Promossa da UCIMU-Sistemi per produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da EFIM-Ente Filiere Italiane Macchine, BI-MU è la fiera di riferimento in Italia e tra le più importanti su scala internazionale per macchine utensili, robot, automazione, digital e additive manufacturing, tecnologie ausiliarie e abilitanti.
Nata 65 anni fa come manifestazione dedicata alle macchine utensili si è evoluta negli anni, arrivando a costituire una opportunità per vedere all’opera le ultime innovazioni tecnologiche e per comprendere al meglio le sfide e le opportunità del settore, con un orientamento sempre più spinto verso digitalizzazione e sostenibilità. L’evento, giunto alla sua 34° edizione, è in programma a Fiera Milano Rho dal 9 al 12 ottobre 2024.
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Macchine utensili, UCIMU aggiorna le previsioni per il 2024: chiuderà in forte calo
Durante la conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta presso la sede de Il Sole24Ore, sono state illustrate le previsioni aggiornate dell’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione per il 2024, a cura del Centro Studi UCIMU, e quelle di andamento della domanda mondiale di macchine utensili, nel 2024-2026, elaborate da Oxford Economics. Le indicazioni del mercato degli ultimi mesi, hanno spinto, infatti, il Centro Studi di UCIMU a rivedere (al ribasso) le stime per l’anno in corso rispetto a quelle elaborate nella prima parte dell’anno.
Il 2023 è stato un anno complessivamente positivo per l’industria italiana, con una produzione che ha messo a segno un nuovo record: 7,61 miliardi di euro con un incremento del 4,6% rispetto al 2022. Successo trainato dalle esportazioni, che hanno toccato i 4,2 miliardi di euro, un incremento del 21,8% rispetto all’anno precedente. L’industria italiana di settore ha così consolidato la propria posizione tra i principali player dello scenario internazionale, classificandosi a livello mondiale quinta per produzione e quarta per export e consumo. Tuttavia, le consegne sul mercato interno hanno subito una contrazione dell’11%, fermandosi a 3,4 miliardi di euro, a causa di una riduzione del consumo domestico del 7,8%.
Il 2024 non sarà altrettanto brillante tanto che fin dal suo esordio ha mostrato un ritmo differente rispetto al trend degli ultimi anni. Come ha osservato Riccardo Rosa, presidente UCIMU, nel 2024 il valore della produzione calerà del 6,2% a quota 7,14 miliardi di euro. L’export manterrà un buon passo crescendo ancora e attestandosi a 4,4 miliardi, il 4,4% in più rispetto al 2023. Questo incremento non sarà però sufficiente a mantenere in area positiva il dato di produzione, come invece è accaduto nel 2023 quando consumo e consegne sul mercato interno già segnavano il passo. Sul risultato complessivo della produzione italiana di settore pesa la grande debolezza del consumo italiano che, secondo le stime appena rielaborate, dovrebbe ridursi del -25,9% a 4,3 miliardi, impattando sulle consegne dei costruttori italiani sul mercato domestico che si fermeranno a 2,7 miliardi (-19,5%), e in misura ancora maggiore sulle importazioni (-34,8%).
Tre fattori che hanno portato al tracollo della domanda nazionale (-25,9%)
Un tracollo che il presidente UCIMU, attribuisce a tre fattori: un calo fisiologico dopo anni di corsa, l’attesa e le incertezze legate al piano Transizione 5.0 e la congiuntura internazionale.
“Il primo è un calo fisiologico della domanda. Negli anni 2021 e 2022, sembrava di essere in una corsa all’oro: gli ordini erano così numerosi che non riuscivamo a soddisfare tutte le richieste. Le aziende erano obbligate a confermare gli ordini con bonifici, e nel 2022 era richiesto un acconto del 20% certificato entro il 31 dicembre. Questo ha saturato il mercato, rendendo la situazione insostenibile.
Il secondo motivo è l’arrivo in estremo ritardo del piano Transizione 5.0 che ha “generato otto mesi di incertezza, con clienti che ci chiedevano conferme d’ordine vincolate”. Un piano che – sottolinea Rosa – “sembra non aver avuto nemmeno un grande successo al momento, con poche decine di milioni prenotati a fronte di 6,3 miliardi disponibili”.
Le aziende, aggiunge poi il presidente dei costruttori di macchine utensili, “hanno a disposizione purtroppo solo pochi mesi per sfruttare gli incentivi, di fatto solo fino a maggio 2025 se vogliono poi avere il tempo di concludere l’iter entro fine 2025. La prossima BI-MU, che si terrà a Rho Fiera dal 9 al 12 ottobre, sarà un momento cruciale per capire come il mercato reagirà all’avvio del piano”.
