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Le tecnologie di ifm a supporto dell’automazione del settore vinicolo

L’automazione nel settore vitivinicolo permette di combinare tecnologia e tradizione senza compromettere l’artigianalità della vinificazione. Esempi in questo senso sono le storie di innovazione di Château Lascombes e Château Roylland, che hanno implementato soluzioni innovative di ifm per monitorare e ottimizzare i processi produttivi.

Pubblicato il 26 Nov 2024

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L’adozione di dispositivi smart in vigna e in cantina non interferisce con l’artigianalità della coltura della vite e della vinificazione, ma rappresenta al contrario un valido aiuto nel garantire qualità, riduzione degli sprechi e un approccio sostenibile. Ne è convinta ifm, solution provider specializzato in sensoristica, IoT e automazione, che offre supporto all’innovazione per tutti gli attori del comparto, dai produttori di vino ai costruttori di vendemmiatrici.

I casi di Château Lascombes e Château Roylland, produttori di grandi vini di Bordeaux e Grégoire, sono due esempi di come l’azienda concretizza questo impegno.

L’automazione nel settore vinicolo, tra tradizione e tecnologia

Lo scopo dell’automazione del settore vitivinicolo è quello di rendere più facile ed efficiente in termini di costi la piena realizzazione della visione unica di ogni produttore.

Sebbene i vantaggi dell’automazione siano ormai acclarati e numerosi, la transizione non è sempre facile per i diversi operatori di questo comparto dove, forse più che in altri, è particolarmente impegnativo trovare un equilibrio tra tradizione e tecnologia.

Il timore più diffuso è che l’automazione interferisca con l’artigianalità della coltura della vigna e della vinificazione.

Al contrario dotarsi di un’ampia gamma di dispositivi smart dedicati, forniti di tecnologia Io-Link (un protocollo di comunicazione flessibile per il collegamento di sensori intelligenti) incorporata, consente una perfetta integrazione senza compromettere l’arte e la tradizione che rendono unica ogni uva ed ogni bottiglia.

Ad esempio installando dei sensori su un serbatoio di fermentazione, le cantine possono monitorare l’andamento del processo in tempo reale.

Il valore aggiunto di automatizzare i processi nella produzione del vino

Il valore del grado Brix si popola automaticamente con questi dati utilizzando il software moneo di ifm sul computer portatile, in modo da poter visualizzare la lavorazione in corso.

Questo costante controllo fornisce così dati utili all’enologo, il quale può verificare la curva del valore grado Brix ed intervenire per le correzioni necessarie.

L’automazione, inoltre, riduce il rischio di errore nei processi manuali e consente maggiore efficienza, ridimensionando la necessità di manodopera per attività basiche e quindi lasciando spazio a competenze di maggior valore.

Infine, ma non meno importante, contribuisce ad un approccio sostenibile della produzione: utilizzare dati rilevati just in time, come i consumi energetici e di acqua, porta ad una migliore gestione e conservazione delle risorse.

L’automazione di ifm a supporto del controllo della qualità nel settore vinicolo

L’automazione migliora quindi il controllo della qualità durante l’intero processo di produzione del vino assicurando che ogni bottiglia corrisponda ai profili di gusto/sapore desiderati e agli standard qualitativi.

Benefici che si traducono in un importante vantaggio competitivo, come testimoniano Château Lascombes e Château Roylland, produttori di grandi vini di Bordeaux, che si sono affidati a ifm e Actemium Bordeaux Process per digitalizzare i loro impianti.

Che si tratti di nuove installazioni o di ammodernamenti, l’uso di IO-Link consente un facile montaggio e manutenzione, mantenendo al contempo l’estetica della cantina di fermentazione.

“Château Lascombes, con la sua cantina di fermentazione da 40 tini, ha optato per un ampliamento con 40 tini aggiuntivi. Tutti sono stati dotati di tecnologia ifm, e anche la vecchia cantina è stata riadattata adottando dispositivi ifm, rinnovando il vecchio impianto mentre installavamo l’hardware IO-Link”, spiega Georges Fernandes, Wine Business Manager Actemium.

