Dopo il successo dello scorso anno, torna la call for innovation rivolta a start-up, spinoff e aziende innovative con l’obiettivo di individuare soluzioni e tecnologie innovative applicabili al mondo industriale, manifatturiero e dell’Industria 4.0 per aumentare la sostenibilità degli stabilimenti produttivi e dei luoghi di lavoro.
La seconda edizione del contest “Design the Sustainable Future of Manufacturing“, lanciato dal Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC) in partnership con Almacube, incubatore e hub innovativo dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro, ha raccolto 178 candidature da 34 Paesi in tutto il mondo con il 34,8% che proviene dall’Italia, il 52,8% dall’Europa, il 9% dal Regno Unito e la restante parte, il 3,4% dal resto del mondo.
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Il polo bolognese per l’alta formazione nell’Industria 4.0
Inaugurato nel giugno del 2022 nel polo produttivo di Crespellano (Bologna), il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC) è il centro del gruppo Philip Morris per l’alta formazione e lo sviluppo delle competenze per le professioni del futuro nel mondo manifatturiero.
Le attività del Philip Morris IMC sono rivolte non solo alle persone che lavorano in tutte le affiliate internazionali di Philip Morris e nell’ambito della sua filiera, ma anche a tutto il mondo economico, imprenditoriale, dell’istruzione e della formazione, locale e nazionale.
L’offerta del centro riguarda tre aree fondamentali per l’Industria 4.0: Formazione e professionalizzazione; Trasferimento tecnologico e open innovation; Ricerca applicata e rapporto università-impresa.
Realizzato secondo i più avanzati standard di sostenibilità ambientale, il Philip Morris IMC è dotato di un parco fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, con l’obiettivo di renderlo totalmente autonomo dal punto di vista energetico.
Le sfide del contest per un’industria più efficiente e sostenibile
Le quattro sfide proposte quest’anno dalla “Design the Sustainable Future of Manufacturing” hanno riguardato la ricerca di soluzioni innovative per rendere più sostenibili ed efficienti i siti produttivi in senso lato, dalla riduzione dei consumi energetici e idrici all’interno dei processi industriali al controllo qualità del prodotto finale, passando per l’efficienza e l’ottimizzazione dei servizi interni alle aziende e la formazione digitale dei lavoratori attraverso l’intelligenza artificiale e tecnologie di realtà aumentata e virtuale.
Nelle settimane a venire, le 21 entità di maggior interesse passeranno alla fase di pitching davanti a una giuria di esperti composta da rappresentanti di Philip Morris e Almacube che avranno il compito di selezionare i tre finalisti ammessi al programma di co-design, organizzato in collaborazione con il personale dello stabilimento di Bologna. Al termine di questa fase, Philip Morris potrebbe decidere di finanziare una Proof of Concept, dando così vita e applicando uno dei progetti ai propri stabilimenti produttivi.
L’impegno di Philip Morris: costruire un ecosistema abilitante per l’innovazione
“Siamo orgogliosi di continuare a promuovere questo ambizioso progetto, che mira ad attrarre i migliori talenti imprenditoriali di tutto il mondo. Il numero di candidature ricevute quest’anno è cresciuto notevolmente rispetto alla prima edizione, a dimostrazione di quanto sia fondamentale per noi collaborare con le istituzioni, come la Regione, le università e le aziende, in un ecosistema in grado di creare quelle condizioni abilitanti per l’innovazione – così ha commentato Eleonora Santi, Direttrice Relazioni Esterne di Philip Morris Italia – Il nostro impegno verso la cultura dell’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle competenze del futuro è concreto. Con questa iniziativa, avviata assieme al prezioso contributo di Almacube, vogliamo dare la possibilità a giovani realtà italiane e internazionali di misurarsi con le sfide che ci attendono sotto il profilo industriale e di proporre soluzioni creative e innovative in grado di fare la differenza nel percorso verso un futuro più sostenibile”.
“Il successo di questa iniziativa alimenta la crescita di un ecosistema di innovazione internazionale e abilita uno scambio culturale, oltre che tecnologico. Le risorse e l’esperienza di Philip Morris forniranno alle startup il supporto necessario per accelerare il loro sviluppo, mentre le idee fresche e rivoluzionarie delle startup apriranno nuovi orizzonti di crescita per l’azienda”, questo il commento di Francesco D’Onghia, responsabile dell’Open Innovation Unit di Almacube.