Nell’industria manifatturiera esistono due principali tipi di emissioni: quelle che derivano dalle attività di produzione, come ad esempio la ventilazione, l’illuminazione, e altre attività che comportano il consumo di energia elettrica, e le emissioni che sono collegate direttamente ai prodotti stessi, e che riguardano quindi le materie prime, il packaging, il trasporto, l’installazione e lo smaltimento. Affrontare il tema dell’intero ciclo di vita del prodotto indossando le lenti della sostenibilità significa per le aziende ridurre le proprie emissioni in entrambi questi settori.
Nella prima fase del ciclo di vita di un prodotto, quella del design, i progettisti hanno la possibilità di introdurre la sostenibilità fin dalla fase di ideazione. Dando la priorità alla qualità, alla logica del riciclo, al trasporto sostenibile e all’efficienza nella manifattura, i prodotti potranno effettivamente rispondere ai criteri della sostenibilità addirittura prima di essere creati. A titolo di esempio, Leviton utilizza assemblaggi pre-terminati realizzati in fabbrica, che sono in grado di ridurre considerevolmente gli imballaggi necessari e quindi la produzione di rifiuti.
Il passaggio successivo è la selezione di materie prime sostenibili, che parte dall’approvvigionamento e dall’utilizzo responsabile dei materiali. I produttori dovranno impegnarsi a cercare le materie prime il più possibile vicino ai loro insediamenti, in modo da ridurre i trasporti. Allo stesso modo sarà importante utilizzare ogni volta che sarà possibile materiali provenienti da attività di riciclo. Grazie al rispetto di una serie di standard, come ad esempio Rohs, Reach ed Lbc Red List Free, le aziende potranno essere sicure di non utilizzare sostanze che siano dannose per l’uomo. I produttori dovranno inoltre adoperarsi per integrare i principi della sostenibilità nelle proprie attività di ricerca e sviluppo, grazie alle soluzioni digitali per la progettazione, l’analisi e la prototipazione, prima di passare alla produzione di modelli fisici, riducendo in questo modo significativamente la produzione di rifiuti. In Leviton, ad esempio, i nostri prototipi passano al vaglio di una serie di verifiche di qualità prima di ogni singolo step, per fare in modo che gli errori e le modifiche possano essere apportate sui prodotti “virtuali”, senza sprecare grandi quantità di materie prime.
Si passa così alla fase di produzione, durante la quale i produttori – nel nostro caso di cavi – dovrebbero mettere in primo piano l’efficienza energetica, arrivando a riciclare ogni materiale che sia possibile, dalle strisce di alluminio i cartoni, dal residuo dei cavi alle bobine di legno. Tutto questo pensando anche a limitare al massimo le emissioni dirette, e a utilizzare meno acqua possibile nei processi di produzione. Leviton, ad esempio, utilizza illuminazione a Led e sensori automatizzati anziché luci a incandescenza. In aggiunta a questo, il programma di sostituzione di pannelli luminosi, finalizzato a un utilizzo ottimale della luce naturale, ha consentito all’azienda un risparmio fino al 55% sui consumi energetici. Gli sforzi ulteriori per contenere i consumi riguardano i sistemi intelligenti di compressione dell’aria, i sistemi di riscaldamento di nuova generazione, gli edifici connessi e nuovi programmi di monitoraggio sui consumi energetici.
Una volta che il prodotto esce dalla fase di produzione, il packaging è un’altra importante opportunità per orientarsi alla sostenibilità. Si può partire dall’utilizzare al minimo materiali stampati, scegliendo ad esempio i canali digitali per le informazioni sul prodotto o i messaggi promozionali. Altra buona norma sarebbe quella di utilizzare per il packaging materiali riciclati, e lo sfuso per i prodotti più piccoli, oltre a evitare di utilizzare plastiche monouso per le confezioni. Una strategia sostenibile potrebbe essere quella di utilizzare la stessa confezione per più prodotti: Leviton è arrivata alla conclusione che creando bobine da mille metri la produzione di rifiuti nei cantieri può essere abbattuta di una percentuale variabile tra il 10 e il 15%.
L’impegno per la sostenibilità dovrebbe inoltre andare oltre le semplici tecnologie per la produzione e gli sforzi per l’innovazione, tenendo in alta considerazione anche il trasporto e la spedizione delle merci. Quello del trasporto è un passaggio del ciclo di vita dei prodotti che dovrebbe essere affrontato in due modi. Il primo comporta la riduzione delle distanze: servirsi di fornitori troppo lontani, infatti, contribuisce all’innalzamento delle emissioni. Allo stesso tempo una rete di fornitori locali contribuisce a tagliare dalla fonte le emissioni dovute al trasporto. Il secondo aspetto è l’ottimizzazione degli imballaggi per le merci e la loro movimentazione, consentendo la condivisione dei pellet e combinando le spedizioni.
I produttori di cavi che riescono ad aumentare la densità degli imballaggi e a ottimizzare le spedizioni ottengono il risultato di ridurre il numero di pellet e di mezzi necessari per il trasporto e il recapito a destinazione dei prodotti. Quando Leviton Network Solutions Europe ha rimodulato le proprie modalità di spedizione per i cavi in fibra ottica, ha dimezzato il numero di container necessari e di conseguenza ha abbattuto del 50% le emissioni collegate alle spedizioni.
Quando si sceglie un fornitore di sistemi di cablaggio è importante prendere in considerazione aziende che abbiano un approccio olistico nei confronti della sostenibilità e della riduzione della propria impronta di carbonio. Questo vuol dire andare al di là dell’utilizzo occasionale di materiali più sostenibili: la sostenibilità deve essere considerata in tutto il ciclo di vita del prodotto, dal design alla produzione, dal trasporto all’utilizzo e fino allo smaltimento.