Su questo punto, osserva il direttore generale di UCIMU, Alfredo Mariotti “Il problema principale che riscontriamo è la complessità e la mancanza di chiarezza su cosa sia esattamente richiesto alle aziende per sfruttare al meglio questa opportunità”. Per questo esorta a “mettere in piedi un tavolo per la semplificazione che aiuti le imprese, soprattutto le PMI che rappresentano il 99% del tessuto industriale italiano, ad accedere in maniera più facile agli incentivi”.
“Alle autorità di governo – conclude Rosa – chiediamo di pensare già, per il 2026, a un programma di misure che possa nuovamente accompagnare lo sviluppo di innovazione della nostra industria manifatturiera con l’obiettivo di rafforzarne la competitività. L’esperienza ci dice che devono essere provvedimenti semplici, di facile comprensione e utilizzo, esattamente come è stato il 4.0 al suo esordio”.
Il terzo fattore è la situazione internazionale sulla quale incidono “L’inflazione cresciuta, i prezzi delle materie prime alti, e le tensioni geopolitiche, come la guerra in Ucraina, hanno reso il mercato russo inaccessibile, e anche il Medio Oriente sta vivendo una fase di instabilità che influisce sulle infrastrutture e sui macchinari”.
Nel primo semestre 2024 gli USA (305 milioni, +12,2%) sono stati il primo mercato di destinazione dell’export dei costruttori italiani di macchinari, seguiti da Germania (177 milioni, +3,7%), Francia (105 milioni, -4,8%), Cina (103 milioni, -8,9%) e India (99 milioni, +114,2%).
Migliori le previsioni per il 2025
D’altra parte, come emerge da una prima anticipazione dei dati elaborati da Oxford Economics per l’autunno, per l’industria mondiale delle sole macchine utensili la ripresa è prevista già nel 2025, con incrementi attesi sia in Asia che nelle Americhe. L’Europa e l’Italia dovrebbero anch’esse vedere una ripresa, riportandoci ai livelli di produzione degli anni 2021-2022.
Il 2024 si chiuderà con un calo della domanda mondiale di macchine utensili del 6,4%, a 68,1 miliardi di euro. Ma già nel 2025 è prevista un’inversione di tendenza che dovrebbe concretizzarsi in un incremento dell’8% del consumo fino a raggiungere i 73,6 miliardi. Il trend dovrebbe proseguire anche nel 2026 quando l’incremento dovrebbe essere del 6,7%.
Rispetto al contesto mondiale, nel 2024, la domanda asiatica di sistemi di produzione si stima raggiunga i 37,2 miliardi, l’1,7% in più rispetto al dato dell’anno precedente. Per le Americhe ci si attende invece un calo del consumo del 14%, che ne ridurrà il valore a 13,4 miliardi. Anche l’Europa segnerà un arretramento: la riduzione del consumo dovrebbe essere del 14,8% fermandone il valore a 17,5 miliardi.
Nel 2025, i paesi asiatici incrementeranno ulteriormente gli investimenti in nuove tecnologie di produzione. Il consumo crescerà a 39,7 miliardi di euro, il 6,5% in più del 2024. Ma con il nuovo anno anche il consumo europeo e americano dovrebbero invertire la rotta, tornando in segno positivo. Per le Americhe è atteso un incremento della domanda del 17,1% a 15,7 miliardi di euro. Per l’Europa si prevede un incremento del +4,2% a 18,3 miliardi di euro.
Nel 2026, la domanda asiatica dovrebbe mantenere lo stesso ritmo di crescita del 2025 (+6,5%). Quella americana crescerà ancora ma ad un ritmo più blando (+8,5%) mentre l’Europa dovrebbe accelerare l’intensità degli investimenti in nuove tecnologie di produzione rispetto agli anni precedenti (+5,7%).
In questo contesto di recupero, l’Italia mostrerà una forte capacità di ripresa. Dopo il calo del 2024, già nel 2025, assisteremo ad un rimbalzo importante della domanda di investimenti in nuove tecnologie di produzione da parte degli utilizzatori italiani, pari al +17,5%. ll trend positivo dovrebbe continuare anche nel 2026 sebbene con ritmo più contenuto (+4,2%).
I numeri della 34.BI-MU
Quest’anno, la BIMU celebra il suo 70° anniversario, un traguardo significativo che dimostra la sua longevità e importanza. Protagoniste della manifestazione sono oltre 750 imprese, praticamente l’8,5% in più di quelle registrate per l’edizione del 2022. Il 37% delle aziende presenti è di provenienza estera, segno di una crescente internazionalizzazione: Germania, Giappone, Taiwan, Svizzera, USA, Spagna, Francia, Cina, Corea del Sud, Austria, UK, Turchia, Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Paesi Bassi, San Marino, Irlanda, Hong Kong, Belgio sono i paesi rappresentati. Con riferimento agli espositori diretti, il confronto con l’edizione passata è ancora più interessante: essi risultano il 15% in più rispetto al dato del 2022, se si guarda poi ai soli espositori esteri, il numero è addirittura raddoppiato.