“La sfida era l’aspetto estetico: l’installazione doveva essere appena visibile. Oggi il monitoraggio delle cantine di fermentazione è estremamente importante e questa tecnologia ci permette di trasmettere tutte le informazioni tramite il bus di campo. Avevamo scommesso che l’industria del vino avrebbe beneficiato delle nuove tecnologie e abbiamo vinto questa scommessa”, aggiunge.

La modularità di IO-Link: innovazione nella gestione remota della vendemmia

Il grande vantaggio di IO-Link è infatti la modularità, grazie alla possibilità di aggiungere tutti i master e i sensori che vuoi senza dover cablare di nuovo l’intero impianto. Con IO-Link, è possibile accedere a tutti i parametri dei sensori da remoto aiutando il produttore durante il momento critico della vendemmia, fornendogli una diagnostica da remoto e correggendo le anomalie il più rapidamente possibile.

“La manutenzione è molto importante perché il raffreddamento e il riscaldamento dei tini durante la vendemmia avviene giorno dopo giorno, persino ora per ora, e questo sistema è estremamente affidabile. La produzione di un’annata richiede un anno e la fermentazione dura dalle 2 alle 3 settimane. In questo periodo il controllo della temperatura è molto importante, non sono ammessi errori”, spiega Dominique Befve, CEO Château Lascombes.

L’automazione è fondamentale anche per le piccole aziende familiari, come dimostra il caso di Château Roylland, che nei suoi 5 ettari di vigna produce tra le 20.000 e le 25.000 bottiglie di vino all’anno.

“Il passaggio al nuovo sistema ha davvero facilitato il lavoro che ora è molto più comodo e più semplice perché è possibile vedere immediatamente il numero di tini e la loro posizione”, spiega Jean-Michel Dix, Cantiniere di Château Roylland.

Le soluzioni di ifm per automatizzare la vendemmia

L’automazione sta aiutando le aziende viticole ad affrontare le sfide legate alla manodopera e ai cambiamenti climatici.

I vantaggi offerti dall’utilizzo di una vendemmiatrice all’avanguardia sono molteplici. Importante è la riduzione dei tempi necessari alla vendemmia: un ettaro coltivato a vigna può essere raccolto in un lasso temporale tra le 3 e le 5 ore, anche di notte, mentre per ottenere lo stesso risultato “manualmente” sarebbero necessari dai 40 ai 60 operai.

Ma per fare in modo che la qualità del lavoro svolto equivalga a quello effettuato dall’uomo servono macchine davvero evolute. Ifm, in particolare, viene scelto come partner dai principali produttori di vendemmiatrici e mietitrebbie perché offre un portafoglio completo di soluzioni per le attrezzature da vigneto.

Ne è un illustre esempio Grégoire, storica realtà francese che progetta e realizza vendemmiatrici ed irroratrici per vigneti a guida automatica o equipaggiate con sensori di inclinazione.

Grégoire dimostra che la viticoltura tradizionale e le moderne vendemmiatrici attrezzate si completano perfettamente, garantendo la massima produttività abbinata alla sicurezza dell’operatore.

Con i sensori 3D di ifm, infatti, le vendemmiatrici a guida automatica di Grégoire consentono una raccolta dell’uva veloce ed accurata, portando diversi vantaggi al viticoltore: migliore resistenza all’ingresso, riduzione delle perdite e conservazione delle viti che garantiscono una maggiore qualità della vendemmia, guida precisa delle linee anche in lotti con terreno irregolare e più stabilità dei processi che vanno oltre la vendemmia come l’irrorazione delle colture e la potatura.

Ogni bottiglia di vino può essere quindi un riflesso di arte e scienza, dove l’automazione aiuta il settore a coltivare la tradizione senza sacrificare l’artigianalità del lavoro in vigna e della vinificazione.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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