Elmec 3D, divisione di Elmec Informatica e rivenditore di soluzioni ‘chiavi in mano’ e service provider di stampa 3D industriale, ha condotto una ricerca per valutare lo stato di adozione attuale dell’Additive Manufacturing in Italia. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario somministrato a un campione qualitativo delle aziende clienti che appartengono a diversi settori, tra cui manifatturiero, sport, packaging e automotive.
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Poco conosciuti i vantaggi più significativi dell’Additive Manufacturing in Italia
“Come parte del nostro costante impegno per l’innovazione additiva, abbiamo recentemente condotto un’indagine per comprendere meglio le tendenze e le preferenze del mercato, oltre che per misurare le nostre performance e verificare che il posizionamento desiderato e quello percepito coincidano. Questo ci ha permesso di ottenere una visione chiara delle dinamiche in atto e delle esigenze degli attori coinvolti” ha commentato Martina Ballerio, BU Manager di Elmec 3D. “Si danno spesso per scontate determinate informazioni; dalla survey abbiamo invece scoperto che, per esempio, solo in pochi sfruttano i benefici offerti dal digital inventory, che permette di sostituire uno stock fisico con uno digitale grazie alla possibilità offerta dalla manifattura additiva di produrre rapidamente, al bisogno e senza limiti legati a quantitativi minimi. Questo dato ci ha spinto a riflettere su quanto alcuni tra i vantaggi più significativi dell’additive siano ancora poco conosciuti, persino tra aziende che già utilizzano questa tecnologia“.
Una fotografia del livello di conoscenza e adozione della stampa 3D
I risultati del sondaggio offrono un quadro dettagliato del livello di conoscenza e adozione della stampa 3D presso il campione selezionato. Inoltre, i dati raccolti forniscono spunti interessanti per una riflessione sull’evoluzione del mercato dell’Additive Manufacturing nel contesto italiano.
Secondo l’indagine, tre quarti delle aziende utilizzano il servizio di stampa 3D occasionalmente, mentre il 27% lo utilizza regolarmente, suggerendo un ampio margine di crescita per questo settore. Risultato perfettamente coerente con l’attuale livello di conoscenza e adozione della tecnologia rispetto a quelle tradizionali.
Ma c’è un dato che conferma l’andamento incrementale di un utilizzo ancora limitato, il 73% dei partecipanti prevede di aumentare l’impiego delle tecnologie additive nel prossimo futuro.
Qualità di stampa e soluzioni innovative sono i driver di crescita
Tra le aziende che utilizzano servizi di stampa 3D industriale intervistate, alcune possiedono anche una stampante 3D in-house (il 48%), spesso utilizzata per realizzare piccoli prototipi internamente, mentre altre aziende ne usufruiscono solo tramite servizio esterno.
Il campione intervistato ha inoltre rivelato che il primo parametro di valutazione di un servizio di stampa 3D è la qualità delle parti stampate (9,7 su 10); al secondo posto c’è la capacità di trovare soluzioni tecniche innovative (9,3 su 10); al terzo posto invece la tempestività nelle risposte (8,8 su 10).
Quindi, non solo un prodotto da e-commerce, ma una produzione conto terzi con attività consulenziale in cui il valore aggiunto è la conoscenza profonda delle tecnologie additive, della progettazione per l’additive e la capacità di applicare esperienza e competenza 3D nel progetto.
Additive Manufacturing in Italia: abbattimento di tempi e costi è quello che conta di più
Circa l’impatto positivo che la manifattura additiva ha avuto sul business, l’abbattimento di tempi e costi legati alla prototipazione è il fattore più considerato, con un numero di risposte pari al 53,3%.
Il 17,8% delle risposte indicano l’ampliamento del portfolio prodotti – l’additive manufacturing dà infatti la possibilità di produrre on-demand, senza vincoli di progettazione e in assenza di lotti minimi – mentre al terzo posto è indicato l’accorciamento della catena di approvvigionamento (11,1%). Solo una piccola percentuale del campione ha indicato la riduzione dei costi di magazzino (6,7%) come vantaggio fondamentale offerto dalle soluzioni additive.
Ampio margine di miglioramento per la tecnologia metal binder jetting
Infine, è stato indagato il livello di conoscenza della stampa 3D metallo per piccole o medie produzioni: oltre la metà dei rispondenti (65,4%), pur abituati a sfruttare i benefici della stampa 3D di materie plastiche, non ha mai utilizzato la tecnologia metal binder jetting per la produzione di parti in metallo.
Il 26,9% del campione ha dichiarato invece di conoscerla e apprezzarne i vantaggi, mentre solo il 7,7% non ritiene questo sistema produttivo utile per la propria azienda. È probabile che ciò sia dovuto al fatto che si tratta di una tecnologia relativamente nuova sul mercato industriale, lasciando spazio a un ampio margine di miglioramento.