Otto temi per rappresentare “Tutte le facce dell’innovazione”
Le tecnologie in mostra, distribuite su una superficie totale di 65.000 metri quadrati nei quattro padiglioni allestiti per l’evento, 9-11/13-15, rappresentano al meglio l’offerta internazionale di settore. Accanto alle macchine e ai sistemi di produzione, vero cuore dell’esposizione, 34.BI-MU propone 8 temi di esposizione a rappresentare “tutte le facce dell’innovazione”, come recita lo slogan che accompagna la promozione dell’evento.
RobotHeart dedicato a robotica, automazione, tecnologie ad esse connesse, sistemi e intelligenza artificiale per tutti i settori manifatturieri; piùAdditive focalizzato su macchine, materiali e software per la produzione con tecnologie additive; BI-MU Digital incentrato su software, tecnologie per la connettività e per la gestione dei dati, cybersecurity e sensoristica; Metrology & Testing che propone strumenti di misura, macchine di prova, visione artificiale, controllo qualità; Power4Machines con soluzioni, sistemi e componenti meccatronici per la trasmissione di potenza; Heat and Surface Treatments che mostra macchine, impianti e trattamenti di superficie e trattamenti termici; The composites, grande novità di questa edizione, i cui protagonisti sono produttori di compositi e macchine per la lavorazione degli stessi, e Consulting & Certification che offre servizi di consulenza per digitalizzazione, cybersecurity, sostenibilità e ambiente, servizi finanziari.
Completa l’offerta espositiva una interessante overview di Revamping & Retrofitting che mostra come le macchine utensili e gli impianti possano, se opportunamente rigenerati e dotati di nuove funzionalità, avere una seconda vita.
Non solo un pieno di tecnologie, ma anche convegni, esperienze e concorsi
L’approfondimento culturale tematico è offerto, come da tradizione dal ricco programma di incontri e convegni: una ottantina di appuntamenti, a cura di organizzatori ed espositori, la gran parte dei quali ospitati dall’Arena BI-MUpiù organizzata per tematiche.
L’arena eventi allestita all’interno del padiglione 11 di 34.BI-MU, arriva una proposta di incontri, confronti a due, performance, approfondimenti e convegni che si snoda per tutti i giorni di fiera a cura di organizzatori, espositori ed esperti del mondo dell’industria e della ricerca applicata alla produzione manifatturiera. Macchine utensili e tecnologia meccanica, tecnologie ICT e digitali, metrologia e qualità, e robotica sono le quattro tematiche protagoniste degli incontri in calendario.
Sotto i riflettori anche: giovani, formazione e lavoro
La manifestazione – che ha ottenuto la Certificazione ICIM ISO 20121: 2013 che attesta che 34.BI-MU è evento sostenibile organizzato secondo i principi di sostenibilità ambientale, economica e sociale – si presenta con numerose novità molte delle quali legate al tema dei giovani, della formazione e del lavoro.
Il nuovo progetto Education & Job è stato pensato per favorire il dialogo tra mondo della scuola e industria di settore e per attrarre talenti che, in fiera, possono verificare da vicino contenuti, valore, opportunità offerte dal settore e dalle imprese che ne fanno parte. Tra le numerose iniziative realizzate nell’ambito di UCIMU Academy vi è ROBOTGAMES, il nuovo concorso di robotica e automazione rivolto ai giovani studenti dei licei scientifici, degli istituti tecnici tecnologici e degli istituti professionali chiamati a cimentarsi nella realizzazione di prototipi di automazione robotica con applicazione al mondo dell’industria. La competizione, promossa da UCIMU Academy, patrocinata da Fondazione UCIMU e con il contributo di Fondazione Fiera Milano, è realizzata da EFIM-ENTE FIERE ITALIANE MACCHINE.
Appuntamento alla 34.BI-MU
A rafforzare il valore e il contenuto di innovazione tecnologica dell’esposizione e degli approfondimenti culturali e tematici offerti è la presenza, accanto a EFIM e UCIMU, di organizzazioni di rappresentanza coinvolte come patrocinatori: SIRI, associazione italiana di robotica e automazione, per RobotHeart; AITA-ASSOCIAZIONE ITALIANA TECNOLOGIE ADDITIVE per piùAdditive; e ASSOCOMPOSITI, associazione di riferimento del settore dei materiali compositi in Italia, per The Composites.
Tra gli eventi in programma: la cerimonia di inaugurazione (mercoledì 9 ore 10.30), la premiazione del concorso ROBOTGAMES (sabato 12), la cerimonia dei Premi UCIMU (sabato 12) e la premiazione Maestro della Meccanica (sabato 12). Inoltre, la giornata di venerdì 11 ottobre sarà dedicata alla robotica e l’arena ospiterà, oltre agli speech delle aziende del comparto, convegni e tavole rotonde a cura di SIRI, l’associazione italiana di robotica e automazione, di IFR, International Federation of Robotics e di I-RIM, Istituto di Robotica e macchine intelligenti.