli Stati Uniti e in Cina” che viene definita “allarmante”. Ma anche gli investimenti privati non sono sufficienti e aumentarli significativamente “è cruciale per mantenere la sovranità e la competitività europea in queste discipline chiave”.
La prima cosa da fare – indica il documento – è “rendere la robotica, e non solo l’IA, una priorità politica“.
Occorre quindi innanzitutto muovere dalla consapevolezza che l’Europa non può fare a meno della robotica: “I robot sono l’unica ragione per cui l’Europa può ancora produrre in massa automobili ed elettrodomestici e mantenere in funzione la sua avanzata catena di approvvigionamento guidata da Internet”, si legge nel documento. Invece la Robotica si trova ad affrontare “una mancanza di consapevolezza, bassi livelli di investimento e una carenza di persone qualificate e strumenti per supportarne lo sviluppo”.
Non tutti sanno che l’Europa è all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo della robotica. Questo primato è testimoniato dal fatto che l’Europa ospita alcuni dei più importanti centri di ricerca e sviluppo del mondo nel campo della robotica, come l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, l’l’istituto per la Robotica e Meccatronica del DLR e l’EPFL (Scuola politecnica federale di Losanna).
Ma i tempi necessari per portare la ricerca sulla robotica sul mercato sono inevitabilmente lunghi: “non è raro che ci vogliano 10-15 anni, circa 3-5 volte più di quanto serva nel caso dell’innovazione basata sul software”. Anche i costi sono superiori a causa delle necessarie attività di prototipazione. Ecco perché occorre superare i classici finanziamenti a breve termine per la ricerca e l’innovazione né si può contare su quegli investitori privati “drogati” dai risultati promessi dagli investimenti nell’IA e nelle tecnologie basate sul software.
Come agire dunque? Stimolando gli investimenti privati agendo con tre leve: incentivi fiscali, finanziamenti mirati per supportare la fase critica di crescita delle giovani aziende e la semplificazione delle normative per ridurre le barriere all’innovazione.
“L’Europa deve diventare un hub globale per la robotica, promuovendo l’accettazione pubblica e coltivando e attirando i migliori talenti”, spiega euRobotics. Ma l’Europa deve anche “massimizzare la sua attuale esperienza e investimenti nella robotica, assicurandosi che essi offrano valore a lungo termine e contribuiscano a mantenere un vantaggio tecnologico”.
Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che l’Europa investa nella formazione di una nuova generazione di esperti in robotica, in grado di sviluppare e applicare le tecnologie più avanzate.
C’è poi un’altra questione: la robotica – notano gli autori del documento – è multidisciplinare, cioè integra una serie di tecnologie diverse, dall’ingegneria meccanica all’informatica, dall’elettronica alle scienze cognitive, con tutto quello che ne consegue. Per questo occorre mettere a punto “meccanismi di investimento in ricerca e innovazione agili per adattarsi alla natura della ricerca e dell’innovazione nella robotica”.
Le partnership pubblico-private europee, per esempio, “devono essere significativamente semplificate per garantire efficacia ed evitare progressi lenti”.
Le raccomandazioni di euRobotics
Ecco quindi le nove raccomandazioni proposte nel documento di euRobotics
- Rendere la robotica una priorità politica
- Aumentare la scala e l’agilità degli investimenti in ricerca e innovazione
- Focalizzare il supporto a lungo termine sulle sfide uniche dell’adozione della robotica
- Stimolare la collaborazione tra utenti finali, innovatori tecnologici e ricercatori
- Riconoscere e supportare attivamente l’intero percorso di innovazione della robotica
- Mantenere la sovranità sulle capacità robotiche
- Creare un quadro di competenze europeo
- Fornire supporto su misura per la crescita delle aziende di robotica
- Migliorare la consapevolezza e l’accettazione sociale della robotica.
Vediamole nel dettaglio
1. Rendere la robotica una priorità politica
Per garantire che l’Europa rafforzi la sua posizione di leadership nella robotica, è urgente riequilibrare l’attenzione tra robotica e intelligenza artificiale trattandole come obiettivi politici paralleli. Questa priorità elevata dovrebbe tradursi in azioni concrete, come promuovere l’adozione e la traduzione sul mercato; stimolare gli investimenti; favorire la collaborazione; sviluppare competenze e talenti e investire nella ricerca e nell’innovazione.
2. Aumentare la scala e l’agilità degli investimenti in ricerca e innovazione
Ci sono ragioni strutturali e strategiche, esposte sopra, per cui sia gli investimenti pubblici che privati dovranno aumentare su larga scala nel prossimo decennio e oltre. Gli impatti sociali descritti all’inizio di questo documento richiedono un’urgente necessità di affrontarli attraverso una maggiore applicazione della tecnologia. La robotica è una forza integratrice per una gamma di tecnologie che possono influire sugli effetti del cambiamento climatico, sul cambiamento demografico ed è un fattore chiave per la crescita della produttività nella produzione e nel settore dei servizi. Un aumento degli investimenti su larga scala è fondamentale per collegare i finanziamenti dalla ricerca all’innovazione e per colmare il divario tra investimenti pubblici e privati. Il lungo ritorno sugli investimenti e la natura intensiva in capitale dello sviluppo della robotica, specialmente nella fase più vicina al mercato, significano che man mano che la robotica passa dallo sviluppo al dispiegamento, il supporto finanziario necessario per sostenere i progressi e mantenere il mercato deve essere amplificato.
3. Concentrarsi sul supporto a lungo termine per le sfide uniche dell’adozione della robotica
La robotica massimizza i suoi benefici quando viene dispiegata su larga scala. Questo richiede un approccio strategico a lungo termine, abilitato dai finanziamenti pubblici, per affrontare l’esitazione del mercato e promuovere l’adozione stimolando investimenti privati a lungo termine per creare scala. Gli investimenti necessari per costruire infrastrutture, sviluppare competenze e cambiare i modelli di business richiedono fiducia nella tecnologia unita a una base di evidenze ben definita sull’impatto.
4. Stimolare la collaborazione tra utenti finali, innovatori tecnologici e ricerca
La robotica, a causa della sua profonda integrazione nei processi e nei sistemi al punto di utilizzo, e per la necessità di sviluppare soluzioni uniche che soddisfino le esigenze di un compito specifico, richiede una comprensione reciproca tra utenti finali, tecnologi e ricercatori fin dalle prime fasi del processo di sviluppo. Questo è un tema sistemico all’interno della robotica e richiede supporto e investimenti reciproci sia dal lato pubblico che privato. Raggiungere questa collaborazione richiede la costruzione di consapevolezza e fiducia tra i fornitori di tecnologia e gli utenti finali e lo sviluppo attivo di collegamenti efficaci tra le esigenze degli utenti finali e la capacità tecnica.
5. Riconoscere e supportare attivamente l’intero percorso di innovazione della robotica
Nella robotica, l’intero percorso di investimento nell’innovazione è a lungo termine, oltre il mandato dei singoli progetti o cicli di investimento. Possono volerci 10-15 anni per passare da un prototipo da banco di laboratorio attraverso test sul campo fino a un prodotto integrato nei processi di un utente finale. Per un successo continuo, questo percorso necessita di investimenti e supporto aziendale uniti a meccanismi di scambio di conoscenze che si uniscano. I robot che vediamo oggi sono il risultato di 70 anni di sviluppo continuo. Solo riconoscendo l’intero percorso di innovazione e investendo in ricerca, innovazione, talenti e infrastrutture, l’Europa riuscirà a sostenere il beneficio economico e sociale a lungo termine derivante dal vantaggio della robotica che ha già costruito.
6. Mantenere la sovranità sulle capacità robotiche attraverso l’allineamento tra le iniziative degli Stati membri e della Commissione Europea e il settore privato
Mantenere la capacità sovrana richiede un approccio coordinato che garantisca che gli investimenti corrispondano alla curva di crescita delle aziende robotiche. Gli investimenti in infrastrutture e i meccanismi di supporto finanziario che corrispondono alla scala e alla tempistica della robotica necessitano di un nuovo approccio; la frammentazione rallenta l’innovazione e porta a opportunità perse. Il mantenimento a lungo termine dei talenti e la traduzione sul mercato dell’innovazione che essi producono è fondamentale. L’Europa deve risolvere il problema di mantenere principalmente le aziende hardware ad alta crescita. L’Europa e gli Stati membri devono non solo pensare ma agire su larga scala per promuovere l’adozione e la traduzione tra ricerca e industria. Allineare completamente gli investimenti pubblici e privati deve diventare una priorità per garantire che l’Europa operi, come dovrebbe, alla scala degli Stati Uniti e della Cina.
7. Creare un framework europeo per le competenze
La robotica può essere il futuro dell’Europa. Ma senza le giuste competenze nella forza lavoro per guidare l’adattamento a nuovi modi di lavorare, senza la comprensione necessaria nella gestione e nell’applicazione della regolamentazione, l’adozione sarà ostacolata da una carenza di capitale umano. Ci vuole un decennio per formare una nuova forza lavoro e tra un decennio la crescita delle applicazioni robotiche sarà significativa. Se l’Europa vuole massimizzare il guadagno da questo cambiamento, deve ora sviluppare le infrastrutture educative e di competenze necessarie per supportare un tale cambiamento nel lavoro. Con i robot intelligenti come strumenti, i lavoratori avranno bisogno di nuovi tipi di conoscenze e coloro che mantengono, installano e configurano tali sistemi avranno bisogno di competenze specialistiche. L’Europa deve ora formare una generazione di lavoratori e ingegneri per essere consapevoli delle capacità e delle opportunità presentate da questi robot intelligenti, con conoscenze su come dispiegarli e lavorare con loro e una comprensione delle loro limitazioni e sfide.
8. Fornire supporto su misura per una robotica scalabile
Le PMI e le società Small Midcap (SMC) sono la spina dorsale del crescente ecosistema della robotica in Europa. Tra un decennio è certo che alcune saranno diventate organizzazioni più grandi. È importante coltivare questa transizione per garantire che il maggior numero possibile trovi il proprio mercato, si espanda e cresca. Sappiamo che molte, anzi la maggior parte, falliranno nel loro obiettivo, ma le lezioni apprese attraverso il fallimento sono spesso un forte stimolo per nuove idee più audaci che hanno successo. Come con altre raccomandazioni, il lungo viaggio e l’aumento del fabbisogno di capitale sono fattori chiave nel supportare le PMI a crescere in SMC e oltre. L’Europa deve investire nella crescita delle aziende di robotica in modo che le aziende costruite in Europa rimangano in Europa man mano che crescono, non dovrebbero esserci barriere alla crescita in Europa. I meccanismi finanziari devono tenere conto delle esigenze specifiche della robotica e del suo profilo di investimento a lungo termine.
9. Migliorare la consapevolezza e l’accettazione sociale della necessità della robotica
La consapevolezza sociale della robotica è più influenzata da Hollywood che dai cittadini che incontrano o riconoscono la robotica nella vita quotidiana. L’accettazione è fondamentale per l’adozione e beneficia della conoscenza pratica diretta. Bisogna fare di più per promuovere la robotica ai cittadini e a coloro che prendono decisioni al fine di definire i benefici e comprendere e affrontare preoccupazioni e paure. L’Europa deve concentrarsi su come implementare al meglio la robotica a beneficio dei cittadini, su come garantire che eviti danni e su come creare una regolamentazione accettabile che protegga i cittadini e promuova l’innovazione.